Bissone

Scoppia la pace, forse

Sembra stiano svanendo le tensioni che hanno scosso il paese in tempo di elezioni - Grosa ritira una vecchia querela nei confronti del sindaco Incerti, che cerca un’intesa sui temi chiave per il Comune
Incerti e Grosa in una foto del 2014. © CdT/Archivio

Magari non è un vento, ma un venticello. Però si percepisce. A Bissone – visto quanto accaduto nei mesi scorsi, il condizionale è più d’obbligo di quando è d’obbligo – starebbero svanendo le tensioni politiche che hanno scosso il Comune a cavallo delle elezioni. Cosa ci ha portato a sbilanciarci? Un paio di fatti e parole. Un fatto è che Ludwig Grosa, nei giorni scorsi, ha comunicato la sua volontà di ritirare una querela sporta a marzo nei confronti del sindaco Andrea Incerti. Non ci è dato sapere quale fosse il motivo della disputa. Grosa, secondo nostre informazioni, ha fatto sapere di volerla chiudere per contribuire a ricreare un clima di collaborazione in Municipio. «Con Incerti ci siamo chiariti» si è limitato a commentare, da noi contattato, il municipale del gruppo Lega-UDC, aggiungendo che un’altra vertenza è invece ancora pendente:quella che lo vede contrapposto al vicesindaco di Bissone Unita Ugo Ballinari, «che mi ha attaccato come cittadino». Torniamo però ai segnali positivi. Da noi intervistato il mese scorso, il capo della Sezione Enti Locali Marzio Della Santa aveva parlato di una situazione «più tranquilla» a Bissone, dopo che nei mesi precedenti la stessa Sezione aveva dovuto «staccare» un’unità lavorativa a metà tempo solo per occuparsi delle faide nel Comune.

Dagli avvocati ai progetti

Il sindaco si mostra prudente: «Aspetto una conferma che la querela sia stata ritirata». Se così fosse, Incerti ritirerebbe la sua denuncia contro Grosa, il collega Wladimiro Bernardi e ignoti per la registrazione, circolata in paese, di un’accesa e colorita discussione fra il sindaco e una sua ex inquilina? «Quello che ho subito io è gravissimo» risponde Incerti, contro cui era stato fatto planare il sospetto di aver ottenuto il pagamento di affitti con favori sessuali. «È stata un’accusa fatta su basi inesistenti» taglia corto il sindaco, che aggiunge comunque di essere «propenso a fare il possibile affinché a Bissone torni la pace». E in ottica di una pace, sarebbe preziosa una minima intesa politica. «Stiamo cercando di lavorare assieme – continua Incerti – e a Grosa ho chiesto di trovare un denominatore comune sulle decisioni da prendere al più presto. Ad esempio sui cambiamenti che porterà il potenziamento della A2, sul marciapiede lungo la strada per Campione e sulla nostra scuola, che è stata chiusa per mancanza di allievi». Sul progetto autostradale, tra l’altro, a Bissone è stata da poco costituita una commissione speciale aperta a tutta la popolazione. Per Grosa e Incerti è il tema forse più difficile su cui trovare un’intesa. «È un progetto esecrabile – incalza Grosa – che ci causerebbe solo disagi. Sto portando avanti alcune novità affinché Berna si ricreda». «Sul marciapiede – aggiunge il municipale – sono d’accordo: bisogna trovare una soluzione, perché sono trent’anni che se ne parla. La mia proposta, già quando ero sindaco, era quella di realizzarlo sul lato montagna». «In generale sto cercando di fare il bene di Bissone, portando avanti proposte costruttive come quella di acquistare il Museo Tencalla per realizzarci la nuova sede del Municipio. Con Incerti – conclude Grosa – cerco di mantenere un buon rapporto. L’unico suo errore è stato non concedermi democraticamente il vicesindacato. Del resto, deve stare agli ordini di quel minestrone che si chiama Bissone Unita e che include liberali, socialisti, centristi e chi più ne ha, più ne metta». Pace sì, ma non troppo.