Social

Scompare l'uccellino di Twitter, «ma non è il solo»

Il WWF ha colto l'occasione sfruttando la «morte» dell'usignolo più famoso del web per lanciare una campagna di sensibilizzazione: «Una specie di uccelli su otto è a rischio di estinzione»
© Twitter / WWF
Red. Online
31.07.2023 09:01

In principio fu l'uccellino. Larry T Bird, come lo aveva chiamato il co-fondatore di Twitter Biz Stone in onore dell'ex giocatore di basket dei Boston Celtics Larry Bird. Un usignolo che, per i designer Martin Grasser, Todd Waterbury and Angy Che, doveva rappresentare semplicità, brevità e chiarezza. «In fondo era solo un disegno. Di un uccello. Ma è stato e poteva essere molto di più per gli utenti». Quell'uccellino è morto, per volontà di Elon Musk, surclassato da una X, nuovo simbolo di Twitter. Una decisione che ha scatenato commenti da tutto il mondo, sul web e non solo. Ma che ha anche acceso l'ironia del popolo del web, del social che non cinguetta più ma non solo. Tra la miriade di meme e pareri, però, c'è qualcuno che ha pensato di sfruttare saggiamente la novità per veicolare una campagna di sensibilizzazione: il WWF.

L’associazione ambientalista ha colto al volo la «morte» dell’uccellino più famoso di Internet per sottolineare le minacce per gli uccelli di tutto il mondo. Proprio su Twitter, che ora si chiama X, è comparso l’appello alla salvaguardia dei volatili e dei loro habitat, gravemente a rischio. «Una specie di uccelli su otto è a rischio di estinzione. La situazione è critica e la fauna volatile è sempre più minacciata».

Insomma, oltre all’uccellino azzurro stiamo perdendo milioni e milioni di uccelli ogni anno. Come a dire, ora non trovate più l’uccellino più famoso del web ma, se non facciamo qualcosa, a breve perderemo anche uccellini e volatili di ogni specie ben più preziosi di quello digitale.

Le immagini utilizzate mostrano chiurli, cicogne, gru, uccelli che dipendono in gran parte dagli habitat d’acqua interne (paludi, stagni, langue) che sono stati modificati o cancellati dal nostro pianeta. La campagna è stata lanciata dagli uffici WWF International per far riflettere sulla drammatica scomparsa di uccelli, quantificabile dal 1970 a oggi in 3 miliardi di animali cancellati dai loro habitat, ha spiegato Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione per WWF Italia. Un modo per portare l’opinione pubblica a riflettere sul tema della scomparsa di milioni e milioni di esemplari di volatiti, una perdita che sembra non avere fine e che appare sempre in crescita. Gli uccelli migratori che rischiano l'estinzione, soprattutto a causa della perdita delle zone umide d'acqua dolce e costiere in cui si nutrono, si riproducono o semplicemente si fermano lungo le loro rotte. Zone umide che forniscono alle comunità acqua, cibo, mezzi di sostentamento e difese naturali contro il peggioramento dell'impatto climatico.

Nel settembre 2022 è stata pubblicata la nuova edizione di State of the world birds, il più importante rapporto al mondo che – prendendo in esame ben 11mila specie di uccelli – riassume ciò che i volatili dicono sullo stato della natura, sulle pressioni esercitate su di essa, sulle soluzioni esistenti e su quelle necessarie. Dalla ricerca emerge che sul nostro pianeta una specie su otto (il 13%) figura sulla Lista rossa mondiale, mentre 187 specie sono già estinte. In Svizzera la situazione è ancora peggiore. La Lista rossa degli uccelli nidificanti, elaborata con gli stessi criteri di quella internazionale, contiene una proporzione di circa tre volte più elevata: il 40% delle 205 specie ne fa parte. Gli uccelli che vivono negli ambienti agricoli e nelle zone umide sono particolarmente a rischio.

Cinque specie che figurano sulla lista di allerta mondiale sono pure uccelli nidificanti in Svizzera: la coturnice, la moretta tabaccata, il chiurlo maggiore (nei fatti estinto su territorio elvetico), il gipeto e il nibbio reale. «Ci troviamo nella sesta ondata di estinzioni mondiale che dobbiamo combattere con determinazione e senza indugi», è l’allarme lanciato da Raffael Ayé, direttore di BirdLife Svizzera.

Dal rebranding alla sensibilizzazione, dunque. Nella speranza che per un uccellino azzurro che se ne va, ne tornino in natura molti di più.