Sub svizzero muore ad Arenzano

GENOVA - Era un sub dotato di brevetto, con esperienza, il 45enne svizzero morto questo pomeriggio per un malore durante un'immersione sul relitto della Haven, nelle acque del ponente genovese tra i comuni di Cogoleto e Arenzano.
Si tratta dell'ennesimo incidente tra sportivi e diver in visita alla superpetroliera affondata il 14 aprile del 1991 dopo un'esplosione a bordo che causò la morte di 5 membri dell'equipaggio e la dispersione in mare di migliaia di tonnellate di petrolio.
La nave, inabissatasi dopo tre giorni di rogo, si trova ad 85 metri di profondità e costituisce il più grande relitto visitabile nel Mediterraneo, considerata anche tra i più vasti al mondo, e richiama ogni anno centinaia di appassionati di immersioni. Le stime parlano di una media, dal 2011 ad oggi, di un incidente mortale all'anno. Solo negli ultimi due anni sono state 4 le vittime, se si esclude quella odierna.
Il 5 aprile 2015 un sub svizzero di 34 anni perde la vita per un malore sul fondale a 50 metri di profondità circa. Nella risalita la situazione diventa drammatica e l'uomo non ce la fa, nonostante i soccorsi tempestivi da parte della compagna di immersione.
Solo un mese dopo è la volta di altri due sub tedeschi. I due diver di 46 e 53 anni accusano un malore prima ancora di arrivare in profondità. Insieme a loro anche un compagno di immersione si sente male. I tre vengono soccorsi ma per i primi due non c'è nulla da fare. Il terzo, trasportato in ospedale, è l'unico a salvarsi.
Un sub tedesco di 61 anni si immerge il 16 ottobre del 2015. Un esperto, secondo testimoni e conoscenti. Arriva in profondità e poi il malore mentre riemerge, un'embolia gassosa. Disperso inizialmente, il suo corpo viene ritrovato a 50metri di profondità poche ore dopo.
Lo scorso 24 aprile 2016 ancora un malore per un sub, sempre durante la risalita. L'uomo se la caverà con la terapia iperbarica, salvo grazie ai soccorsi.