Stati Uniti

Sì, la foto di Kamala Harris e Jeffrey Epstein è un fake

La campagna di disinformazione colpisce già la grande favorita a rimpiazzare Joe Biden come candidata democratica alle elezioni di novembre contro Donald Trump
Red. Online
23.07.2024 10:58

Kamala Harris si dice «orgogliosa di aver ottenuto l’ampio sostegno necessario per diventare la candidata del partito» in sostituzione di Joe Biden. La maggioranza dei delegati democratici ha già annunciato la propria intenzione di sostenerla. Insomma, la vicepresidente degli Stati Uniti ha la nomination in tasca. Tanto da finire nel mirino dei nemici e di attacchi più o meno politici, anche a suon di disinformazione.

È il caso dell'immagine che circola su alcuni social in cui Harris viene ritratta al fianco di Jeffrey Epstein, accusato di traffici sessuali e morto suicida in una prigione federale nel 2019. Nei post in cui viene ricondivisa, si può leggere: «Rendiamo famosa questa foto», «ecco spiegato perché l'elenco dei vip vicini a Epstein non è stato reso pubblico», e ancora «eppure la vice di Biden si proclama dalla parte delle donne e dei bambini».

Ma, lo diciamo subito, si tratta di un'immagine fake, modificata. Nello scatto originale Kamala Harris posa accanto al marito Douglas Emhoff, potenziale First gentlemen.

E l'immagine manipolata è pure vecchia. Non è la prima volta, infatti, che diventa virale. La foto originale è del fotografo Jerod Harris. È stata scattata alla cena inaugurale del Broad Museum  il 17 settembre 2015, a Los Angeles. La testa di Epstein – presa dalla foto segnaletica del 2006 rilasciata dall'ufficio dello sceriffo di Palm Beach, Florida – è stata aggiunta sovrapponendola al corpo di Emhoff.

Reuters Fact Check se n'è occupata nell'agosto del 2021

A inizio 2024, dalla desecretazione dell’ultima tranche di documenti legati al caso del finanziere-pedofilo, suicidatosi in cella a New York nel 2019 mentre attendeva un processo per traffico sessuale di minorenni, è emerso che Jeffrey Epstein aveva registrazioni video di rapporti sessuali tra una donna e alcuni suoi amici di alto profilo, tra cui Donald Trump. Le carte, più che altro, svelano le dichiarazioni rilasciate da Sarah Ransome – una delle accusatrici di Epstein – secondo la quale Trump avrebbe avuto «relazioni sessuali» con una delle sue amiche nell’abitazione del finanziere a New York «in occasioni regolari». In una serie di e-mail del 2016, la donna afferma anche di avere copie delle registrazioni a luci rosse fatte da Epstein all’insaputa di alcuni vip che frequentava, tra cui appunto il tycoon.

I documenti fanno parte di una causa per diffamazione ormai risolta che Virginia Giuffre, accusatrice di Epstein, ha intentato nel 2015 contro la sua fidanzata Ghislaine Maxwell – poi condannata – che reclutava le ragazze. I messaggi sono stati divulgati mentre gli avvocati di Maxwell cercavano di minare la credibilità di Sarah Ransome.