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Silvio Berlusconi, è il giorno del testamento

Gli eredi hanno deciso che il documento sarà reso pubblico e messo a disposizione di tutti gli operatori dell’informazione dal notaio Arrigo Roveda
© KEYSTONE / TI-PRESS / GABRIELE PUTZU
Red. Online
05.07.2023 14:00

Oggi è il giorno delle ultime volontà di Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno: è prevista l'apertura del testamento. I figli e l'intera famiglia sono stati convocati dal notaio Arrigo Roveda, che custodisce le ultime volontà del fondatore di Forza Italia e di Mediaset. Pier Silvio, nel frattempo, ha omaggiato il padre nel corso della presentazione dei nuovi palinsesti a Cologno Monzese: «Più passano i giorni, più la mancanza è enorme». Quindi, un omaggio: un collage di momenti simbolici, dalle prime cassette alle convention di Montecarlo, dal trionfo del Milan in Coppa dei Campioni al predellino, fino al «non molliamo» lanciato in azienda a poche ore dal funerale del Cavaliere. «Grazie a tutti», ha detto con la voce rotta dall'emozione. Poi un bacio verso il cielo: «Ti amo, papà».

Ma oggi, dicevamo, è quel giorno. Si decideranno le sorti delle aziende di famiglia e di un intero sistema con due rami della discendenza: Marina e Pier Silvio da una parte, Barbara, Eleonora e Luigi dall’altra. Molti i nodi da sciogliere, in particolare la distribuzione del pacchetto in Fininvest e i beni mobili e immobili dell’ex presidente del Consiglio. L'apertura del testamento è stata fissata dopo l’assemblea della holding Fininvest, presieduta da Marina Berlusconi, del 29 giugno.

Silvio Berlusconi — sono le anticipazioni delle scorsa settimana dei media italiani — avrebbe disegnato l’assetto del gruppo in modo tale che Marina e Pier Silvio possano mantenere la gestione di Mondadori e Mfe-Mediaset oltre che una «presa» operativa sulla capogruppo Fininvest. Per gli altri tre figli, Barbara, Luigi ed Eleonora, sarebbe riconfermato il ruolo di azionisti attivi, anche nelle scelte strategiche di competenza del consiglio di amministrazione. Con la quota dell’eredità, i tre figli più giovani potranno arrivare al 46% circa, Marina e Pier Silvio al 32% complessivo. Il testamento chiarirà come sarà collocato quel restante (circa) 20%. Una quota sufficiente per stravolgere gli equilibri in Fininvest o dettare la linea della continuità. Con l'apertura del testamento del Cavaliere l'attenzione sarà infatti concentrata in particolare sulla quota fuori dalla legittima. Sarà la ripartizione di questa quota a decidere chi comanda dentro all'impero Fininvest.

Pier Silvio Berlusconi, ha risposto alle domande dei giornalisti durante, appunto, la presentazione dei palinsesti di Mediaset: «Non è che noi vogliamo dare impressione di compattezza, c’è compattezza. Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi. Ognuno fa il proprio mestiere, ma c’è una compattezza assoluta». Certo, ha aggiunto, «comprendiamo quello che è stato scritto sui giornali, anche se, devo dire, un po’ mi ha turbato. Però ognuno fa il suo mestiere. In famiglia non abbiamo mai parlato di vendita di Mediaset, che qualcuno l’abbia detto e scritto sì, mi ha dato molto fastidio».

Un capitolo che suscita particolare curiosità è quello relativo al lascito per Marta Fascina. In Italia si dà per certo che nel testamento del Cavaliere ci siano delle disposizioni in favore della deputata di Forza Italia, con cui ha celebrato un «quasi matrimonio». Alcuni si attendono che Berlusconi possa avere lasciato delle indicazioni anche sul futuro del partito da lui fondato nel 1994.

La novità è che i figli pare abbiano deciso di rendere pubblico il testamento, probabilmente per arginare la circolazione di retroscena fantasiosi che potrebbero incidere sui corsi azionari di società quotate come Mediaset e Mediolanum.  Il testamento verrà pubblicato dal notaio di Berlusconi, Arrigo Roveda, che conserva le sue ultime volontà.

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