Sempre più cani in Ticino, serve una riorganizzazione

Il soccorso degli animali in Ticino deve essere riorganizzato. E tra le novità previste dal Governo ci sono anche un corso obbligatorio per tutti i nuovi proprietari di cane e un aumento della tassa. Ma per capire come si è arrivati a questo punto, occorre fare un passo indietro. Tre anni fa, infatti, il Governo ha creato un Gruppo di lavoro specifico sul soccorso animali. L’obiettivo era fare una radiografia della situazione e capire se fossero necessari correttivi. A lavoro concluso, ha spiegato il direttore del DSS Raffaele De Rosa, sono emersi essenzialmente tre obiettivi su cui occorre lavorare: «Creare una rete efficiente e ben coordinata, garantire un pronto intervento sette giorni su sette e 24 ore su 24, e migliorare la qualità e la tempestività dei soccorsi». Esigenze che si sono imposte soprattutto alla luce dell’evoluzione degli ultimi anni, in special modo per quanto riguarda il numero di cani. «In Svizzera - ha ricordato De Rosa - nel 2024 si contavano 6,2 cani ogni 100 abitanti, con un aumento della popolazione canina del 14%. In Ticino, addirittura, l’incremento è stato del 21% e si contano 10 cani ogni 100 abitanti. Per un totale di circa 35 mila esemplari nel nostro cantone». Proprio l’aumento registrato negli ultimi anni ha portato a diversi problemi organizzativi. «In primis - ha ricordato il consigliere di Stato - sono cresciuti gli interventi di soccorso, divenuti anche più complessi e urgenti. In più, se da un lato è emersa la necessità di rafforzare il coordinamento, dall’altro le risorse per il soccorso tempestivo si sono rivelate insufficienti».
Oltre 300 animali smarriti all'anno e mille interventi
A fornire qualche cifra in più ci ha pensato Chiara Menegatti, aggiunta al veterinario cantonale. «Ogni anno - ha spiegato - contiamo 400 casi di morsicature, 350 annunci di animali smarriti, 1.300 interventi delle Società protezione animali (SPA) e oltre mille animali presi a carico». Sul territorio, ha ricordato, le sei SPA sono presenti in maniera capillare. Ma la loro attività è portata avanti in gran parte da personale volontario: sono infatti solo 15 i dipendenti totali, con gradi di occupazione variabili. Dall’analisi condotta dal Gruppo di lavoro è quindi emersa la necessità di «definire meglio compiti, procedure e responsabilità, ma anche rivedere il finanziamento delle SPA e offrire loro maggiore sostegno, sia per i picchetti sia per il personale». Per ovviare il problema, sono state messe a punto alcune proposte. In primo luogo, come ha ricordato Monica Rivola, aggiunta al direttore della Divisione della salute pubblica, si è deciso di creare un Ente unico che - lavorando in modo complementare alle SPA - possa «superare la frammentazione odierna e offrire un servizio professionale e uniforme sul territorio». Nel dettaglio, l’Ente unico accorperà i servizi di soccorso in un’unica realtà e si occuperà di intervenire in tutto il cantone, offrendo un picchetto attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e coordinando tutti gli altri partner.
Un Fondo ad hoc
Dal profilo del sostegno finanziario, l’altra grande novità riguarda la costituzione di un Fondo per il soccorso degli animali. Come spiega il Governo nel suo messaggio, «il Fondo consentirà di promuovere campagne di prevenzione, offrire supporto alle procedure di ricollocamento gestite dagli enti di soccorso animali riconosciuti dallo Stato, garantire il collocamento degli animali vaganti, contribuire all’acquisto di attrezzature e strutture, e sostenere la formazione dei loro collaboratori». Ma come verrà alimentato? «Soprattutto attraverso la tassa sui cani e le multe incassate per le contravvenzioni alla Legge sulla protezione degli animali e a quella sulle epizoozie», ha chiarito Rivola. Proprio per questa ragione, il Governo ha deciso di modificare la tassa sui cani. Oggi, il Cantone fissa una forchetta compresa tra i 50 e i 100 franchi. Spetta però ai singoli Comuni decidere l’importo finale. Secondo quanto riportato dal messaggio del Governo, «la media cantonale della tassa si assesta sui 71,50 franchi per cane». Tra i Comuni più popolosi, «Lugano (che ospita una popolazione canina di 4.981 esemplari, pari al 15% del cantone), Locarno (1.085 cani, 3%) e Mendrisio (1.484 cani, 5%) applicano una tassa di 75 franchi, mentre Bellinzona (3.955 cani, 11%) di 70 franchi. Nel complesso, 46 Comuni applicano una tassa di 75 franchi, 27 di 50 franchi, 13 di 100 franchi mentre gli altri applicano importi intermedi». Fino ad ora, inoltre, tra 25 e 75 franchi dell’incasso della tassa restavano ai Comuni, mentre 25 andavano al Cantone. Ora, invece, per finanziare il Fondo, il Governo propone di alzare la tassa, portando la forchetta tra 75 e 125 franchi. Ai Comuni rimarrebbero tra i 10 e i 60 franchi, mentre 40 andrebbero al Cantone e all’Ente unico, e 25 confluirebbero nel Fondo. L’obiettivo della modifica, chiarisce l’Esecutivo, è duplice: «Garantire ai Comuni una copertura minima dei costi sostenuti assicurando il finanziamento necessario per la riorganizzazione del soccorso agli animali e, al contempo, preservare l’autonomia dei Comuni nella determinazione della tassa per adattarla alle specificità locali e mantenere, per la maggior parte dei casi, le risorse attualmente incassate». A questo proposito, il Governo ricorda che la quota incassata nel 2023 dal Cantone ammontava a 827 mila franchi. Con l’incremento da 25 a 40 franchi, invece, si prevede un «flusso finanziario aggiuntivo di circa 500 mila franchi». Invece, per gli enti locali - che nel 2023 avevano incassato 1,5 milioni - viene spiegato che «il modello proposto non impedisce ai Comuni di raggiungere lo stesso incasso complessivo, e comporta una riduzione della quota destinata al Comune solo in 11 Comuni su 106».
Arriva il corso base per tutti
Ma non è tutto, perché nella riorganizzazione voluta dal Governo viene introdotta anche un’altra importante novità: il corso base per i proprietari dei cani. Lo scopo è di «fornire le competenze necessarie per una gestione responsabile, garantendo il benessere del cane e una convivenza sicura con la comunità». Nel dettaglio, i nuovi proprietari di cane (o chi non ne ha avuto uno negli ultimi dieci anni) saranno tenuti, prima di acquistare l’animale, a seguire sei ore di formazione teorica con un istruttore cinofilo autorizzato. Il costo sarà a carico dei partecipanti. In più, per agevolare i Comuni, è stato deciso di semplificare la procedura per le infrazioni. In pratica, gli agenti di Polizia potranno «agire direttamente sul posto», multando immediatamente i proprietari di cane responsabili ad esempio di non aver tenuto al guinzaglio l’animale o di non aver raccolto gli escrementi.