Cantone

Sì, il collegamento tra l'Alta Vallemaggia e la Leventina è fattibile: in funivia!

È quanto ha concluso il Dipartimento del territorio, che oggi ha presentato lo studio di fattibilità e la valutazione di opportunità concernenti il progetto
Red. Online
18.10.2022 10:37

Il Dipartimento del territorio (DT) ha presentato, oggi a Bellinzona, lo studio di fattibilità e la valutazione di opportunità – avviati dal DT nel 2019 e terminati lo scorso mese di giugno – concernenti il collegamento Alta Vallemaggia – Leventina.

Dalle conclusioni degli studi è emerso che un nuovo collegamento tra l’Alta Vallemaggia e la Valle Leventina risulta fattibile in termini tecnici, d’impatto territoriale e ambientale, con una soluzione stradale (galleria di colmo monodirezionale), ma soprattutto tramite una soluzione funiviaria: un collegamento diretto tra Fusio e la stazione FFS di Ambrì-Piotta. Quest’ultimo è considerato opportuno in quanto costituisce uno degli elementi essenziali per un rilancio socio-economico dell’Alta Vallemaggia.Inoltre, nel più ampio contesto dell’Alto Ticino e del San Gottardo, esso è ritenuto necessario per rendere più efficaci, amplificandone l’effetto, le misure già messe in atto e quelle previste per rivitalizzare economicamente le regioni dell’Alta Vallemaggia e della Leventina, nonché valorizzarne il rispettivo potenziale di sviluppo riconosciuto.

Sulla scorta di quanto sopra descritto, il Consiglio di Stato, nella sua seduta settimanale, ha pertanto deciso di procedere con il consolidamento formale di un collegamento funiviario diretto tra Fusio e Ambrì attraverso la relativa procedura pianificatoria e l’inserimento del progetto nel Piano direttore cantonale, nonché di definirne l’organizzazione di progetto attraverso la formulazione di obiettivi e l’allestimento di un calendario concernente l’attuazione dei medesimi.

Un nuovo collegamento tra l’Alta Vallemaggia e la Leventina tramite funivia tra Fusio e la stazione FFS di Ambrì-Piotta - i cui costi di costruzione sono stimati in circa 33 milioni di franchi (con un margine del +/- 30%) - possiede, infatti, un carattere innovativo e sostenibile, nonché le caratteristiche di un asse destinato al trasporto pubblico, con finalità anche turistiche.  

All’incontro con i media sono intervenuti: il Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del DT, Claudio Zali, il Capo Area Opere Strategiche e Presidente della Direzione Generale di Progetto, Thomas Bühler, i membri della Delegazione delle Autorità e Sindaci, rispettivamente di Lavizzara, Gabriele Dazio, Quinto, Aris Tenconi e Airolo, Oscar Wolfisberg.

Il collegamento funiviario diretto Fusio – Ambrì

La soluzione individuata presenta un collegamento funiviario diretto tra Fusio e Ambrì della lunghezza di 8,1 chilometri e in funzione tutto l’anno. Il tempo di percorrenza è stimato in 18 minuti, per una capacità di trasporto di circa 200 persone per ora e per direzione, con una differenza di altezza di circa 1'600 metri, sette piloni e una velocità massima di 10 metri al secondo. La capacità della cabina sarà di 60 posti (12 a sedere, 48 in piedi) oppure 60 posti in piedi e 12 biciclette (o combinazioni).

Gli studi precedenti

I primi approfondimenti concernenti un collegamento tra Alta Vallemaggia e Leventina risalgono agli Anni ’60 del secolo scorso; quello presentato nel 1963 dai fratelli Guscetti di Ambrì, prevedeva la realizzazione di una galleria stradale della lunghezza di 2,7 chilometri tra le località di Campo sotto (Val Sambuco) e Pian Taiou (Alpe di Prato) sotto il passo del Sassello.Nel 2016, uno studio condotto dall’Ufficio federale delle strade (USTRA) in collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo (ETHZ), ipotizzava la costruzione di un tunnel stradale di 7,8 chilometri tra Fusio e Rodi/Prato Leventina.Il successivo Masterplan dell’Alta Vallemaggia, datato 2017, elencava, in particolare, oltre alle citate proposte, una serie di possibili alternative quali gallerie per mezzi a due ruote e/o sistemi di trasporto pubblico, anche innovativi, e soluzioni con teleferica.

2019: avvio dello studio opportunità

Il 30 aprile 2019, il Consiglio di Stato aveva autorizzato il DT, tramite lo stanziamento di un credito di 350'000 franchi, a procedere a uno studio di fattibilità e ad una valutazione di opportunità, al fine di determinare le potenzialità e le possibili soluzioni sostenibili (analisi costi-benefici) per un collegamento tra l’Alta Vallemaggia e la Leventina e ad appurare la fattibilità tecnica in considerazione degli aspetti territoriali/ambientali. Lo studio è stato accompagnato da due appositi gruppi decisionali: il primo di carattere politico-strategico (Delegazione delle autorità) e il secondo tecnico-operativo (Direzione generale di progetto).

L’accompagnamento politico-tecnico

La Delegazione delle autorità (DA) è composta dalla Divisione delle costruzioni (Presidenza), dai Sindaci dei Comuni di Lavizzara, Quinto e Airolo, dai Presidenti dell’Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia (ERS-LVM), dell’Ente Regionale per lo Sviluppo del Bellinzonese e Valli (ERS-BV), della Commissione Intercomunale del Trasporti Locarnese e Vallemaggia (CIT) e della Commissione Regionale dei Trasporti Regione Tre Valli (CRT-3V).La Direzione generale di progetto (DGP) è composta da rappresentanti dei servizi cantonali (DT e DFE), dai Direttori dei due Enti Regionali di Sviluppo coinvolti, progettisti e specialisti.  

La metodologia

Lo studio di fattibilità è stato condotto in due fasi, così suddivise: identificazione delle possibili varianti di soluzioni tecniche (conclusasi a giugno 2020) e approfondimento delle soluzioni tecniche plausibili (terminata a novembre 2021).Successivamente, e fino a giugno 2022, si è proceduto all’analisi della sostenibilità socio-economica (valutazione di opportunità).La prima fase ha preso in esame tre famiglie di soluzioni tecniche quali: gallerie di base (stradali e ferroviarie), impianti a fune (annuali e stagionali) e corridoi di passo con gallerie di colmo (collegamenti stagionali o annuali pensati per la mobilità lenta, il traffico veicolare, il trasporto pubblico o soluzioni combinate). Dalla selezione sono scaturite due possibili categorie di soluzioni: impianti a fune e, per la famiglia dei corridoi di passo, un collegamento stradale lungo la direttrice del Sassello.  

La seconda fase ha avuto quale oggetto la presa in esame di tre varianti funiviarie e uno studio delle varianti del tracciato stradale scelto. L’analisi approfondita che ne è susseguita ha portato all’individuazione di due soluzioni tecniche ritenute fattibili in termini d’impatto territoriale e ambientale: il collegamento funiviario diretto di trasporto pubblico tra Fusio e Ambrì e quello stradale con galleria di colmo unidirezionale tra Fusio e Airolo, con strada di accesso lungo il lago del Sambuco (portale in località Cortino) e aggiramento di Nante (portale in località Costone).Il confronto tra le due soluzioni tecniche emerse dalla seconda fase, ha portato a ritenere opportuno concentrarsi, sulla scorta delle valutazioni emerse in termini di approfondimento socio-economico, sulla soluzione funiviaria diretta Fusio – Ambrì, quale opera di trasporto pubblico, e ciò in ragione del consenso politico-istituzionale, dei minori impatti e rischi residui a carattere ambientale, come pure della potenziale messa in atto delle ricadute economiche prospettate.