Giustizia a Lugano

Stefano Artioli: «Qui non entra proprio nessuno»

L'imprenditore rincara la dose sul possibile trasloco del Terzo potere nei palazzi della EFG in zona Sant’Anna – «Anche la mia azienda è proprietaria, faremo valere i nostri diritti»
© CdT/Chiara Zocchetti

Litigi di condominio: il trapano la domenica, l’odore di tabacco sulle scale, i turni per la lavatrice... Il nuovo vicino che affitta i suoi locali al Terzo potere dello Stato. Si scherza, ma fino a un certo punto, perché il concetto di condominio potrebbe giocare un ruolo chiave nello scenario che vede la AIL Servizi comprare i palazzi della EFG in via Peri e affittarli al Cantone per dare spazio alle autorità giudiziarie. Di sicuro abbiamo un proprietario seccato per quello che sta succedendo attorno a lui: Stefano Artioli. Dopo il suo intervento di sabato scorso su queste colonne, dove vi abbiamo anticipato l’intera operazione, l’imprenditore ha rincarato la dose: «In quel complesso non entrerà nessuno: sono pronto a far valere i miei diritti». Il gruppo Artisa è proprietario di uno dei sei blocchi del complesso e per il suo vicepresidente è esattamente questo il punto: «È un errore considerarli come edifici distinti: quello è un condominio unico, con regole precise fissate dall’allora BSI. Regole secondo le quali ogni proprietario ha lo stesso peso, indipendentemente dalle superfici che possiede». Artisa detiene 167 millesimi contro gli 833 di EFG, ma seguendo il discorso di Artioli, in un’ipotetica quanto improbabile riunione di condominio, le due parti avrebbero pari forza decisionale. «Senza di noi non possono fare niente - incalza il nostro interlocutore - e questo lo farò valere».

AIL Servizi, che è di proprietà della Città, vanta un’opzione per una cifra attorno ai cinquanta milioni: soldi che non verranno iniettati dal Comune - lo ha detto a laRegione il sindaco Michele Foletti - e nemmeno dalle AIL - si veda l’articolo a lato - ma che la SA dovrà procurarsi da sola. Verosimilmente con una richiesta di prestito supportata da un piano di business che consideri le future entrate garantite dal Cantone. Per avere il capitale dovrà però anche dare delle garanzie. Sempre che il Consiglio di Stato, per la Giustizia, scelga di puntare su via Peri anziché su altre soluzioni, altrimenti cadrà tutto il discorso. Un discorso che ad Artisa, interessata anch’essa a rilevare gli stabili della EFG, non è piaciuto. «Da loro avevamo comprato altri due edifici - racconta Artioli - ma ad un certo punto alla banca ci sono stati degli avvicendamenti e credo sia cambiato il modo di lavorare. Prima trattavamo per un diritto di compera, ma ad un certo punto ci hanno detto che avrebbero considerato solo un acquisto ‘secco’». Le parti sono arrivate vicinissime a chiudere, poi è stata Artisa a frenare: «Al momento dell’atto notarile ci siamo bloccati noi, è vero: non era chiara la situazione degli indennizzi che avremmo ricevuto dal Cantone per l’arrivo del tram», che sbucherà al centro della proprietà.

Dopo quello stop, l’azienda si è rifatta avanti, «ma a quel punto è stata EFG a tirarla per le lunghe in attesa di conoscere il risultato del voto popolare sulla vendita al Cantone del loro complesso di viale Franscini: hanno fatto ostruzionismo - incalza l’imprenditore - perché dietro c’era un disegno preciso. Allora perché il Cantone ha chiesto ai privati di proporre edifici e terreni?». Artisa ha messo sul tavolo cinque opzioni, fra cui uno stabile che verrà costruito a Suglio e un palazzo di 45 metri che sorgerà invece a Cornaredo. Per via Peri, Artioli auspica «un accordo con la Città per il bene di Lugano: in quel comparto vorremmo portare dei grossi contribuenti».

I due "piani A" di Lugano

C’è un filo invisibile che collega Palazzo civico, lo stabile EFG di via Peri e il Nuovo quartiere di Cornaredo. A srotolarlo, metaforicamente, è stato il Municipio di Lugano, intenzionato a mantenere il Terzo potere in città. E in riva al Ceresio ci si è già mossi affinché ciò avvenga: all’apertura delle buste con le varie offerte di spazi per la Giustizia, la Città di Lugano, territorialmente parlando, ci ha messo il «carico da novanta»: da un lato AIL Servizi, SA di proprietà comunale, ha proposto tre blocchi del complesso della EFG in via Peri – da non confondere con lo stabile EFG in viale Franscini, il cui acquisto è stato bocciato in votazione popolare lo scorso anno – dall’altro la Città stessa ha offerto nientemeno che la futura Torre Est del Polo sportivo e degli eventi (PSE).

La scelta definitiva spetterà al Cantone – il quale dovrà vagliare altre 36 offerte – ma per Lugano non sono semplici Piani A e B. E qui torniamo al filo invisibile che si snoda sulla cartina di Lugano e collega tutti gli attori coinvolti in quello che è un vero e proprio gioco a incastri. Se Palazzo delle Orsoline dovesse scegliere i tre stabili di via Peri – da notare che la Giustizia verrà riorganizzata in quattro blocchi: tre potrebbero trovare casa là, mentre la Magistratura inquirente potrebbe restare in un ristrutturato Palazzo di Giustizia – la Città trasferirebbe, come previsto, l’amministrazione comunale nella Torre Est del PSE (orizzonte 2027/28). E se invece il Cantone dovesse ritenere più allettante un trasferimento del Terzo potere nel Nuovo Quartiere di Cornaredo? Beh, è facile ipotizzare che in via Peri potrebbe trasferirsi l’amministrazione comunale.

D’altronde, il trasloco degli uffici pubblici dal centro è una necessità, e la Città ci sta lavorando da tempo. Leggiamo infatti sul sito dedicato al PSE che «i locali dei servizi comunali che si trovano in centro sono vecchi, non sufficienti e poco efficienti». Ristrutturare l’edificio di via della Posta 8, ad esempio, «costerebbe 30 milioni di franchi senza risolvere i problemi di spazio e dispersione degli uffici sul territorio, per cui oggi i cittadini devono spostarsi da una sede all’altra per svolgere le loro pratiche». Tradotto: lasciare le cose così come sono non è sostenibile, e il Municipio vuole trasformare il palazzo di via della Posta in uno stabile residenziale, con appartamenti ad affitti sostenibili destinati a famiglie, persone singole, anziani e giovani.