Se l'Olanda deve fare i conti (a sorpresa) con il partito dei contadini
In pochi se lo aspettavano – forse nemmeno loro – ma a vincere le elezioni in Olanda lo scorso mercoledì è stato il Movimento Contadino-Cittadino (in olandese BoerBurgerBeweging, BBB). Una vera e propria scossa sul panorama politico del Paese. Il partito, fondato nel 2019 con la missione di difendere gli interessi di agricoltori e abitanti delle aree rurali, potrebbe ora diventare il più grande blocco della Camera alta insieme ai partiti laburisti e della sinistra verde, conquistando ben 15 seggi sui 75 disponibili, con una quota del 19%. Un balzo in avanti fulmineo dal momento che, prima del voto di mercoledì, il BBB non occupava nemmeno un seggio in senato. Balzo che segna anche una battuta d'arresto per la coalizione del leader Mark Rutte. Vediamo insieme quali sono i fattori che hanno portato a questa vittoria con le conseguenze che potrebbe avere per la politica del Paese.
«Che ca..o è successo?»
Una vittoria quella del BoerBurgerBeweging che, appunto, nessuno si aspettava veramente. Nemmeno gli stessi membri del partito. Come ha confermato la reazione della leader del BBB Caroline van der Plas: «Gente, che c... è successo?» ha esclamato incredula di fronte ai risultati usciti dalle urne. Una rivelazione elettorale che mostra, secondo il Telegraph, come gli agricoltori possano ora allearsi con altri partiti e formare un blocco contro la legislazione verde attualmente promossa per allinearsi agli standard europei. Un fatto decisamente importante se si considera che l’Olanda è il secondo esportatore agricolo al mondo dopo gli Stati Uniti. E c’è anche da dire che, effettivamente, nel Paese si respirava già una certa aria di malcontento verso questa tendenza ecologista. Secondo un sondaggio Ispos, pubblicato dai media olandesi, il 60% degli elettori aveva intenzione di recarsi alle urne per esprimere il proprio parere sul governo e il 46% si è detto «contrario alle sue politiche». Malcontento che ha trovato la sua espressione nei risultati di due giorni fa.
Leggi ecologiche e rabbia
Dietro a questo successo elettorale ci sarebbero – riporta il Telegraph – le forti e turbolente proteste di agricoltori e contadini contro i piani del governo, studiati sì per ridurre le emissioni di azoto, ma che stanno andando a discapito della realtà rurale olandese. La coalizione di Rutte, infatti, sta lavorando alacremente per raggiungere gli obbiettivi climatici proposti dall'UE. E per farlo sta insistendo sulla riduzione del bestiame e l'acquisto obbligatorio delle aziende agricole. Tutto questo, come detto, nella speranza di ridurre il gas emesso dal letame e dai fertilizzanti usati nell’industria rurale. Ma non è solo questo il punto. In generale, ha spiegato van der Plas dopo la vittoria, «i Paesi Bassi hanno chiaramente dimostrato di essere stanchi di queste politiche. Non si tratta solo di azoto, ma di cittadini che non vengono visti, non vengono ascoltati, non vengono presi sul serio».
Interviene anche Trump
Le proteste degli agricoltori contro le nuove misure ecologiche hanno avuto eco un po’ in tutto il mondo e hanno trovato anche il sostegno dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E sono stati appoggiati anche dai simpatizzanti delle teorie cospirazioniste, secondo i quali agricoltori e allevatori sarebbero «vittime di un complotto globalista per rubare loro le terre».
Un colpo alla coalizione di Rutte
Il meno contento di questo risultato è stato il leader dei Paesi Bassi Mark Rutte, appartenente al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) di centro-destra. Nonché primo ministro più longevo nella storia dei Paesi Bassi, con alle spalle quasi tredici anni di mandato. «Non è il risultato che volevamo», ha dichiarato lo stesso Rutte, visibilmente deluso dopo che le proiezioni elettorali avevano mostrato il VVD in procinto di conquistare ben 10 seggi nel senato olandese. Tuttavia il leader ha insistito sul fatto che la sua coalizione di governo «sarebbe sopravvissuta», nonostante i risultati delle urne. Risultati che, tuttavia, hanno visto la coalizione quadripartita di Rutte perdere otto dei 32 seggi complessivi che deteneva, lasciando così spazio a un nuovo panorama politico che potrebbe complicare i futuri rapporti tra le alleanze partitiche.