Sette piani di innovazione
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Un paio di jeans infilati in un manichino all’interno di una stanza, poi computer, schermi e telecamere. Qui si studia l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore della moda. Ma è solo uno degli ambiti di lavoro del nuovo centro nato in via Peri a Lugano, dove un tempo c’erano gli uffici della BSI (ora EFG Bank). In sei piani (più uno da terminare di ristrutturare) per ora convivono quindici aziende, soprattutto uffici di multinazionali oltre qualche start-up. «L’obiettivo, perché lo spazio c’è, è quello di ospitare un’altra decina di società», racconta Carlo Terreni, che anni fa aveva fondato NetComm Suisse Association aprendo la strada all’e-commerce e oggi è presidente di LifeStyle Tech Competence Center, oltre che di Dagorà, la società che gestiste l’attività del nuovo «hub» dell’innovazione, che si sviluppa in oltre 10mila metri quadri. Nelle quindici aziende già presenti nello spazio appena inaugurato a Lugano lavorano circa duecento persone tra manager e impiegati.
Lo spazio della multinazionale
Due piani sono occupati da Accenture, la multinazionale americana di consulenza strategica che da qui segue i suoi clienti fornendo servizi di «strategia, gestione, digitalizzazione, tecnologia, outsourcing e trasformazione aziendale». La scelta di stabilirsi in via Peri è stata spiegata da Marco Huwiler , country manager di Accenture Svizzera: «Il Ticino è un importante polo di innovazione, soprattutto nel settore lifestyle-tech. In qualità di membro fondatore di LTCC, dal 2021 supportiamo le aziende nello sviluppo di progetti innovativi in __ Ticino. Siamo quindi molto felici di far parte del contesto imprenditoriale luganese e di contribuire attivamente alla rete anche in futuro».
Gli eventi con 1.500 persone
Un altro piano è dedicato agli eventi. «Ed è uno spazio strategico per noi, perché - spiega ancora Carlo Terreni - questo è un terreno sul quale investiamo molto. Da qui alla fine dell’anno abbiamo in agenda appuntamenti nei nostri settori di interesse, cioè cibo (food), design, arredamento, moda e cosmetica, che porteranno a Lugano almeno 1.500 persone dal resto della Svizzera e dall’estero. Questo perché il nostro «hub» dell’innovazione vuole essere un punto d’incontro tra quanto viene creato e portato avanti a Zurigo e quanto viene prodotto a Milano. Ma ciò che più ci preme è creare qui in Ticino non una tappa delle trasformazioni in atto ma un punto di arrivo, le aziende trovano una struttura all’avanguardia che le consente di restare nel posto, investire nel posto, trovare professionisti del posto, o formarli. Il futuro è ora e qui».
Il collegamento con Zurigo
In un altro piano ci sono gli uffici del Lifestyle Tech Competence Center (LTCC), che fa parte dello Switzerland Innovation Park Ticino, cioè la «piattaforma unica per la collaborazione di ricercatori, aziende tecnologiche e startup per stimolare attività creative, sviluppare e testare idee sostenibili e innovative». LTCC - che per ora concentra le sue attività in tre settori principali: Scienze della vita, Droni e ICT Blockchain e può contare su un contributo di 250 mila franchi annui da parte del Comune di Lugano- è legato al Parco di Zurigo e fa rete con altre realtà simili sparse in tutta la Confederazione. Il Centro è gestito dalla Fondazione Agire su mandato del Consiglio di Stato, e il sostegno di USI e SUPSI. Come ha spiegato nel corso della presentazione, il sindaco di Lugano Michele Foletti, «questo passo rafforza la posizione di Lugano come hub internazionale nel settore lifestyle-tech e nel campo dell’innovazione digitale, poiché favorisce l’insediamento di imprese in città e crea qualificate lavori ».
Jelena Tasic , amministratore delegato di LTCC, ha spiegato che «negli ultimi tre anni la nostra associazione ha registrato una crescita significativa, coinvolgendo ad oggi 16 soci, sia leader internazionali nei loro settori che importanti aziende del territorio ticinese. Lavoriamo inoltre - aggiunge - in stretta e fruttuosa collaborazione con l’Università della Svizzera italiana (USI), la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e l’Istituto Dalle Molle, nostri soci fondatori».
Nella nuova struttura Dagorà ha «investito due milioni di franchi. E lo abbiamo fatto - conclude Terreni - proprio perché crediamo molto nell’innovazione, nella digitalizzazione nella ricerca e sviluppo. E su queste aree vogliamo diventare un punto di riferimento».