Svizzera

Susanne Wille è la nuova direttrice generale della SSR

Numerose le sfide che attendono Wille a partire dalla lotta all'iniziativa «200 franchi bastano!»
© Keystone
Red. Online
25.05.2024 13:05

È Susanne Wille a succedere a Gilles Marchand alla direzione generale della SSR. In qualità di massimo organo della SSR, l'Assemblea delle delegate e dei delegati ha approvato tale nomina. Susanne Wille succede dunque a Gilles Marchand che ha deciso di concludere il proprio mandato al termine del 2024. È la prima donna a dirigere la SSR.

Il Consiglio d'amministrazione ha cercato un profilo con i requisiti necessari per ricoprire la funzione e ha avviato immediatamente la ricerca della persona per il dopo Marchand. La posizione è stata messa a concorso. Nel quadro di un processo ampio e strutturato, il Comitato Personale del Consiglio d'amministrazione ha vagliato attentamente candidature interne ed esterne con il supporto di specialiste e specialisti. Al termine di tale processo, il Consiglio d'amministrazione è giunto alla conclusione che Susanne Wille è la persona più indicata per affrontare le sfide a cui andrà incontro l'azienda mediatica negli anni a venire.

Wille è una persona esperta in ambito dirigenziale, nonché un'abile comunicatrice poliglotta che, avendo ricoperto diverse funzioni in vari settori, può fare affidamento su un'ampia ed efficace rete di contatti. Ha inoltre una vasta esperienza nella trasformazione digitale e un elevato livello di competenza gestionale e strategica. La SSR ritiene quindi che disponga delle qualità necessarie per guidarla con successo verso il futuro.

Attualmente, Susanne Wille è responsabile del dipartimento Cultura, nonché vicedirettrice della SRF. Assumerà la sua nuova funzione il 1. novembre 2024.

Come ha scritto il nostro direttore Paride Pelli nel suo editoriale di giovedì scorso, c'era molta attesa intorno a questa nomina «perché è uno di quei rari casi in cui non è permesso sbagliare. Il successore di Marchand, infatti, dovrà fronteggiare nei prossimi anni la grande sfida dell’iniziativa "200 franchi bastano!" e tutte quelle controproposte che continueranno a susseguirsi fino a poco prima delle urne, previste per il 2026 e suscettibili di slittare ancora più in là. Considerando che a questo giro la battaglia per la riduzione del canone radiotelevisivo è più agguerrita e più acuminata, e per alcuni più insidiosa, che ai tempi della No Billag, il prossimo direttore generale dovrà inevitabilmente avere caratteristiche, ci permettiamo l’aggettivo, napoleoniche. Dovrà essere non solo un condottiero di prim’ordine, ma avere anche uno spessore politico capace di traghettare la radiotelevisione pubblica attraverso due o tre anni di sicura tempesta e magari, alla fine, dopo le urne, ricondurla in porto sana e salva, o comunque poco ammaccata».

L'iniziativa «200 franchi bastano!» non è comunque l'unica sfida che dovrà fronteggiare Susanne Wille. Molti sono infatti i cantieri aperti alla SSR. A cominciare dalle trattative per la nuova concessione, che dovrebbero cominciare nel 2027, mentre una decisione è prevista per l'anno seguente. Ricordiamo che la concessione comprende requisiti generali, come la qualità, ma descrive e definisce anche singole aree dell'offerta giornalistica. Per questa ragione è da prevedersi un grande dibattito sul concetto di «servizio pubblico».

Un'altra gatta da pelare per Susanne Wille è il costante calo degli introiti pubblicitari che nel 2023 sono stati inferiori di 23,5 milioni di franchi rispetto all'anno precedente. I proventi delle sponsorizzazioni sono invece diminuiti di 5,1 milioni di franchi.

La SSR dovrà poi portare avanti la ristrutturazione dell'offerta e modernizzare la radio e la televisione nell'era di Internet. In questo senso l'azienda a un equilibrio tra l'offerta digitale e quella classica di radio e televisione. Importante sarà anche riuscire a ritagliarsi uno spazio sufficiente nel settore dello streaming, dove la concorrenza internazionale è agguerrita. In questo discorso rientra PlaySuisse, la piattaforma streaming della SSR per serie, film e documentari. Il progetto è partito bene e oggi conta più di un milione di utenti e propone oltre 3.000 produzioni elvetiche. La strategia di distribuzione è tuttavia obsoleta. Come molti canali televisivi, la SRG pianifica infatti le sue produzioni per l'autunno e la primavera lasciando un vuoto negli altri periodi dell'anno. L'ormai ex direttore generale Gilles Marchand aveva proposto la creazione di nuovi programmi "à la carte". La SSR intende inoltre abbandonare le piattaforme di streaming in lingua regionale entro l'autunno 2025 e trasformare Play Suisse in una piattaforma di streaming multilingue completa.

Un capitolo importante per Susanne Wille è poi quello della digitalizzazione. La SSR vuole infatti rafforzare la propria presenza su Internet e sui social media dove ha l'obiettivo di riuscire a raggiungere anche le fasce più giovani della popolazione. La questione è delicata in quanto gli editori privati vedono nella SSR una concorrente non trascurabile.

La trasformazione digitale e le nuove possibilità tecniche rappresentano altresì una sfida per i prossimi anni. L’intelligenza artificiale generativa (AI) offre numerose opportunità per rendere i flussi di lavoro più snelli e proporre nuove offerte. Guardando però all'altra faccia della medaglia, l'intelligenza artificiale potrebbe comportare rischi per il giornalismo di qualità e la credibilità.

Infine, l'Eurovision. Grazie alla vittoria di Nemo all'edizione di quest'anno, nel 2025 la Svizzera ospiterà la competizione europea. Sebbene i preparativi siano già iniziati, la nuova leadership della SSR si misurerà anche dal successo dell'evento del prossimo maggio. Per la Svizzera la produzione è un compito importante che comporta costi elevati.

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