Suonala ancora, Besso: avanti con la Casa della musica
Rullo di tamburi: la Casa della musica si farà. Lo ha sancito poco fa il Consiglio comunale di Lugano, dicendo sì alla firma delle convenzioni necessarie per realizzarla. Quella che regola il passaggio di proprietà degli edifici di Besso dalla SSR a Lugano per 21,25 milioni di franchi, e quelle per cui gli stabili verranno dati in diritto di superficie per 99 anni rispettivamente alla Confederazione e al Conservatorio della Svizzera Italia. La prima amplierà la già presente Fonoteca nazionale investendo oltre 10 milioni, il secondo è pronto a investirne 45 per ammodernare l’edificio e costruire un nuovo auditorium (di questi oltre la metà verrà da Confederazione e Cantone). Ma i numeri più importanti sono forse altri: «La frequenteranno 7.170 persone tra studenti, volontari, professionisti e soci di associazioni - ha ricordato Rupen Nacaroglu (PLR). - 25 soggetti e entità che si occupano di formazione musicale, tra cui 5 scuole riconosciute. Per un fatturato totale annuo attorno ai 28 milioni di franchi. Si creerà un polo formativo unico in Svizzera e in Europa grazie al coinvolgimento diretto di Conservatorio, Barocchisti e Coro RSI, e al mantenimento degli studi di registrazione della RSI e delle competenze dei tonmeister RSI a Besso. Sarà un vero e proprio ecosistema culturale, nonché un polo d’incontro e scambio per il quartiere di Besso e l’intera città».
Pur se la proposta è stata ampiamente condivisa e lodata nelle intenzioni, non sono mancati dei distinguo: Raide Bassi (UDC) ha criticato le tempistiche: «Non c’è stato tempo per analizzare e approfondire la questione del prezzo d’acquisto»; Lorenzo Beretta Piccoli (Il Centro) si è lamentato del comportamento del Cantone: «È inaccettabile che si sia defilato: doveva comprare lui l’edificio ma ha rinunciato. Ha speculato che ci mettesse una pezza il Comune...». Niccolò Castelli ha invece ricordato che il tema della creazione musicale sembra essere stato scordato: «Ci sarà spazio per creare nuova musica, nella Casa della musica?».
Al netto di ciò, il sostegno al primo passo per crearla, questa Casa, è stato totale: 48 i voti favorevoli, nessuno contrario, nessun astenuto. «Sono emozionato - ha chiosato il vicesindaco Roberto Badaracco. - Fra qualche anno ci renderemo di aver fatto qualcosa di importante per la Città, per la sua scena culturale e per la sua crescita socioeconomica. È un progetto strategico e fondamentale e non era scontato portarlo a casa».
I paletti sui binari
Se la linea del Municipio su Besso è passata, non è successo altrettanto pochi minuti prima: il Legislativo si fida solo fino a un certo punto del proprio Escutivo. Almeno quando si parla di Funicolare Monte Brè e delle attività in vetta. Stasera ha infatti sì approvato una convenzione che darà alla SA che gestisce la funicolare – di cui la Città possiede la stragrande maggioranza delle quote – un contributo di 375.000 franchi per i prossimi dieci anni, ma lo ha anche vincolato a una serie di richieste atte a superare il «prudente immobilismo» del Municipio al riguardo. Fra queste: la presentazione di una relazione annuale sull’implementazione della strategia di sviluppo e la promulgazione di messaggi municipali per ristrutturare l’edificio che ospita l’Osteria Funicolare (entro inizio 2024), e per progettare e definire i contenuti futuri del Ristorante Vetta, la cui gestione andrà a scadenza nel 2026.
Quaranticinque i Consiglieri comunali che hanno votato la proposta della Commissione della gestione (relatore: Ferruccio Unternährer), nessun contrario. «Non era un messaggio sul rilancio della vetta - ha argomentato senza successo il sindaco Michele Foletti - ma solo per permettere alla Funicolare di trovare sul mercato finanziamenti a costi contenuti per la sostituzione delle carrozze». Premesso che il sostegno finanziario alla Funicolare non era messo in discussione dal Consiglio comunale, la percezione del Legislativo è dunque stata che il «prudente immobilismo» del Municipio fosse fattuale, e ha deciso di superarla. «Vero che il messaggio era relativo a un semplice investimento - ha concesso Unternährer - ma avremmo preferito che la Funicolare osasse di più». E così il Consiglio comunale ha deciso di farlo per lei: «Già nel 2017 il Legislativo aveva auspicato un rilancio più proattivo - ha ricordato Edoardo Cappelletti (PC). - Allora era sceso a più miti consigli senza porre paletti, oggi si impone un maggiore vincolo». E così è stato.