Il caso

Studenti della SPAI prendono posizione: «Non ci fermeremo finché Caruso non sarà reintegrato»

Nuovo capitolo nella vicenda che riguarda il licenziamento del professore della CPT di Mendrisio
© CdT / Chiara Zocchetti
Red. Online
18.09.2024 15:00

Nuovo capitolo nella vicenda che riguarda il licenziamento del professor Roberto Caruso dalla CPT di Mendrisio. Questo pomeriggio è giunta in redazione una mail firmata dagli «studenti ed ex-studenti del Centro Professionale di Mendrisio». Nella lettera, senza nomi e inviata da un indirizzo mail appositamente creato, si spiega che il 13 settembre è avvenuto a Bellinzona un incontro tra «cinque studenti rappresentanti circa 150 studenti ed ex-studenti del CPT di Mendrisio», la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti e i suoi funzionari.

Scrivono gli studenti: «Durante l’incontro abbiamo riferito di alcuni momenti di disagio vissuti nel nostro istituto scolastico, illustrando le carenze della direzione sia nei rapporti con gli studenti sia nell’organizzazione della scuola, gli atteggiamenti non consoni di alcuni docenti, tra cui la stessa direzione, e lamentato la mancanza di materiale didattico adeguato al nostro percorso formativo. Abbiamo voluto portare quale esempio di eccellenza sia nell’insegnamento che nell’approccio con noi studenti e le nostre esigenze il nostro ex Prof. Caruso, che noi studenti continuiamo a ritenere il nostro Professore».

«La direttrice del Dipartimento e i funzionari presenti – continua la nota anonima inviata dai rappresentati degli studenti – ci hanno ascoltato attentamente per oltre due ore. In merito all’argomento relativo al licenziamento del Prof. Caruso da noi percepito come ingiusto ed inopportuno e per il quale abbiamo espresso il nostro disappunto, il DECS non si è espresso ritenendola una questione “aperta”».

Nella mail si esprime quindi una preoccupazione. «Ci teniamo a ribadire che all’interno dell’istituto lavorano anche altri docenti competenti e temiamo, considerata la situazione venutasi a creare, che gli stessi non segnaleranno alle istanze superiori nell’interesse di noi studenti e della scuola i tanti problemi interni, tra i quali quelli da noi esposti all’On. Carobbio, per timore di possibili reazioni a loro pregiudizievoli».

Gli studenti evidenziano poi di aver riferito alla consigliera di Stato «che il comunicato stampa del 12 Settembre 2024 dell’OCST, in cui veniva riferito che dichiarazioni di solidarietà degli allievi erano state lette dal DECS come tentativi di strumentalizzazione da parte del docente e non come l’espressione della volontà di persone consapevoli e responsabili, ci aveva indignato molto; poiché si tratta di una lettura fuorviante con cui si vuole dipingere il prof. Caruso come una figura machiavellica e manipolatrice nei rapporti con i suoi studenti, una rappresentazione che troviamo offensiva anche nei nostri confronti nonché falsa».

Tramite la loro missiva anonima, gli studenti si rammaricano poi del fatto che di essere «rimasti molto sorpresi dal comunicato stampa dell’On. Carobbio apparso sul portale di Ticinonews poco dopo l'incontro, poiché abbiamo avuto l’impressione che quanto da noi illustrato sia stato ignorato e anche negato, facendoci temere che la nostra richiesta di aiuto sia destinata ad essere vana».

Gli studenti lanciano infine un monito: «Ribadiamo pertanto con il presente comunicato stampa che noi studenti ed ex-studenti del CPT di Mendrisio non ci fermeremo finché non avremo ritrovato una scuola che meriti questo nome con il nostro “Sore” Caruso di nuovo al suo posto».