Torricella-Taverne

Spesa extra per i rifiuti: un «sì» con il naso tappato

Una serie di depositi abusivi all’ecocentro ha portato il Comune a dover pagare una fattura straordinaria da oltre duecentomila franchi – Il sospetto è che ci fossero dei «corrieri» della spazzatura
© Chiara Zocchetti

Un sacco di spese. Che accumulandosi hanno superato i duecentomila franchi. Non pochissimi per un Comune di medie dimensioni come Torricella-Taverne, dove lunedì sera, approvando i vari capitoli del Consuntivo, il Consiglio comunale ha accettato la perdita di 280 mila franchi registrata l’anno scorso nella gestione della spazzatura. Un «disavanzo eccezionale», come spiegato dal Municipio, «causato principalmente dai comportamenti impropri di parte della cittadinanza, la quale, invece di smaltire alcune tipologie di rifiuti attenendosi alle vigenti direttive», che in questo caso imponevano di usare i sacchi ufficiali, «negli ultimi anni ha perseverato nel consegnarli a titolo d’ingombranti all’Ecocentro Serta», a cui fanno capo anche Lamone, Bedano, Cadempino, Manno e Gravesano e che è gestito dalla Gianni Ochsner SA. La ditta, oltre agli ingombranti-non ingombranti, ha riscontrato una grande quantità di scarti vegetali, «che in moltissimi casi – ha osservato sempre l’Esecutivo – hanno trasceso la normale produzione di un’economia domestica». Tutto ciò si è tradotto in costi aggiuntivi per l’azienda, che a sua volta si è rifatta sui Comuni. Le fatture ad essi recapitate sono simili, ma quella di Torricella-Taverne è la più alta: 225 mila franchi IVA esclusa. «Se non ci fosse stata questa spesa – ha concluso amaro il Municipio nel suo messaggio – avremmo raggiunto una copertura dei costi del servizio pari all’89%». Ci si è fermati al 60.

Centocinquanta volte

Il tema ha tenuto banco in seduta. Pur riconoscendo il problema, alcuni consiglieri comunali hanno chiesto al Municipio di contestare un conto ritenuto troppo salato e non abbastanza documentato. Una mozione in tal senso dovrebbe venir discussa lunedì prossimo. Al momento di votare, il plenum si è spaccato: una metà dei presenti ha detto sì ai conti, l’altra si è astenuta. Nel frattempo, il problema sembra essere rientrato. «Sono stati adottati dei correttivi – nuove regole, telecamere, un ‘giro’ in paese per raccogliere gli scarti verdi – e i cassonetti del Comune sono tornati a riempirsi» ci ha fatto sapere il sindaco Tullio Crivelli. «Alcuni prima facevano i furbi: è addirittura emerso che una singola persona è entrata centocinquanta volte in un solo anno. Viene il sospetto che portasse rifiuti provenienti da altri Comuni...». Sospetti e malumori: quelli per i duecentomila franchi sono difficili da smaltire. «Ne abbiamo discusso con la ditta, e ci dispiace di essere arrivati a un importo così alto, ma è il risultato di spese che si sono accumulate negli anni e sulle quali in Comune, a livello di comunicazione, qualcosa non ha funzionato». Contestare la fattura? Per il sindaco, no: «I conti devono quadrare e se qualcuno fa un lavoro, va retribuito. E i maggiori costi in questione sono tutti comprovati».

Minacciata la disdetta

È cominciato tutto da una tirata d’orecchie del Cantone. «Siamo stati bastonati dalla Sezione protezione aria, acqua e suolo perché certi ingombranti da noi raccolti a Lamone non erano conformi e avrebbero dovuto finire nei sacchi ufficiali» ci ha spiegato Gianni Ochsner. Un ruolo lo ha giocato anche la pandemia: «Quando è scoppiata, quasi tutti i Comuni ticinesi hanno chiuso i loro ecocentri, mentre quelli che fanno capo al nostro, hanno voluto tenerlo aperto. E nei mesi successivi qualcuno ha iniziato a non comportarsi bene. A causa delle misure contro il virus la nostra capacità di fare controlli era limitata, e alla fine ci siamo trovati con una quantità di rifiuti tre volte superiore a prima». Il sospetto di Ochsner è che in molti, approfittando di amici o parenti residenti a Torricella-Taverne o nei Comuni limitrofi e dotati quindi della tessera per accedere al punto di raccolta, abbiano portato rifiuti provenienti da altre zone. Che qualcuno, in altre parole, abbia fatto il «corriere» dei rifiuti. «Siamo arrivati a una situazione quasi fallimentare per noi, così abbiamo introdotto nuove regole e iniziato a sensibilizzare i Comuni, ma purtroppo nel frattempo si erano accumulati dei costi che ci hanno portato a chiedere un contributo». Ochsner ha usato anche le ‘maniere forti’, inoltrando a tutti i Municipi una disdetta cautelativa del contratto a partire dal 31 dicembre 2022. Ipotesi poi scongiurata. «Avrei dato la disdetta, sì – conferma l’imprenditore – perché per noi non era più sostenibile andare avanti in quel modo». Dal gennaio di quest’anno, gli accessi all’ecocentro di Lamone sono diminuiti del 30-40 percento.