Sospetta bancarotta fraudolenta a Rimini, indagato uno svizzero

Il 27 giugno 2023 aveva improvvisamente deciso di sospendere l'attività senza fornire spiegazioni ai 72 dipendenti che si erano trovati davanti alla dura realtà di un'azienda con milioni di debiti. Un anno dopo, il Melograno, storica azienda di Santarcangelo (Rimini) fondata nel 1987 da Claudio Coli – specializzata nella produzione di frutta e verdura lavata, preparata e pronta al consumo e di altri prodotti alimentari – si trova al centro di un'indagine della Guardia di Finanza per sospetta bancarotta fraudolenta. E fra i quattro indagati figura anche un cittadino svizzero.
Negli scorsi giorni la Guardia di finanza – con l'operazione Sunflower – ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d'urgenza di 41 unità immobiliari tra uffici, stabilimenti industriali e terreni edificabili per un valore di 17 milioni di euro. Le indagini hanno consentito di disarticolare un piano criminoso volto a sottrarre l'intero patrimonio immobiliare della importante società riminese, in liquidazione giudiziale. Procedura di liquidazione aperta il 14 dicembre 2023, con la sentenza di un giudice.
Sono quattro, come detto, gli indagati, tra cui tre consulenti finanziari: un cittadino bulgaro, un cittadino svizzero e un italiano residente in Calabria, ma con uffici in Svizzera e negli Emirati Arabi. Hanno sedi operative tra Roma, Rimini e Cosenza. Secondo le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, era in atto un piano criminoso per sottrarre il patrimonio immobiliare della società (capannoni, uffici e terreni) al controllo del giudice fallimentare.
I dettagli
I tre consulenti finanziari – con sedi in Svizzera e negli Emirati Arabi, ma operativi anche su territorio italiano – avrebbero trasferito, pochi mesi prima della dichiarazione di fallimento della società Melograno, tutti gli immobili a una società neocostituita, una «società veicolo», attraverso una complessa operazione di «cartolarizzazione immobiliare». Un'operazione che avrebbe prodotto l'emissione da parte della società veicolo di obbligazioni da vendere alla Borsa di Dublino.
Va precisato che la cartolarizzazione è un'operazione lecita e consentita dalla legge italiana. Ma la Guardia di Finanza ha scoperto che, nel caso specifico, la società di Santarcangelo nel frattempo dichiarata fallita sarebbe stata svuotata dell'intero patrimonio immobiliare, senza ricevere alcun corrispettivo. Gli iniziali accordi, che prevedevano il collocamento di titoli obbligazionari su mercati finanziari esteri – in particolare sulla piazza del mercato della borsa irlandese – al fine di raccogliere nuova liquidità necessaria alla società riminese, non sono infatti stati attuati. Inoltre, la società veicolo non avrebbe né le prescritte autorizzazioni né i requisiti richiesti dalla Banca d'Italia per gestire le operazioni in Borsa. Risultato: tutta l'operazione sarebbe stata in realtà simulata.
Non solo. È stato appurato che si stavano organizzando ulteriori cessioni di immobili – tra cui una a favore di una Fondazione di diritto estero, ma riconducibile al sodalizio – con l'intento di far credere che le cessioni a terzi venissero fatte in buona fede, cercando così di impedirne per sempre il recupero da parte degli organi della procedura di liquidazione giudiziale.
Il cittadino svizzero sotto indagine
«Per motivi di privacy e di indagine, non possiamo fornire ulteriori informazioni» sul cittadino svizzero che figura tra gli indagati, spiega da noi contattato il capitano Simone Palazzini del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Rimini. Si sa che opera quale promotore finanziario in società finanziarie con uffici sul territorio svizzero e negli Emirati Arabi.
Gli immobili del Melograno sono stati ceduti come titoli obbligazionari sul mercato della borsa irlandese, con l'obiettivo di reperire investitori all'estero per far rientrare fondi alla società. Ma, stando alle indagini, l'operazione è risultata di fatto simulata. Da qui l'ipotesi di accusa: lo stratagemma per spostare immobili da una società all'altra.
Nel frattempo, si è espressa l'avvocato di Claudio Coli, che in qualità di amministratore della società Melograno di Santarcangelo è indagato per bancarotta fraudolenta insieme ai tre consulenti finanziari: «Sono convinta di poter dimostrare l'estraneità ai fatti contestati del mio assistito. Abbiamo già depositato degli atti in procura per dimostrare l'estraneità ai fatti contestati».