Il dato

Siamo (quasi) otto miliardi

Il nuovo traguardo, «pietra miliare per l'umanità» è previsto per domani, tra progressi in ambito sanitario e diseguaglianze economiche sempre più crescenti – Guterres: «Mentre la nostra famiglia umana si allarga, questa diventa anche più divisa»
Irene Solari
14.11.2022 21:00

Ci siamo quasi. La popolazione mondiale si sta avvicinando – manca davvero pochissimo – al nuovo traguardo di otto miliardi di persone. Secondo quanto riporta l'Organizzazione delle Nazioni Unite la cifra dovrebbe essere raggiunta tra poche ore: nella giornata di domani, martedì 15 novembre. Mentre scriviamo queste righe il computo della popolazione mondiale – costantemente aggiornato, potete seguirlo qui – è arrivato oltre i 7.999.901.900 di persone. 

Una cifra che, a primo impatto, fa un po' impressione e fa riflettere su quali siano le prossime sfide da affrontare per un futuro sostenibile del nostro Pianeta. Se, da un lato, l'incremento della popolazione è la testimonianza tangibile dei progressi fatti in campo medico e scientifico, dall'altro, insieme ai numeri, vediamo crescere anche l'ampiezza delle diseguaglianze sociali ed economiche tra Paesi ricchi e Paesi poveri. È quello che ha sottolineato l'ONU nella sua pagina dedicata al raggiungimento degli otto miliardi di persone.

Ma vediamo più da vicino i dettagli di questo fenomeno.

Dodici anni per un miliardo in più

«Siamo otto miliardi e una sola umanità». Così scrive l'ONU che si appresta a celebrare l'importante traguardo, «una pietra miliare per l'umanità». Come detto, la crescita della popolazione mondiale rappresenta sicuramente «una testimonianza delle scoperte scientifiche e dei miglioramenti nel campo della nutrizione, della salute pubblica e dei servizi igienici» ha spiegato il Segretario generale, António Guterres. I dati forniti mostrano inoltre che ci abbiano messo dodici anni, ovvero dal 2010, per passare dai sette agli otto miliardi. E che, secondo le previsioni, ci vorranno ancora quindici anni per arrivare ai nove miliardi nel 2037.

Anche se la tendenza che stiamo osservando – nonostante la cifra monstre – sarebbe in realtà la crescita della popolazione mondiale più lenta mai registrata dal 1950, come spiega Wired. Un tasso che, addirittura, nel 2020 è sceso sotto all'1% e che si sta avviando a una stabilizzazione.

In Asia oltre la metà delle persone

L'ONU, nella sua analisi, ha confermato la tendenza che vede il più grande tasso di crescita nelle regioni asiatiche: «Da quest'anno oltre la metà della popolazione mondiale vive in Asia, con l'India e la Cina che costituiscono la maggior parte della popolazione asiatica orientale e sudorientale, dove vivono 2,3 miliardi di persone». Nessuna grande sorpresa quindi. E, più in generale, si conferma anche la maggiore spinta demografica nelle nazioni in via di sviluppo: «Sono i Paesi con un con reddito pro capite più basso ad avere i tassi di fertilità più elevati. La crescita della popolazione globale si è concentrata nei Paesi più poveri del mondo», ha aggiunto l'ONU. Un fattore che comporta forzatamente anche un aumento delle diseguaglianze economico-sociali e del divario tra i Paesi benestanti e quelli svantaggiati. Basti pensare che, in media, gli abitanti dei Paesi più ricchi hanno un'aspettativa di vita di 30 in più rispetto a quelli più poveri.

La situazione attuale, dove sono indicate le aree di maggiore crescita della popolazione: Cina, India e Sud-est Asiatico. © ONU
La situazione attuale, dove sono indicate le aree di maggiore crescita della popolazione: Cina, India e Sud-est Asiatico. © ONU

Tra povertà e insicurezza

Differenze e divari che sono stati al centro delle riflessioni delle Nazioni Unite. «Mentre la nostra famiglia umana si allarga, questa diventa anche più divisa. Se non colmiamo l'abisso tra chi ha e chi non ha, ci prepariamo a un mondo di otto miliardi di persone pieno di tensioni e sfiducia, crisi e conflitti», ha sottolineato Guterres. La povertà e la fame infatti continuano a dilagare, soprattutto nel Sud del mondo. E la crescita demografica non fa altro che acuire questi problemi. Senza tralasciare il fatto che, spesso, queste nazioni sono anche alle prese con gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici, come la siccità estrema o i disastri ambientali. A peggiorare le cose è arrivata anche la guerra in Ucraina con le relative crisi alimentare ed energetica e le pesanti ripercussioni finanziarie. Un fattore che è andato a colpire in modo particolarmente duro le economie dei Paesi in via di sviluppo.

Inoltre, aggiunge ancora l'ONU, la crescita della popolazione potrebbe anche avere l'effetto di amplificare l'impatto ambientale dello sviluppo economico, con il rischio di una produzione e di uno sviluppo non sostenibili.

© Shutterstock
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«Rispondere alle sfide»

Le sfide, come visto, non mancano e sono anche importanti, ma Guterres ha rilanciato la questione, parlando delle opportunità che «il nostro mondo di otto miliardi di persone potrebbe offrire ad alcuni dei Paesi più poveri, dove la crescita demografica è più elevata». Spiegando anche come, partendo da investimenti relativamente modesti nella sanità, nell'istruzione, nell'uguaglianza di genere e nello sviluppo economico sostenibile, i Paesi più svantaggiati di oggi potrebbero diventare i motori della crescita sostenibile di domani. «I grandi incontri globali di questo mese (COP27 e G20, ndr) devono essere un'opportunità per iniziare a colmare le divisioni e ripristinare la fiducia – ha spronato Guterres –, sulla base degli uguali diritti e libertà di ogni singolo membro della famiglia di otto miliardi di persone che compongono l'umanità».

«Otto miliardi di forza»

Parallelamente, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha lanciato la campagna #8BillionStrong. «Otto miliardi di persone portano a infinite possibilità. Ma solo se agiamo in modo responsabile, tenendo a mente l'interesse delle persone e del Pianeta». Ed è proprio su questo che punta la campagna dell'ONU: condividere materiale educativo organizzato su otto tendenze e rivolto a un mondo di otto miliardi di persone. Le tendenze considerate, spiega l'ONU, sono quelle che segnano anche le maggiori sfide del futuro, tra cui l'allungamento della speranza di vita, lo spostamento delle persone, l'invecchiamento della popolazione, la maggiore aspettativa di vita delle donne rispetto agli uomini e la pandemia. A questi si affiancano altri 17 obiettivi guida delle Nazioni Unite che perseguono uno sviluppo sostenibile «per costruire un mondo migliore per tutti».

© ONU / UNFPA
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