Scholz è arrivato a Shanghai
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato questa mattina a Shanghai dove ha in programma incontri coi rappresentanti della Camera di commercio estera locale, un dialogo con gli studenti dell'Università di Tongji e una visita al centro ricerche di Covestro, prima di trasferirsi a Pechino, la tappa finale della sua seconda missione ufficiale in Cina da capo del governo federale.
Scholz, atterrato domenica mattina a Chongqing, è il primo leader delle potenze occidentali a visitare il Dragone nel 2024 e, durante i colloqui con il presidente Xi Jinping e il premier Li Qiang, discuterà dei legami Cina-Germania e di questioni di interesse comune, nel mezzo delle crescenti tensioni commerciali tra Bruxelles e Pechino. In particolare, secondo quanto riferito all'agenzia di stampa italiana Ansa, dovrà anche veicolare il messaggio secondo cui il Dragone non ha dato seguito agli avvertimenti europei di porre fine alle pratiche commerciali discriminatorie che rischia però di tradursi in un'escalation delle tensioni. Poi ci sono i nodi irrisolti dell'aggressione russa all'Ucraina e la vicinanza di Pechino a Mosca, e gli ultimi sviluppi in Medio Oriente.
Scholz, in visita nel decennale del partenariato strategico globale bilaterale, è accompagnato da una nutrita delegazione di imprese di cui fanno parte, secondo i media tedeschi, Siemens, Mercedes, Bmw, Bayer e ThyssenKrupp. "In una certa misura, la visita 'di alto profilo' di Scholz in Cina è solo un ritorno alla normalità delle relazioni bilaterali - ha scritto il Global Times, il tabloid nazionalista del Quotidiano del Popolo -. Ciò riflette, da un altro aspetto, che la tradizione di pragmatismo, razionalità e cooperazione vantaggiosa per tutti con la Cina è ancora mantenuta in Germania".
La Germania è il principale partner commerciale della Cina in Europa da 49 anni consecutivi, mentre Pechino lo è per Berlino solo da otto anni di fila. Nel 2023, secondo le istituzioni tedesche, gli investimenti del Paese in Cina hanno toccato il massimo storico. Solo pochi giorni fa, Volkswagen ha annunciato che 2,5 miliardi di euro (2,4 miliardi di franchi) saranno spesi per espandere le attività nel Dragone. "I fatti dimostrano che la cooperazione pratica non è un'opzione, ma una necessità", ha concluso il Global Times.