Se il controllore del bus è spietato come Lewandowski

Salire sui mezzi pubblici al volo facendo il biglietto in una manciata di secondi continua ad essere una pratica rischiosa. Per il portafogli e per il sistema nervoso. Siamo a Molino Nuovo, dove un nostro lettore nei giorni scorsi è stato multato pur avendo acquistato il necessario titolo di trasporto. Il protagonista della vicenda ha raggiunto la fermata mentre stava arrivando il bus della TPL e non c’era il tempo materiale per sbrigare la pratica al distributore automatico. Aveva una sola possibilità per non perdere la corsa e rimanere nella legalità: salire, prendere il telefonino e comprare il biglietto tramite l’apposita applicazione. Possibilmente alla velocità della luce. Dall’orario di ripartenza del mezzo alla ricezione dell’e-mail che confermava l’acquisto, come testimoniano i documenti in nostro possesso, è passato un minuto. Non male, no? Non abbastanza. Due minuti dopo è arrivato il controllore, che ha avuto la stessa pietà di Robert Lewandowski per i difensori avversari quando lasciano scorrere un pallone dentro l’area di rigore: nessuna. Il regolamento stabilisce che bisogna assicurarsi il titolo di trasporto prima che il mezzo si metta in movimento. E sono novanta franchi. L’utente sanzionato non si è però arreso e ha chiamato Autopostale, società incaricata di incassare le multe, e la contravvenzione gli è stata ridotta a trenta franchi, pagati. Fine della storia.
Regolarità e giustizia
Con il passare delle ore è finita anche l’arrabbiatura, tuttavia il caso fa sorgere alcune domande sul rapporto fra le aziende di trasporto e i loro clienti. La regola è chiara, ma applicarla in questo modo è giusto? «I controllori agiscono con oculatezza e buon senso» premette il servizio stampa di Autopostale. «Se un passeggero salta all’ultimo momento sul veicolo e si impegna immediatamente ad acquistare un biglietto, non viene registrato alcun caso». Cioè non parte una procedura sanzionatoria. «Se riceve comunque una fattura, può sporgere reclamo e normalmente, in caso di acquisto tardivo di un biglietto elettronico, gli viene concesso un accomodamento bonario». Cosa che è successa nel caso in questione. Una multa è però rimasta: moralmente, è giusta oppure no? «Il regolamento è equo e uguale per tutti i passeggeri: il biglietto dev’essere acquistato al momento della salita e al più tardi prima della partenza». Poi, come detto, ogni caso viene approfondito e la decisione iniziale può cambiare. Non sembra invece esserci spazio per una tolleranza temporale più ampia, lasciando almeno un paio di minuti per acquistare il biglietto a bordo a chi non ha potuto comprarlo prima per varie ragioni, compresa l’eventualità che il distributore automatico non accetti le carte di credito o non funzioni proprio. Si vuole evitare che il passeggero, in quel lasso di tempo, possa scendere alla fermata successiva senza aver pagato, oppure fare il biglietto solo quando vede che c’è un controllo.
Berna storceva il naso
Comunque la si pensi, in un momento storico in cui viene promosso come mai prima il passaggio a una mobilità sostenibile, casi come quello che raccontiamo non rappresentano una bella pubblicità. «Regole chiare semplificano l’utilizzo dei trasporti pubblici» taglia corto Autopostale. Nel dicembre di due anni fa, tuttavia, interpellato dal Tages Anzeiger, l’Ufficio federale dei trasporti aveva criticato l’applicazione troppo severa del regolamento da parte di alcune aziende di trasporto svizzere, ritenendo che fosse consentito acquistare un biglietto anche poco dopo la partenza del mezzo. Chiaramente, dando priorità a quell’operazione e portandola a termine in tempi rapidi. E non avviandola solo quando si vede il controllore. Lo stesso ufficio federale, nel 2021, aveva ordinato alle FFS di allentare il regime di controllo in vigore allora. Fino a quel momento, infatti, chi acquistava un biglietto sullo smartphone pochi istanti prima della partenza di un treno in ritardo, era considerato un viaggiatore irregolare. La decisione dell’autorità stabiliva che nel momento in cui un utente compra un titolo di trasporto sul treno e il controllore sale a bordo in un secondo momento, «la riscossione di un supplemento è inammissibile», «poiché in questo caso l’azienda di trasporto non subisce alcuna perdita di entrate».