Sondaggi: 13. AVS verso l'approvazione
La 13. AVS, se si fosse votato verso la metà di febbraio, avrebbe ottenuto una maggioranza di consensi. Non è certo però che avrebbe superato lo scoglio della maggioranza dei Cantoni. L'innalzamento dell'età di pensionamento, in un primo tempo a 66 anni, agli elettori proprio pare non andar giù. Queste le principali indicazioni di due sondaggi pubblicati simultaneamente oggi, quello dell'istituto gfs.bern, commissionato dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR), e quello dell'istituto LeeWas, su incarico dell'editore Tamedia e del giornale e portale on line 20 Minuten.
Rispetto alle inchieste d'opinione condotte circa un mese prima, l'iniziativa «Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13. mensilità AVS)», lanciata dall'Unione sindacale svizzera (USS), ha perso molti consensi. D'altra parte, una chiara maggioranza degli elettori dieci giorni fa avrebbe ribadito un no all'iniziativa «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)», promossa dai Giovani liberali radicali.
All'inchiesta di gfs.bern, svoltasi tra il 7 e il 14 febbraio, hanno partecipato 19.105 persone con diritto di voto di tutto il paese; il margine d'errore è di 2,8 punti percentuali. A quella di LeeWas 23.734 persone, pure delle tre maggiori regioni linguistiche, il 14 e 15 febbraio; in questo caso il margine di errore è di 1,1 punti.
I sondaggisti non fanno previsioni sull'esito delle votazioni nei cantoni, che potrebbe essere determinante dato che i due oggetti, in quanto modifiche costituzionali, richiedono la doppia maggioranza di popolo e Cantoni.
13. AVS: grande sostegno da italofoni e francofoni
Il sostegno alla tredicesima AVS è sceso di dodici punti percentuali, dal 71% al 59%, secondo LeeWas; e di otto punti, dal 61% al 53%, stando al lavoro di gfs.bern.
Le differenze a seconda delle regioni linguistiche sono considerevoli. Il sostegno all'iniziativa rimane molto forte tra italofoni (64% per Tamedia/20 Minuten; 79% per SSR) e francofoni (68% per Tamedia/20 Minuten; 69% per SSR). Nella Svizzera tedesca, il sì scende al 52% secondo Tamedia/20 Minuten, e al 48% (per un 49% di no, statisticamente equivalente) secondo SSR.
Differenze generazionali
Un divario è palese anche tra classi di età. Le persone in pensione sono favorevoli all'idea di una tredicesima AVS (60% secondo SSR, 80% secondo Tamedia/20 Minuten). Il sostegno all'iniziativa diminuisce con l'abbassarsi dell'età: due terzi degli intervistati con meno di 35 anni dicono no, stando al lavoro di LeeWas.
Rispetto alle indagini di gennaio, anche le differenze tra le categorie sociali sono più evidenti. Il rifiuto del progetto aumenta con il reddito e il livello di istruzione.
Sul piano dell'appartenenza politica, i sostenitori di PLR e Verdi liberali (PVL) a metà mese avrebbero espresso un chiaro rifiuto, mentre quelli dei partiti di sinistra un netto assenso (oltre l'80% per i socialisti). Per quanto riguarda Centro e UDC, i due sondaggi danno risultati divergenti (un modesto sì per Tamedia/20 Minuten, un piccolo no per SSR).
Quanto al genere, le donne sono leggermente più propense degli uomini a votare a favore del testo (54% contro 52% secondo SSR, 60% contro 57% secondo Tamedia/20 Minuten).
No alla pensione a 66 anni
L'istantanea dell'opinione è molto più chiara per l'iniziativa dei giovani del PLR. Secondo gfs.bern, il 35% di coloro che hanno deciso di partecipare alla consultazione avrebbe votato a favore dell'iniziativa e il 63% contro. Il no ha guadagnato nove punti rispetto al primo sondaggio di un mese prima. LeeWas stima il tasso di rifiuto al 65% (+4 punti).
I simpatizzanti di tutti i partiti, ad eccezione di quelli del PLR, avrebbero respinto il testo. Il rifiuto è massiccio a sinistra, ma è chiaro anche tra gli elettori del Centro (59%/gfs.bern; 64%/LeeWas) e dell'UDC (61%/gfs.bern; 64%/LeeWas). Anche i sostenitori del PVL avrebbero detto no al 51% (per i due sondaggisti). Pure gli elettori senza partito sono nettamente contrari (73%).
Secondo i ricercatori di gfs.bern, a causa dell'onnipresente no, altri fattori di differenza risultano ampiamente neutralizzati. Le donne, ad esempio, rimangono leggermente più critiche nei confronti del progetto rispetto agli uomini. Ma parlare di una differenza di genere sarebbe esagerato, scrivono.