Strage in Florida, Cruz ha confessato alla polizia

WASHINGTON - Nikolas Cruz ha confessato di essere l'autore della sparatoria nel liceo Marjory Stoneman Douglas in Florida. Lo ha riferito ieri sera l'ufficio dello sceriffo della contea di Broward.
L'ex studente ha raccontato agli investigatori di aver cominciato a sparare agli studenti nei corridoi e nel territorio della scuola e di aver portato nel campus altri caricatori di munizioni nascosti in uno zaino. Quando gli studenti hanno cominciato a fuggire, ha detto di aver gettato il fucile e di essersi tolto gli indumenti che indossava per mescolarsi alla folla. La polizia ha ritrovato sia l'arma, acquistata nel febbraio 2017, sia gli indumenti.
Nessun legame con suprematisti
"Nessun legame" tra l'autore della strage scolastica in Florida e un gruppo di suprematisti bianchi: lo afferma Grady Jordan, portavoce dell'ufficio dello sceriffo della contea di Leon, Florida, dove si trova la milizia nazionalista bianca 'Repubblica della Florida' e il cui leader, Jordan Jereb, ha definito Cruz un membro del suo gruppo che aveva partecipato ad esercitazioni paramilitari a Tallahassee.
Jordan ha spiegato che il suo ufficio ha arrestato Jereb almeno quattro volte e che monitora il gruppo dal gennaio 2014. "Non ci sono legami noti che possano mettere in relazione Cruz con il gruppo", ha assicurato.
Dopo la sparatoria si reca al fast food
La polizia ha inoltre rivisto la cronologia della ricostruzione dell'arresto di Nikolas Cruz, riferendo che è stato catturato dopo aver lasciato un fast food. Il giovane si è diretto prima in una catena di piccoli ristoranti economici acquistando una bibita e poi ad un McDonald's. Quindi è stato avvicinato da un poliziotto e arrestato 40 minuti dopo essere uscito dal McDonald's.