Il caso

Se anziché cercare l'amore si cerca qualcuno con cui avere un figlio

In Spagna esistono decine di applicazioni che, sulla base di Tinder e simili, aiutano le persone a trovare il partner perfetto con cui concepire un bambino – Niente sentimenti e niente legami, ma i problemi legali sono spesso dietro l'angolo
Federica Serrao
13.10.2022 14:00

C'è chi usa le applicazioni online per cercare l'amore. Chi per fare solamente degli incontri occasionali. In Spagna, invece, c'è chi le usa per trovare un partner con cui fare un figlio. Senza instaurare alcuna relazione affettiva o sessuale. Lo scopo delle nuove applicazioni spagnole, infatti, è semplicemente quello di fare incontrare "la persona giusta" con cui condividere la crescita di un bambino. Niente sentimenti, uscite, cene a lume di candela, gesti romantici, vacanze o affetto. Solo un obiettivo comune: diventare genitori insieme, per realizzare il proprio sogno. Ed è qui che entra in campo il fenomeno della co-genitorialità. 

Pochi followers, ma molti iscritti

«Sei single e sogni di diventare papà? Hai mai pensato alla co-genitoralità? È un'opzione molto interessante!», si legge su uno dei post Instagram di Copaping. Fondata poco più di un anno fa a Barcellona, è una delle applicazioni spagnole attive nel far incontrare le persone che hanno lo stesso comune desiderio di diventare genitori. Ad accompagnare il messaggio, una foto di un padre intento a leggere una storia al figlio. Qualcuno commenta: «È uno scherzo, vero?». Pochissimi i like a sostegno del messaggio lanciato da Copaping, che in effetti su Instagram conta solamente poco più di 1.500 follower, anche se attivamente sull'applicazione si registrano quasi 10.000 utenti. «Non siamo un sito web. Siamo una comunità», si legge ancora tra i vari e numerosi post dai colori pastello che arricchiscono il profilo di quello che si definisce "un imprenditore" spagnolo. Ma nonostante i numeri esigui, il fenomeno in Spagna non è così raro. Secondo la testimonianza dell'antropologa Carmen Balaguer, riportata dai media locali, a fare più uso dell'applicazione sono soprattutto donne single di 40 anni o più, con un livello culturale elevato, un'istruzione superiore e un livello socio-economico medio-alto. Il secondo profilo più comune è invece quello di uomini, per lo più omosessuali, di età superiore ai 40 anni, con un livello culturale molto elevato. 

Un po' come Tinder

Ma ritorniamo sul concetto di co-genitorialità. Secondo quanto viene spiegato dal quotidiano spagnolo La Vanguardia, le famiglie tradizionali, basate sulle relazioni affettive-sessuali, hanno dei concorrenti. Il desiderio di incontrare una persona con cui condividere la vita, per alcuni individui, passa in secondo piano. Ed è qui che entra in gioco la co-genitorialità, ossia un modello di famiglia più pragmatico, basato sull'unione di due persone (ma in alcuni casi anche di più) che vogliono unicamente avere un figlio insieme, senza instaurare alcun tipo di relazione affettiva o sessuale. È sulla base di queste esigenze che si sono sviluppate applicazioni come Copaping e Family4Everyone, anch'essa spagnola. Esattamente come per Tinder o altre app di incontri, si accede a questi servizi non per cercare l'amore, ma per cercare qualcuno con cui diventare genitori. 

Orologio biologico e problemi finanziari

Le ragioni che spingono le persone a intraprendere il cammino della genitorialità sono diverse. Per qualcuno è una questione di principio, come spiega Clara (nome fittizio), una delle donne intervistate da La Vanguardia. «Non voglio rinunciare a essere madre solo perché non ho trovato un partner perfetto», commenta. Clara desiderava incontrare qualcuno per creare la propria famiglia. Con l'aumentare dell'età, sentiva sempre più l'orologio biologico ticchettare. Il desiderio di diventare madre era troppo forte. E così, a 36 anni, si è iscritta a una delle primissime applicazioni. «Mi hanno scritto diversi uomini, la maggior parte di questi eterosessuali. Ma io ho optato per un uomo omosessuale, per evitare di innamorarmene. Altrimenti sarebbe stato tutto più complicato». Un'altra delle motivazioni che spingono le persone ad optare per questi programmi è la paura di non riuscire a badare al proprio figlio da genitori single. «Non è facile e richiede molte risorse finanziarie», osserva Clara. 

Concordare prima

Tuttavia, la ricerca del partner perfetto per crescere un figlio è tutt'altro che semplice. Se da un lato coloro che optano per la co-genitorialità durante la ricerca danno la priorità a persone apparentemente con idee simili su come vada cresciuto un figlio, non è sempre facile trovare qualcuno con cui si riesce ad andare d'accordo. Secondo gli esperti spagnoli che stanno analizzando il fenomeno, è importante infatti concordare fin da prima dell'inizio del processo un preciso regime di custodia e un patto genitoriale, mettendo nero su bianco che tipo di educazione il bambino riceverà. E non solo. Anche le regole a primo impatto più banali vanno discusse e affrontate con largo anticipo. Oltre alle spese generate dalle esigenze del bambino, a cui entrambi i genitori devono contribuire, bisogna stabilire per tempo anche gli altri aspetti che caratterizzano la vita del piccolo. Dove vivrà? Avrà i buchi alle orecchie, oppure no? Come sarà la sua alimentazione? La stessa Clara, intervistata da La Vanguardia, ha infatti lamentato alcune difficoltà nella coordinazione con il partner, con cui ha avuto ben due bambini. «I primi disaccordi sono iniziati già con la nascita della nostra prima figlia. Ad esempio, lui voleva che la bambina frequentasse l'asilo nido. Ma io no. Inoltre, non vivendo insieme, voleva che smettessi di allattarla prima di quanto avrei voluto, di modo da passare più tempo con lei».

Problemi legali

Ma se le donazioni di sperma o le famiglie ricostituite sono regolamentate dalla legge spagnola, lo stesso non si può dire per la co-genitorialità. Dal momento che non esistono ufficialmente delle regole, molto spesso quello che accade è che le persone che si uniscono per formare una famiglia si accordano solo verbalmente su come educare i propri figli. E oltre alle incomprensioni menzionate precedentemente, questo modus operandi può spesso portare a rischi ben peggiori. Come afferma uno dei fondatori di Copaping, David Reyes, è consigliabile proteggere legalmente gli accordi che vengono fatti tra i due neo genitori. «In caso di problemi, per analogia, si applicherebbe la legislazione prevista per lo scioglimento delle coppie non sposate», sostiene invece Sandra Burgos, avvocatessa specializzata in diritto di famiglia. «E per questo motivo è consigliabile concordare, prima di iniziare il processo, un regime di custodia e un accordo genitoriale». Il caso di Clara ne è l'esempio lampante. Dopo essersi affidata a uno dei primissimi servizi competenti in materia già anni fa, a distanza di tempo la donna è ancora in causa con il padre dei suoi figli. «Se qualcuno volesse seguire questo modello di famiglia, consiglio di mettere tutto per iscritto, perché possono esserci dei problemi. Nel nostro caso, lui voleva così tanto essere padre che ha tralasciato di dirmi cose che sapeva che non mi sarebbero piaciute. Per esempio, non mi ha detto che era religioso e che voleva battezzare i suoi figli, o che avrebbe voluto che frequentassero una scuola religiosa». 

Ancora un tabù

A detta degli spagnoli che hanno cercato un figlio con questo programma, per la maggior parte della popolazione questo modello di famiglia rimane un tabù, sia per mancanza di conoscenza, sia per l'idea radicata di famiglia tradizionale. «Non ci sono molte informazioni su questa modalità, ma ci sono molte più piattaforme per trovare persone con questi stessi interessi rispetto a quando ho iniziato a cercare io dieci anni fa», spiega Clara. «Tuttavia, ci vorrà ancora molto tempo prima che queste app diventino la norma nella nostra società. Al giorno d'oggi conosciamo molte persone che si sono incontrate così, ma è molto più raro parlare di famiglie che si sono formate in questo modo. Io stessa credevo fosse semplice, ma poi non sono riuscita a spiegarlo alla scuola di mia figlia. I docenti danno per scontato che siamo separati, ma lei sa com'è venuta al mondo».