Spagna

«Servono 24 milioni di immigrati per compensare l'aumento dei pensionati»

A sostenerlo è la Banca di Spagna nel suo rapporto annuale, che analizza la sostenibilità del sistema pensionistico
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Ats
30.04.2024 19:00

Per sostenere il sistema di pensioni ed evitare squilibri nel mercato del lavoro in Spagna, alla luce della scarsa natalità e dell'invecchiamento della popolazione, sarebbe necessario incorporare 24,6 milioni di stranieri fino al 2053 per compensare l'aumento dei pensionati. In pratica si tratterebbe di triplicare il flusso in arrivo di 10 milioni di immigrati (dei quali solo 7 milioni in età lavorativa fra i 19 e i 65 anni) previsto dalle stime dell'Istituto nazionale di Statistica (Ine) nei prossimi tre decenni.

Lo segnala la Banca di Spagna nel suo rapporto annuale, che analizza la sostenibilità del sistema pensionistico, presentato oggi a Madrid. Secondo 'l'Ageing Report 2024', l'ultima riforma del sistema di pensioni, che garantisce fra l'altro l'adeguamento delle prestazioni all'indice dei prezzi al consumo, eleverà al 17,3% del Pil il peso delle pensioni nel 2050.

Un aumento della spesa provocato per ragioni demografiche e per il così detto 'tasso di dipendenza', vale a dire il peso della popolazione maggiore di 64 anni sulla popolazione totale. Attualmente il tasso di dipendenza è di 27,2 punti, ma secondo le previsioni demografiche dell'Eurostat, arriverà al 53,8% nel 2053. E perché si mantenga costante nei prossimi tre decenni, sarebbe necessario triplicare l'aumento della popolazione migrante in età lavorativa in almeno 24,6 milioni di persone. Anche se l'incremento dei flussi migratori non basterebbe a risolvere il problema, tenendo conto dei profilo della popolazione immigrata, della quale l'80% non ha studi universitari, e quelli invece richiesti dalle imprese in un'economia in piena trasformazione verde e tecnologica.