Videogiochi

Shadow of Ertdtree, maestoso come un dipinto di Bosch e ostile come l’inferno di Dante

L’espansione di Elden Ring sembra odiarvi, ma è esattamente quello che i milioni di veterani del gioco base volevano
Paolo Paglianti
28.06.2024 22:14

Giudicare un prodotto d’intrattenimento, come una serie TV, un film o un videogioco, è spesso una questione di parametri. Se vi dicessimo che The Acolyte è più bello di Episodio IV, correreste a vedervelo immediatamente; se invece vi confidassimo che lo riteniamo più brutto di Episodio I, non lo prendereste in considerazione nemmeno gratis. Ecco, è bene chiarirsi subito su Shadow of the Erdtree: riesce nel delicato compiuto di essere più difficile e insieme più coinvolgente di Elden Ring.

Come vi avevamo raccontato in occasione della prova, Elden Ring appartiene a quel genere di videogiochi che non vi vogliono bene. Nati con Demon’s Souls e soci, sono quei videogame fantasy in cui nessuno vi spiega nulla, e siete gettati in una fossa piena di mostri che vi fanno fuori con un paio di colpi. Giocando a questi videogame, li chiamiamo collettivamente «Souls-like» perché assomigliano proprio a Demon’s Souls, a furia di prendere schiaffi da qualunque essere vivente compresi i topi, a un certo punto il giocatore capisce come funziona. Nei Souls-like è importante evitare i colpi dei nemici, scartando o parando, e poi colpirli quando sono «scoperti». Una vera e propria danza mortale, con controlli precisissimi e animazioni di attacchi e difese calibrati alla perfezione, in cui il giocatore deve scoprire i punti deboli dei movimenti di ogni singolo nemico, in particolare dei boss (e ce ne sono centinaia) per riuscire a superarli.

Non potete affrontare un Souls semplicemente pestando duro - verrete suonati come dei tamburi durante una marcia militare. Se date un’occhiata su Youtube, troverete migliaia di video che mostrano come i giocatori più esperti riescono a far fuori mostri alti come un palazzo con martelli grossi come TIR senza prendere nemmeno un singolo danno. I Souls sono giochi in cui dovete dedicarvi con passione e abnegazione, ma che regalano soddisfazioni indimenticabili.

Chi vi scrive se ne è accorto proprio scrivendo questa recensione per Shadow of the Erdtree, la megalitica espansione di Elden Ring. Il primo quarto d’ora l’ho speso a ricordarmi i controlli del gioco, perché è passato un annetto da quando avevo fatto l’ultimo giretto per l’Interregno, il reame dark e gotico del gioco. E sono passato attraverso luoghi dove ho penato l’infero per far fuori quattro sgherri, come il primo accampamento di guardie appena fuori dai sotterranei iniziali. Mi ricordavo tutto: come mi ero nascosto tra le erbacce per far fuori le vedette esterne, come ho sorpreso la guardia che girava all’esterno vicino alla carrozza, lo scontro con il Capitano e la sua lancia apparentemente imbattibile. Soprattutto, la soddisfazione dopo 16 morti (le ricordo tutte) del mio personaggio, di riuscire a conquistare l’accampamento. Al mio nuovo giro in occasione dell’uscita del DLC, li ho presi a schiaffi senza problemi, perché ora il mio personaggio è abbondantemente sopra il 100esimo livello e come nei giochi di ruolo che si rispettano, con l’esperienza si diventa un seminatore di distruzione. Ed è un bene, perché il nuovo DLC è un poderoso calcio rotante nei denti di chi si crede un giocatore esperto di Elden Ring.

Come si gioca Shadow of the Eldtree. Il DLC si acquista in digitale (esistono anche copie fisiche da collezione) e costa circa 40 CHF. Si installa automaticamente se avete il gioco base sul vostro PC o console. Rientrando nel gioco, noterete che il DLC ha anche aggiornato l’inventario, e vi permette di capire meglio quali sono gli ultimi oggetti raccolti – un piccolo tocco di classe che testimonia la cura del developer e quanto ascolti la community. Per accedere al DLC, però, dovrete aver sconfitto due boss del gioco base, che sono assai difficili da battere e (uno dei due) quasi alla fine del gioco. Quindi, è bene segnalarlo subito, se non avete finito Elden Ring non ha senso comprare il DLC perché non potrete nemmeno accedervi.

Lodiamo questa decisione del developer From Software: considerando i circa 25 milioni e passa di copie vendute, avrebbe potuto sfruttare economicamente il successo del gioco in modo assai maggiore creando un DLC che chiunque poteva utilizzare non appena lanciato il gioco. Invece, Shadow of the Eldtree è un DLC pensato per chi ha finito il gioco, una parte minoritaria rispetto a chi l’ha comprata: a metà 2022, guardando gli Achievement e i Trofei, ci eravamo accorti che una buona metà dei giocatori non aveva battuto Margit, il primo boss «serio» del gioco.

Andando nello specifico, potrete accedere alla nuova «mappa» di Shadow of the Eldtree solo se avrete battuto i boss Radahn e Mohg, oppure se avrete accesso a una location del gioco che è quasi alla fine della vostra avventura. Ed è un bene, perché i mostri di Shadow of the Eldtree sono tarati per dare del filo da torcere ai veterani del gioco: consigliamo di avventurarvi nel DLC solo se avete un personaggio minimo di livello 160. L’espansione propone una trama «estesa» su uno dei personaggi focali del gioco, Miquella, e dei suoi servitori. Non entriamo troppo nel dettaglio perché non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ma anche perché la trama di Elden Ring è volutamente nebulosa - fa parte del suo fascino. Non è un gioco in cui dialoghi e libri vi spiegano esattamente cosa sta succedendo: la narrazione è raccontata dalle location affascinanti, come i cinque nuovi giganteschi sotterranei «Legacy», pieni di avventure, oggetti speciali, puzzle ambientali e naturalmente mostri e boss che fanno impallidire Margit e soci. Che poi, è esattamente quello che volevano i veterani di Elden Ring: le stesse emozioni del gioco originali, ma ancora più forti. E ci sono riusciti: Shadow of the Eldtree vi odia più di Elden Ring.

Shadow of the Eldtree è disponibile su PC, PS5 e Xbox Series X (problemi di performance sono stati segnalati dagli utenti su PC, come testimoniano le numerose recensioni negative su Steam). Il gioco è tradotto in italiano e ha un PEGI età consigliata 16+.