Successo per le colonie ticinesi: «Siamo praticamente al completo»

Dici estate e subito vengono in mente le vacanze, ma non solo quelle più «tradizionali»: parliamo anche delle colonie estive, un’alternativa che in Ticino continua a riscuotere successo e a mantenere la propria attrattività. La colonia rappresenta, infatti, un momento di svago e di ritrovo per i più giovani, come anche una buona occasione per socializzare e cimentarsi con nuove attività sportive e didattiche. Ne abbiamo parlato con alcune colonie attive sul nostro territorio e con l’Ufficio cantonale che si occupa del loro coordinamento.
Grande richiesta
La colonia estiva piace ancora molto, conferma Luca Signorelli di ViviLugano, promotori della colonia estiva diurna cittadina dal 3 al 28 luglio, con un programma estivo pensato proprio per bambini e i giovani tra i 6 e i 16 anni. La tendenza, molto positiva di quest’anno, è già chiaramente visibile adesso, poco oltre la metà giugno: «Le iscrizioni sono andate molto bene, siamo quasi al completo. I posti si sono riempiti molto in fretta e resta ancora solo pochissima disponibilità. C'è tanta domanda, ma non è diverso dagli scorsi anni: il trend è sempre quello», spiega Signorelli. Gli fa eco Nadia Grandi, per la colonia diurna Parco Robinson organizzata Città di Locarno: «So che abbiamo ricevuto davvero tantissime iscrizioni per quest'estate, la colonia ha ancora molto successo». Basti pensare che, anche in questo caso, quasi tutti i turni sono pieni, «abbiamo giusto qualche posticino ancora vacante ma poca roba». «I genitori hanno bisogno di un posto dove lasciare i bambini – spiega –, e questo è un bel posto con tantissime attività per i bambini». Posti a ruba anche per la colonia residenziale di Rodi–Fiesso, come ci dice Michèle Pury, delle Colonie dei Sindacati di Bellinzona: «Organizziamo due turni per due gruppi, della durata di due settimane. Devo dire che, da quando si sono aperte le iscrizioni a febbraio, i posti per gli adolescenti (dai 12 ai 14 anni) si sono esauriti quasi subito, nel giro di un mese o poco più: c'è stata tantissima richiesta». Qualche posto, invece, è ancora disponibile per i bambini (dai 5 agli 11 anni), spiega, dato che per loro «abbiamo un numero un po’ più elevato di posti». In ogni caso, c'è tanto entusiasmo e moltissima richiesta: «Al momento abbiamo 25 adolescenti iscritti per entrambi i turni e una ventina di bambini per ogni turno», aggiunge Pury. Insomma, la colona funziona bene, ha successo, piace. Una tendenza testimoniata anche dalla domanda leggermente in aumento negli ultimi due anni, come riportano tutti i nostri interlocutori: «Vediamo che le iscrizioni stanno crescendo, va sempre meglio».


Approfittare dell’estate
Quanto alle attività proposte ai più giovani, queste cercano di spaziare il più possibile tra tutto ciò che si può fare durante la bella stagione. Come ci spiega Signorelli, «con ViviLugano portiamo molto spesso i bimbi fuori». Ovviamente, spiega, le attività vengono poi suddivise per fascia di età, e sono adeguate di conseguenza, cambiando da un gruppo all’altro. «Di solito si va nei lidi e nelle piscine del Ticino. Lugano, ma anche Carona, Bellinzona, Chiasso, Locarno». Ma non solo divertimento in acqua: sono previste infatti delle attività mirate più sulla scoperta e sull’apprendimento. «Organizziamo anche visite nelle fattorie e nei musei, andiamo nei parchi e facciamo delle attività sportive dove vengono degli animatori formati a parlare del loro sport, come ad esempio il rugby o l'arrampicata. Insomma, è raro che con i ragazzi restiamo in sede». Anche il ventaglio delle offerte per i genitori si amplia, come ci spiega Grandi. «Quest'anno la colonia di Parco Robinson propone una novità: è partita la colonia anche per i bambini più piccoli, quelli della scuola dell’infanzia. E, anche in questo caso, abbiamo ricevuto parecchie iscrizioni da parte dei genitori che hanno aderito a questa nuova idea». Un versione della colonia pensata e formulata specialmente per i più piccoli: «Ha dei blocchi che durano soltanto una settimana invece che due ed è unicamente diurna, essendo più piccolini i nostri partecipanti». Mentre per i bimbi della scuola elementare fino alla quinta, prosegue, vengono proposti periodi di due settimane sia per il Parco Robinson (la colonia diurna), sia per la colonia residenziale (quella dove si resta a dormire). «Si parte la prossima settimana, dal 26 giugno».


Volontari e inclusione
E, per avere un'idea delle cifre dell'attività delle colonie estive in Ticino, abbiamo fatto il punto con Guido De Angelis, dell’Ufficio cantonale del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani. «Guardando le tendenze degli ultimi tre anni rileviamo un aumento proprio degli enti che si occupano di organizzare le colonie e anche una crescita dei posti per accogliere i partecipanti durante l’estate». «In totale – spiega De Angelis –, stiamo parlando di oltre 2.700 posti disponibili nelle colonie riconosciute dal Cantone, con oltre 1.000 giornate di attività suddivise tra i 74 organizzatori che si sono rivolti al nostro ufficio per un riconoscimento o un contributo». Le colonie vengono riconosciute per il loro valore educativo, pedagogico e di socializzazione, prosegue De Angelis, ma è importante sottolineare anche il ruolo del volontariato: «È rimasto costante il numero di giovani tra i 16 e i 18 anni che si mettono a disposizione come aiuto monitori durante le colonie, che si aggirano tra i 270 e i 300, un dato che evidenzia l’importanza e il valore dei volontari in questo settore. Senza di loro sarebbe impossibile poter dare così tante opportunità ai bambini e ai giovani in Ticino». Un altro aspetto fondamentale nelle colonie, aggiunge il nostro interlocutore, è quello dell'inclusione, che si manifesta con la presenza di bambini richiedenti l’asilo, anche ucraini. Ma non solo. «Oltre alle colonie ordinarie in Ticino abbiamo questa lunga tradizione di quelle che vengono chiamate colonie integrate, che sono dedicate all'accoglienta di persone con disabilità». Anche in questo caso, le colonie sono gestite nella stragrande maggioranza da volontari. «In questo settore è aumentato leggermente il numero di persone disabili ma è anche aumentata di pari passo la disponibilità ad ospitare i partecipanti, così come anche il numero dei monitori in formazione».
