Svizzera

«Si migliorino i diritti dei consumatori»

Le associazioni svizzere chiedono al Consiglio federale di introdurre dieci misure urgenti tra cui contratti assicurativi equi, un freno alle chiamate pubblicitarie e premi di cassa malattia accessibili
(Foto Maffi)
Ats
15.03.2019 10:46

BERNA - Contratti assicurativi equi, un freno alle chiamate pubblicitarie e premi di cassa malattia accessibili: le associazioni dei consumatori svizzere chiedono al Consiglio federale e al Parlamento di introdurre dieci misure urgenti per migliorare e rafforzare i diritti dei consumatori.

Rispetto all’Unione europea, le consumatrici e i consumatori svizzeri hanno meno diritti e meno protezione, indica in una nota odierna l’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori, formata dall’Associazione Consumatori della Svizzera Italiana (ACSI) e dalle «consorelle» romanda (Féderation Romande des Consommateurs, FRC) e svizzera tedesca (Stiftung für Konsumentenschutz, SKS).

In occasione della Giornata mondiale dei diritti dei consumatori, che si svolge proprio oggi, l’Alleanza propone dieci punti su cui la politica deve attivarsi: riduzione delle spese giudiziarie esorbitanti, introduzioni delle azioni collettive (simili alle «class action», ma non sul modello americano), contratti assicurativi equi, una protezione dei dati efficace in seguito alla progressione della digitalizzazione, il «diritto alla riparazione» per i beni di consumo (poter effettuare e far effettuare riparazioni sugli apparecchi), maggiore chiarezza sui prodotti nei punti vendita, stop alle chiamate pubblicitarie, assistenza sanitaria a prezzi accessibili e nessuna discriminazione nell’assicurazione di base. Inoltre, le associazioni chiedono che la Svizzera smetta di essere «un’isola dei prezzi elevati», con prodotti identici molto più costosi rispetto ai paesi limitrofi.

In quest’ultimo ambito, l’Alleanza e altri partner hanno lanciato nel dicembre del 2017 l’iniziativa popolare «Stop all’isola dei prezzi elevati - per prezzi equi». Lo scorso autunno il controprogetto indiretto proposto dal Consiglio federale non ha però convinto pienamente, dividendo i partiti di governo sulla proposta. Se PS e PPD sono di parere positivo, la destra si dice dubbiosa sul fatto che il progetto possa riuscire a far calare i prezzi.

L’iniziativa è al momento pendente presso il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Si prevede che il testo arriverà sui tavoli dell’Assemblea federale nei prossimi mesi, precisa Prisca Birrer-Heimo, presidente della SKS all’agenzia Keystone-ATS.

Sanità nel mirino

L’Alleanza prende posizione anche in merito al continuo aumento delle spese sanitarie: «non è accettabile che i consumatori paghino per il fatto che le casse malati, i fornitori di prestazioni sanitarie e i produttori di farmaci blocchino di fatto qualsiasi proposta di intervento e che l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) non stia agendo come autorità di vigilanza», affermano le associazioni, chiedendo che venga introdotto un sistema di gestione della qualità e dell’adeguatezza delle cure, oltre a un controllo trasparente delle fatture e un aggiornamento periodico delle tariffe.

Per quanto riguarda l’assicurazione di base, l’Alleanza critica le discriminazioni tramite sistemi di sconto, poiché minano il principio di solidarietà. La cassa malati Helsana, ad esempio, favorisce finanziariamente i suoi assicurati di base che praticano sport o fanno attività. Questo, sostengono le associazioni, rappresenta una discriminazione per persone con difficoltà motorie, disabilità, oppure che prestano molta attenzione alla protezione dei propri dati personali.