Se volete potete acquistare un pezzo di Lugano, ma solo su Earth 2

Pensiamo per un momento di incappare in un sito internet che riproduca digitalmente la Terra, divida le aree in lotti di 10 metri quadrati dove compaia la scritta «acquista terreno». Una sorta di Monopoli interattivo dove al posto di comprare Parco della Vittoria si può acquistare con nonchalance Palazzo delle Orsoline a Bellinzona. Ecco, non è uno scherzo, bensì una nuova piattaforma, chiamata Earth 2, che ha preso piede lo scorso novembre da una società australiana e promette ingenti guadagni grazie alla compravendita di terreni. Questo servizio ha attirato così tante persone che in poco tempo si era già percepita la possibilità che potesse diventare virale soprattutto per l’opportunità di generare reddito e sicuramente anche per sentirsi (virtualmente) i «proprietari», ad esempio, del Duomo di Milano. Cerchiamo di capire che cos’è Earth 2, quali sono le falle di questa nuova «forma d’investimento», paragonata da molti al fenomeno dei Bitcoin, e soprattutto quanto sia digitalmente ecosostenibile. Ma fidatevi, non lo è per niente.

Una fotocopia del mondo
Earth 2 è un mondo parallelo a quello reale che combina realtà virtuale e fisica in cui la geolocalizzazione del mondo in cui viviamo viene rappresentata con una mappa online in stile Google Maps e corrisponde agli stessi identici ambienti, ma virtuali. In poche parole, una mappa del mondo divisa da una griglia con terreni da acquistare e rivendere. Attualmente in quella che viene definitiva dai programmatori la «Fase 1» - quindi ancora in fase di sviluppo - Earth 2 riproduce il mondo in scala 1:1 in una rappresentazione digitale e lo divide in aree di 10 metri quadrati. Ognuna di queste aree corrisponde alla stessa area presente nella realtà e può essere acquistata o rivenduta a piacimento e a un determinato prezzo che varia da vari fattori. Al momento del lancio della piattaforma ogni lotto era venduto a un prezzo di 10 centesimi di dollaro, ma in poco tempo il costo è letteralmente esploso tanto da raggiungere anche i 100 dollari in certe parti del mondo.
L’idea alla base
Il pensiero alla base della nuova piattaforma è l’investimento. Quindi la domanda da porsi per entrare perfettamente in sintonia con Earth 2 è vale più la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Casa Bianca a Washington oppure la muraglia cinese? Interrogativi, ammettiamolo, che vanno ben al di là del pensiero dei comuni mortali. Ma non è tutto. Comprando i terreni con un semplice click e con uno sguardo lungimirante si ha il diritto di sfruttare le risorse e le potenzialità di quel territorio sotto diversi aspetti, dalle materie prime alla possibilità di costruzioni future, oppure dal prestigio dell’area o dell’edificio che si sta acquistando fino a ricavare un reddito dalla compravendita di porzioni di terreno.
Come si guadagna?
Earth 2 è stato progettato per generare un guadagno per coloro che possiedono i terreni. Prima di tutto è necessario possedere un credito. In seguito, il procedimento è semplice quanto banale: basta scegliere un punto nel mondo a piacimento tramite la mappa interattiva che non sia ancora stato acquistato da nessuno, controllare quanto vale il lotto o i lotti di terreno in quel momento e procedere al pagamento tramite PayPal. Vale quindi la regola più basilare del mercato: maggiore è la domanda, maggiore sarà la valutazione dei lotti. E come detto in precedenza, Earth 2 sta vivendo una crescita continua e il lotto appena acquistato, ad esempio, a 10 dollari, forse in poco meno di un’ora potrebbe valerne 20.
Attualmente sono tre i metodi per riuscire a guadagnare: la compravendita, il prezzo del lotto varia a dipendenza dell’evoluzione del mercato. L’imposta sul reddito, chiamata «Land income tax», ovvero la proprietà viene calcolata grazie alle vendite dei lotti dello stesso Paese in cui si sta acquistando e infine tramite il codice refferal 5%, una sorta di codice sconto a disposizione di ogni utente che può essere inviato ad amici o altri utenti per acquistare terreni con in cambio il 5% di credito.
Mondo virtuale, rischi reali: denaro sicuro o truffa?
Andiamo dritti al punto. Il rischio che un giorno la società che ha sviluppato Earth 2 dichiari il fallimento e svanisca nel nulla con tutto il malloppo esiste. Perché i soldi che migliaia di utenti in tutto il mondo spendono per comprare il loro lotto preferito pare finiscano direttamente nelle tasche dei programmatori. Ma questa falla nel sistema di pagamento sembra non preoccupare più di quel tanto gli utenti che continuano a investire cifre considerevoli. Stiamo parlando di migliaia di dollari. Perché allora viene paragonato – molto probabilmente erroneamente – al fenomeno dei Bitcoin? La differenza cardine tra i due sistemi è semplice: il Bitcoin si basa su una blockchain, ovvero una struttura di dati condivisa e «immutabile» dove il denaro viene messo in circolo. Questo procedimento, come detto, non avviene per gli acquisti su Earth 2 dove i soldi finiscono direttamente sulla piattaforma degli sviluppatori.
Quanto è digitalmente ecosostenibile? Poco. Molto poco
Un dato interessante lo fornisce il direttore di AvantGrade Ale Agostini che ci regala una nuova chiave di lettura per analizzare da un’altra prospettiva questa neonata piattaforma. «A primo impatto sembra un’iniziativa che si dirige verso lo stesso meccanismo d’invito di Clubhouse e verso il tema della sostenibilità, nel senso di ampliare la possibilità di possedere una proprietà non solo fisica ma anche digitale che, in teoria, dovrebbe essere più ecologica», ci spiega Agostini. Stiamo parlando di ecologia nel senso di quanto effettivamente inquinano i siti internet. In questo caso specifico, Earth 2 possiede da una parte la percezione di una maggiore sostenibilità e l’opportunità di generare un reddito, di contro, però, è un sito internet e quindi inquina per funzionare.
Una precisazione, però, è doverosa in tema di ecologia digitale. «Ogni sito web consuma energia – rileva Agostini –, Earth 2 ha molte pagine, quindi per mantenerle e farle fruire agli utenti viene consumata dell’energia e prodotta della CO2». L’idea è bella, ci confida il direttore di AvantGrade, ma la domanda è quanto può essere digitalmente ecosostenibile?


Detto, fatto. Abbiamo chiesto a AvantGrade di analizzare questo dato e il risultato è, consentiteci di dirlo, spiazzante. La quantità di CO2 generata in un anno dalla pagina web di Earth 2 è pari a quella riprodotta da un viaggio di 807 km su un aereo di linea oppure da un viaggio di 1729 km con la propria automobile. Per il Global Carbon Project il 2020 Internet è stato il 4. Paese al mondo per consumo di energia. Le cause sono riconducibili ai combustibili fossili usati per produrre l’energia per data center, server e simili e le modalità poco efficienti con cui vengono realizzati i siti web. Inoltre, Google ha dichiarato che entro il 2030 vorrebbe operare con zero emissioni di CO2.

Ultima informazione di servizio. Palazzo delle Orsoline a Bellinzona rimane in territorio rossocrociato perché se le è accaparrato qualcuno con nazionalità elvetica. Se pensavate di comprare il LAC di Lugano avete purtroppo perso l’occasione. Sono arrivati prima i tedeschi.
