Se lo sponsor della COP27 è «il peggior inquinatore di plastica»
Ancora una volta le multinazionali entrano nella lista nera delle organizzazioni ambientaliste. E, per il quinto anno consecutivo, a giocarsi il podio dei maggiori produttori di rifiuti in plastica sono sempre loro, tre delle multinazionali più importanti a livello globale: Coca-Cola, Pepsi e Nestlé. Lo afferma rapporto pubblicato da Break Free From Plastic e reso noto oggi da uno dei suoi membri, Greenpeace.
Coca-Cola in vetta alle classifiche
Per Break Free From Plastic è di nuovo Coca-Cola, la multinazionale della bevanda più famosa al mondo, a occupare il primo posto nella classifica dei rifiuti raccolti. Secondo i dati raccolti dal movimento ambientalista, sono proprio le bottigliette in plastica di Coca-Cola gli scarti più diffusi e lasciati in giro. Un numero talmente grande da sovrastare i rifiuti dei marchi Pepsi e Nestlé messi insieme. I volontari hanno effettuato raccolte di rifiuti globali in 87 Paesi per identificare quali siano le aziende che inquinano con una maggiore quantità di rifiuti in plastica. Il risultato è stato che per cinque anni consecutivi i prodotti raccolti del marchio Coca-Cola Company erano nettamente superiori agli altri. Pure sommando le quantità degli altri due maggiori marchi entrati in classifica.
Uno sponsor che fa discutere
A mettere in evidenza ancora di più questi risultati è però il fatto che proprio Coca-Cola, ovvero il principale inquinatore, rappresenti lo sponsor principale della COP27, il summit delle Nazioni Unite in corso in questi giorni in Egitto, che si concentra proprio sui cambiamenti climatici e sulle strategie da adottare per contrastarli. Considerando il fatto che la plastica sia prodotta al 99% da combustibili fossili, il ruolo di Coca-Cola alla COP27 sta lasciando più di qualche perplessità negli attivisti.
«Non si fa abbastanza»
Eppure, le multinazionali si stanno muovendo per contrastare il fenomeno dei rifiuti in plastica, altamente inquinanti per l'ambiente. E questo rendendo attenti i propri consumatori sull'importanza di un comportamento responsabile e del riciclaggio dei materiali. Un gesto semplice, ma – a quanto pare – non ancora così diffuso come dovrebbe. Secondo Break Free From Plastic, infatti, gli impegni a favore dell'ambiente che le multinazionali si sono assunti non sarebbero sufficienti per far fronte al problema dei rifiuti in plastica. Proprio per attirare l'attenzione sul problema e su quella che gli attivisti considerano «l'inazione delle aziende», è stato istituito il «Trashiversary» (anniversario dei rifiuti). Una giornata promossa dagli ambientalisti, nella quale i cittadini inviano o consegnano alle imprese i propri rifiuti, chiedendo provvedimenti urgenti.