Guerra

Suonava al Nova Festival di Re'im, è morto il dj Jonathan Samerano

Il decesso del 21.enne, prigioniero durante l'assalto del 7 ottobre, è stato confermato dalle autorità israeliane
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Red. Online
04.12.2023 23:15

Tra gli ostaggi del 7 ottobre c'è un altro decesso. Si tratta di Jonathan Samerano, di Tel Aviv, rapito da Hamas mentre stava partecipando come dj al rave vicino a Re'im. Secondo la ricostruzione riportata dai media locali, stava suonando nel momento dell'attacco, poi è scappato insieme agli amici nel vicino kibbutz Be'eri, dove è stato ferito e rapito. Il corpo dei due amici con cui era andato al festival sono stati ritrovati senza vita qualche giorno dopo. Ma sulle sue condizioni non erano più arrivati aggiornamenti. La notizia della morte del 21.enne è stata confermata dalle autorità israeliane, che avevano già provveduto a informare la famiglia.

Nelle ultime settimane amici e familiari avevano sperato in un ritorno a casa del giovane, lo scorso 18 novembre erano scesi in piazza con cartelli, foto e bandiere, chiedendo a gran voce la sua liberazione. Oggi la speranza si è spenta. I genitori e il fratello hanno dichiarato al Times of Israel: «Jonathan era un bambino magico, circondato da amici, un dj che voleva solo fare musica, crescere, essere felice e viaggiare. Aveva tanti sogni». In ricordo del 21.enne verrà organizzata una cerimonia funebre, poi la famiglia inizierà la shiva, il periodo di lutto lungo sette giorni.

Tre giorni fa è stata annunciata la morte di un altro ragazzo rapito durante il festival musicale Re'im, il 26.enne Guy Iluz. Il giovane era un tecnico del suono e durante l'attacco di Hamas aveva tentato di fuggire a bordo di una jeep bianca. Sotto i colpi di arma da fuoco, era sceso dal veicolo per trovare rifugio su un albero, da cui aveva fatto l'ultima telefonata alla sua famiglia.

Guy Iluz
Guy Iluz

Sabato, in conferenza stampa, il premier Benyamin Netanyahu ha dichiarato: «Continuiamo a combattere con tutta la forza per distruggere Hamas, per impedire che Gaza torni a minacciarci e per far sì che tutti gli ostaggi ritornino a casa. La guerra proseguirà fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. La manovra terrestre è necessaria per raggiungere questo scopo». Gli ostaggi israeliani a Gaza «sono prigionieri dal Diavolo», ha aggiunto. «Mentre si accumulano le testimonianze di quanti sono tornati, si comprende che hanno vissuto esperienze infernali. In maniera diversa, ma comunque infernali. La fame. La violenza. L'incertezza».

Il segretario di Stato USA Antony Blinken, in un post su X, ha scritto oggi di avere «parlato con il primo ministro del Qatar Al Thani degli sforzi in corso per facilitare il ritorno in sicurezza di tutti gli ostaggi e per aumentare ulteriormente i livelli di aiuto ai civili a Gaza».

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