Turismo

«Serve un vero rinnovamento»

HotellerieSuisse Ticino chiede regole più semplici per far fronte alla concorrenza sempre più forte di Airbnb e guarda ai mercati esteri per aggirare la dipendenza dal meteo del settore - La presidente Sonja Frey: «Dobbiamo puntare con decisione sui clienti internazionali»
©Chiara Zocchetti
Giona Carcano
28.04.2025 22:30

Quattro assi strategici per diventare il punto di riferimento dell’industria turistica ticinese. Un piano ambizioso (vedi box) che accompagnerà HotellerieSuisse Ticino per i prossimi cinque anni, e che dovrà servire da stimolo per la crescita non solo dell’associazione, ma anche dell’intero settore. Oggi, durante l’assemblea generale dell’associazione (che rappresenta oltre il 60% di tutti i letti disponibili in Ticino e 45 ristoranti), la presidente Sonja Frey non ha nascosto la volontà di dare una svolta al ramo turistico ticinese, ancora troppo dipendente dal meteo e dai fattori esterni (vedi chiusura prolungata della galleria di base di AlpTransit o il franco forte). Del resto, sono i numeri a raccontare che il nostro cantone è in controtendenza rispetto al resto del Paese. Se lo scorso anno la Svizzera ha registrato il record di tutti i tempi per quanto riguarda gli arrivi, il Ticino ha registrato un calo. Un segno negativo contenuto, d’accordo, ma che deve servire per cambiare passo. «Il 2024 ha rappresentato una sfida significativa», ha spiegato Frey. E non sono bastati alcuni mesi positivi (ottobre, novembre e dicembre) per compensare le perdite subite in primavera e in estate a causa del maltempo. Uno dei temi più dibattuti riguarda lo «zoccolo duro», quella base di turisti svizzero-tedeschi che rappresenta il 62% del totale. Se, come è accaduto, i fattori esterni giocano contro, il turismo ticinese subisce pericolosi contraccolpi. Come fare, allora, per uscire da questa spirale? «Non abbiamo il potere di cambiare il meteo o l’andamento del franco, ma possiamo analizzare come ridurre la dipendenza da questi fattori», ha sottolineato Frey. Una delle soluzioni potrebbe quindi essere quella di investire «nelle strutture alberghiere, per attrarre una clientela diversa, ma anche per attirare i turisti che arrivano da lontano». Un segmento, quest’ultimo, che «chiede servizi diversi, cibo diverso». In poche parole, per Frey serve «un rinnovamento strategico per diversificare il mercato turistico, puntando con decisione verso una clientela internazionale». Il target, quindi, dovrebbe essere il turista con un’alta capacità di spesa. «Tutto questo richiede però un cambiamento di immagine», ha avvertito la presidente di HotellerieSuisse Ticino. «Il Ticino non deve più essere percepito solo come la Sonnenstube, ma come una destinazione da vivere e da scoprire in ogni stagione». Per compiere questa transizione epocale, serve però la collaborazione di più attori. Bisogna creare «eventi e attività che si svolgono indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, come manifestazioni culturali, enogastronomiche, oppure festival». Tuttavia, scegliere a quale mercato rivolgersi non è di competenza dell’associazione. La responsabilità è di Ticino Turismo. Ma, al di là dei visitatori esteri, il grosso del fatturato arriva come detto dal turismo interno. E far cambiare mentalità a turisti cresciuti con il mito dei grotti, dei laghi e della Sonnenstube non è certo impresa facile, ha osservato Frey. «Ma le organizzazioni turistiche hanno compreso questo aspetto». «Stiamo cercando di far comprendere a TicinoTurismo l’importanza delle quattro organizzazioni turistiche (OTR)», ha aggiunto da parte sua Massimo Perucchi, rappresentante di HotellerieSuisse in TicinoTurismo. «Crediamo, come associazione, che le organizzazioni turistiche regionali debbano occuparsi del mercato svizzero. TicinoTurismo, invece, di mercato estero. Stiamo quindi cercando di spostare parte dei capitali che vengono investiti nel marketing svizzero su quello internazionale. Dall’altra parte, dialoghiamo con le OTR per trovare una collaborazione comune. A furia di insistere, siamo riusciti a ‘‘spostare’’ mezzo milione di franchi dal marketing svizzero a quello estero. Noi vogliamo prendere nuovi mercati, come gli Stati Uniti o l’Asia. Ma ci vogliono tempo, soldi e il consenso di Svizzera Turismo». Questa strategia permetterebbe di aggirare l’ostacolo del maltempo e, di conseguenza, evitare cancellazioni dell’ultimo minuto come avvenuto a Pasqua.

Combattere ad armi pari

Un altro tema affrontato è infine stato quello della concorrenza con Airbnb. Una concorrenza sempre più forte. «Il fenomeno degli affitti a breve termine rappresenta una sfida significativa per il nostro settore», ha non a caso ammesso Frey. «Questi affitti spesso non sono soggetti alle stesse normative degli alberghi, creando una disparità che rischia di compromettere la competitività». In generale, dunque, HotelerieSuisse è «favorevole al libero mercato, ma non alla burocrazia. Tutti sono benvenuti in Ticino, ma le regole troppo stringenti ci creano qualche fastidio». E proprio per far sentire maggiormente il suo peso, l’associazione ha imboccato una nuova strategia. «Abbiamo bisogno del sostegno di politica, autorità e organizzazioni turistiche per continuare a garantire un servizio d’eccellenza», ha concluso Frey.