Studiosi, manager e bambini dove la sostenibilità è di casa

Dai bambini ai ricercatori. Dai direttori di azienda ai volontari delle associazioni di paese. «La Casa della sostenibilità è un luogo di vita e di fermento, non possiamo che esserne soddisfatti». Le parole sono quelle di Cristina Gianella, coordinatrice della nuova antenna alpina dell’Università della Svizzera italiana (USI) che ha aperto i battenti un anno fa ad Airolo. Inaugurata il 21 marzo 2024, la Casa della sostenibilità ha dato forma ad un progetto avviato nel 2018. Si tratta di un luogo di formazione e di promozione della cultura dello sviluppo sostenibile, dove studiare e dialogare con esperti di vari settori per riflettere su tutti i temi legati a questo argomento. «L’interesse verso le nostre attività è tantissimo, più di quanto ci potessimo aspettare», ci spiega con entusiasmo Gianella. «Sicuramente siamo molto contenti di come è andato questo primo anno». E non solo per la partecipazione degli studenti dell’USI. «Ci sono stati anche diversi enti e gruppi attivi sul territorio che ci hanno scelto come luogo per i loro corsi di formazione».
Diversi punti di vista
Tornando alla formazione universitaria, prosegue Gianella, «proponiamo un apprendimento trasformativo e trasversale». Non si tratta, in pratica, solo di dare informazioni specifiche sulla sostenibilità, «ma di creare anche un luogo dove porsi domande e riflettere sulla complessità della formazione». Quest’anno sono partiti i primi seminari alpini, «è stata un’occasione che ha permesso a studenti provenienti da diverse facoltà dell’USI di incontrarsi e di lavorare insieme, condividendo i loro punti di vista e le loro differenti nozioni. Questa era la nostra principale missione e devo dire che ha avuto un riscontro ottimo». Un altro elemento chiave promosso dalla Casa della sostenibilità è quello di prevedere sempre delle uscite sul territorio all’interno dei corsi. «Quest’inverno, ad esempio, le ciaspole ci sono state amiche e ci hanno accompagnato in varie escursioni in Leventina. Inoltre, essendoci tanti studenti che arrivano dall’estero, per molti di loro il fatto di poter passeggiare sulla neve è stata un’assoluta novità». Questa formula, evidenzia la coordinatrice, si è rivelata vincente «e abbiamo ricevuto parecchi feedback positivi».
Dall’asilo al Liceo
Ma non solo università. Come detto, alla Casa della sostenibilità tutti sono benvenuti. «Oltre alle formazioni, abbiamo poi anche il servizio dell’Ideatorio che si occupa delle scuole e che propone anche le visite al Planetario astronomico. In quest’ottica siamo stati molto contenti di accogliere diverse scolaresche, con allievi che andavano dall’asilo al Liceo. Più in generale, da quando abbiamo aperto sono state quasi 3 mila le persone che hanno partecipato ad attività, con anche 1.500 pernottamenti». Non mancano poi le connessioni con la regione, come spiega ancora Gianella. «Abbiamo organizzato diversi eventi pubblici e da qui sono nate sinergie e collaborazioni con altri enti che già lavorano sul territorio, come ad esempio il Dazio Grande e il Cinema Leventina».
Una costellazione favorevole
E, infatti, anche la località di Airolo non è stata scelta a caso, conferma la nostra interlocutrice. «Quella che abbiamo trovato qui in alta Leventina è stata decisamente una costellazione favorevole. Senza contare che abbiamo qui a due passi il cantiere del San Gottardo. Un esempio concreto dell’equilibrio che si deve trovare e del dialogo tra uomo e natura». Inoltre, «abbiamo a portata di mano tantissimi temi ed esempi di natura e biodiversità, ma anche i sistemi di produzione dell’energia». Argomenti importanti da approfondire, rileva Gianella, «soprattutto pensando che nel nostro polo universitario manca un centro scientifico, non abbiamo ad esempio una facoltà di biologia. Ecco quindi che il nostro ruolo è quello di mettere insieme tanti saperi per portare avanti il dialogo su questi temi. Perché è mettendo insieme tanti saperi che si crea quella sensibilità necessaria per affrontare i temi legati alla sostenibilità, dato che si tratta di sfide che riguardano tutti». E, pensando al futuro, Gianella spiega che ci si sta già muovendo su tanti fronti. «Sicuramente il numero dei seminari alpini verrà incrementato. Così come speriamo di aumentare anche i legami costruiti con gli enti attivi sul territorio».