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«Sventato un attacco con drone a Mosca»

Secondo le prime informazioni non ci sono stati né danni né vittime nel luogo in cui sono caduti i frammenti – ISW: «L'Ucraina continua le operazioni di controffensiva vicino a Bakhmut» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Sventato un attacco con drone a Mosca»
Red. Online
07.10.2023 08:16
18:17
18:17
Mosca ribadisce: «Respinti i tentativi d'invasione»

Il Ministero della Difesa russo ha ribadito in serata quanto già affermato stamane, cioè che i tentativi di incursione nel territorio russo di formazioni militari dall'Ucraina sono stati respinti. Secondo il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti, 234 militari nemici sono stati uccisi e sono stati distrutti sette carri armati e tre blindati di fabbricazione americana Bradley. «Non c'è stata alcuna violazione del confine di Stato», ha sottolineato ancora una volta il ministero della Difesa.

20:37
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Nuovo attacco nel porto di Odessa, Kiev avanza a Bakhmut

Odessa di nuovo nel mirino, così come le sue infrastrutture portuali per la movimentazione e il trasporto del grano. Le forze russe hanno infatti lanciato diversi missili da crociera supersonici antinave Onyx dalla Crimea nel cuore della notte ferendo quattro persone, secondo quanto riferito dalle Forze di Difesa del sud dell'Ucraina. Nel mentre, però, l'esercito blu-oro avanza, benché lentamente, nei pressi di Bakhmut, continuando l'estenuante controffensiva prima che le piogge autunnali trasformino il campo di battaglia in un mare di fango.

Fonti militari ucraine hanno notato che le forze di Kiev hanno continuato con successo le azioni offensive vicino ad Andriivka, circa otto chilometri a sud-est della cittadina del Donbass ormai spazzata via dalla faccia della terra, come riportato dall'Istituto per lo studio della guerra; alcuni filmati geolocalizzati pubblicati il 5 ottobre mostrano poi che gli ucraini sono avanzati ulteriormente verso Robotyne, nell'oblast di Zaporizhzhia. Illia Yevlash, portavoce del raggruppamento orientale, ha dichiarato che le forze ucraine si stanno preparando per combattere anche durante il periodo autunnale-invernale e che, sebbene le condizioni meteo potrebbero complicare l'uso dei droni e dell'aviazione tattica, continueranno le operazioni.

A proposito dei droni, il premier Denys Shmyhal ha dichiarato che più di 200 aziende ucraine hanno iniziato a svilupparli, «centuplicando la produzione nazionale in un anno». Parlando alla Verkhovna Rada, il parlamento, Shmyhal ha affermato che l'industria della difesa è cambiata radicalmente sulla scia della guerra, incoraggiando il coinvolgimento delle aziende private e rendendo «il percorso dallo sviluppo all'acquisto il più breve possibile». Il premier ha quindi annunciato procedure «più rapide» per la consegna dei droni all'esercito, così come richiedono a gran voce molti ufficiali al fronte.

Sul fronte di Kherson - stando allo Stato Maggiore ucraino - le Forze di Difesa continuano ad impegnarsi in combattimenti di controbatteria, distruggendo punti di stoccaggio e colpendo con successo le retrovie russe. Nelle ultime 24 ore l'aeronautica ucraina avrebbe inflitto 13 attacchi a gruppi di personale militare, armi e attrezzature russe e altri tre attacchi ai loro sistemi missilistici antiaerei. Le forze missilistiche e le unità di artiglieria ucraine avrebbero infine preso di mira un punto di comando, sistemi di difesa aerea, pezzi di artiglieria nonché una stazione di guerra elettronica.

Allo stesso tempo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto 42 aziende cinesi alla lista di controllo delle esportazioni per il loro sostegno all'industria militare e della difesa russa. Alla lista sono state aggiunte altre sette entità provenienti da Finlandia, Germania, India, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito: nell'elenco di controllo delle esportazioni sono incluse aziende che forniscono microelettronica alle forze armate russe per l'uso di sistemi di guida di precisione nei missili e nei droni che colpiscono i civili in Ucraina.

15:37
15:37
«Nel prossimo futuro» all'opera i missili balistici intercontinentali Sarmat

I missili balistici intercontinentali Sarmat saranno impiegati in servizio di combattimento nel prossimo futuro. Lo ha dichiarato il ministero della difesa russo, citato dalla Tass.

«Al momento, l'impresa sta costruendo i primi missili prodotti in serie, che saranno impiegati in servizio di combattimento nel prossimo futuro», ha affermato il ministero. Il missile è prodotto dall'azienda Krasmash, filiale di Roscosmos.

Già lo scorso 5 ottobre, il presidente russo Vladimir Putin aveva riferito che presto la Russia sarebbe passata alla produzione di massa e al dispiegamento del sistema missilistico strategico Sarmat.

13:18
13:18
«Svizzeri, lasciate che chi compra armi da voi le fornisca poi all'Ucraina»

Svizzeri, lasciate che chi compra armi da voi le fornisca poi all'Ucraina, è nel vostro interesse, se volete mantenere fabbriche e posti di lavoro: è l'appello lanciato da David Arachamija, capogruppo in parlamento di Servitore del Popolo, il partito del presidente Volodymyr Zelensky. «Avete già perso il denaro russo a causa della neutralità, ora perderete anche il mercato delle armi», sostiene.

«Non vogliamo esercitare pressioni», afferma il deputato in un'intervista pubblicata oggi dalla Aargauer Zeitung e da altre testate ad essa legate. «In Svizzera ci sono le elezioni. In questo periodo, è meglio non dire nulla ai politici. Ma ho suggerito loro di pensare al futuro delle fabbriche nei loro cantoni, non ai nostri interessi. È davvero nell'interesse della Svizzera che una fabbrica chiuda? O che centinaia di persone vengano licenziate? Questa dovrebbe essere soprattutto una questione economica. Naturalmente vorrei che un giorno si svegliassero e cambiassero idea, ma sono realista. Quindi dico loro: pensate ai vostri interessi, siate egoisti!»

«Gli svizzeri vivono secondo il paradigma della neutralità», prosegue il 44.enne. «Capisco perché la pensino così e per me va bene che non vendano armi direttamente all'Ucraina. Ma negare ai loro clienti questa libertà danneggia l'industria elvetica. Se la Svizzera continuerà con questa pratica, perderà completamente il suo mercato delle armi. Sarebbe la fine dell'industria bellica elvetica».

«L'Ucraina è purtroppo diventata il centro del commercio globale di armi a causa della guerra», spiega Arachamija. «Conosciamo tutti i grandi contratti in ogni paese: possiamo già vedere che la Svizzera sta perdendo il suo mercato degli armamenti. In passato, tutti chiedevano se qualcosa fosse regolamentato dall'International Traffic in Arms Regulations, cioè soggetto alle rigide regole degli Stati Uniti sulla riesportazione. Ora tutti chiedono se un oggetto ha componenti svizzeri. La gente non vuole comprare quella roba: non vogliono pagare e poi non avere la libertà di passarla a chi desiderano».

Stando alla testata argoviese, che lo descrive come una personalità molto vicina a Zelensky, tanto da esserne il braccio destro, Arachamija è giunto in Svizzera per parlare con esponenti politici e con banchieri di UBS, nonché per partecipare a un forum ucraino. «In Svizzera le cose si stanno muovendo lentamente, ma nella giusta direzione», commenta. «Uno dei problemi da risolvere per me era la questione della riesportazione e dell'elusione delle sanzioni».

«Siamo attaccati quotidianamente con missili e droni. La maggior parte dei missili contiene ancora componenti americani, tedeschi, ma anche svizzeri. La Russia non ha modo di ricostruirli, senza questi componenti. Se le sanzioni avessero funzionato come previsto, avrebbero già finito i missili», argomenta il 44.enne. «Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno emanato regole severe e minacciano le aziende di non effettuare consegne dirette o indirette ai russi. La Svizzera, purtroppo, non lo fa. Non ne conosco il motivo. Queste attrezzature arrivano in Russia attraverso paesi terzi come il Kazakistan, la Georgia o la Turchia. Questo è un problema. Dobbiamo essere in grado di sapere chi è il vero utente finale. Troppi paesi stanno aiutando la Russia ad aggirare le sanzioni».

Come andrebbe aiutata - chiedono i giornalisti - l'Ucraina? «Tenendo conto della neutralità, direi che la Svizzera è sempre stata una specialista del mercato finanziario. Ci aiuta molto anche nel settore dello sminamento. Ma potrebbe concentrarsi ancora di più sugli investimenti. Le aziende del settore della difesa potrebbero avviare joint venture in Ucraina. Molte aziende di difesa britanniche, tedesche e statunitensi stanno già aprendo fabbriche qui. La Svizzera è rimasta indietro. Faccio parte del Comitato nazionale di difesa e conosco bene la situazione: non ho visto nessuna azienda elvetica nemmeno esplorare la possibilità di produrre qualcosa in Ucraina. Non so perché, ma stanno perdendo delle opportunità. Anche gli investimenti finanziari nell'economia sarebbero di grande aiuto per la ricostruzione del nostro paese».

Un «grande problema», sempre secondo Arachamija, è anche la questione del denaro russo bloccato su conti bancari. «Per noi si sta procedendo in modo molto lento, non abbiamo ancora ricevuto alcun euro che sia stato congelato e poi confiscato. Abbiamo ricevuto questo tipo di denaro dagli Stati Uniti e anche dal Canada: non abbiamo ancora visto nulla di simile in Svizzera. Ricchi russi come Roman Abramovich dicono che non porterebbero più dollari o euro in Svizzera perché non si fidano più dell'Europa. Ora si fidano della Turchia o di Singapore. Chi nella Confederazione crede che alla fine il denaro russo tornerà si sbaglia: non è così. Avete già perso il denaro russo in Svizzera a causa della neutralità. Ora perderete anche il mercato delle armi. Continuerete a perdere. Dovete scegliere da che parte stare e iniziare a vincere qualcosa, non solo a perdere».

«La neutralità ha aiutato il popolo svizzero dopo la Seconda guerra mondiale: ma non credo che funzioni ancora nel mondo di oggi. Per me è una strategia sbagliata, ma questa è la decisione del popolo svizzero», conclude l'intervistato.

09:19
09:19
«Esplosione a un importante collegamento ferroviario in Bielorussia»

Nella notte del 5 ottobre, un'esplosione ha danneggiato un segmento di un collegamento ferroviario vicino alla stazione di Ozerishche, in Bielorussia. Lo sostiene il gruppo dell'opposizione chiamato Comunità dei lavoratori ferroviari della Bielorussia citato da Radio Svoboda e dall'agenzia di stampa polacca Pap.

Si tratta di uno snodo importante per il personale militare russo, le munizioni e le attrezzature. Non è ancora chiaro cosa abbia causato l'esplosione. Le autorità bielorusse non hanno ancora confermato la dichiarazione del gruppo.

Secondo il media indipendente bielorusso Gayun al mattino le forze dell'ordine hanno iniziato a interrogare i residenti locali, ai quali è stato detto che «si trattava di un attacco terroristico alla stazione di Ozerishche, che ha fatto saltare in aria la ferrovia». Diversi uomini che potrebbero essere coinvolti nell'esplosione sono ricercati in tutto il Paese da questa mattina.

08:32
08:32
«Rimpatriati 64 corpi di soldati ucraini»

I corpi di 64 soldati ucraini caduti sono stati rimpatriati in Ucraina in cambio di quelli di militari russi morti nel Paese. Lo ha dichiarato l'Agenzia di coordinamento ucraina per il trattamento dei prigionieri di guerra, citata da Ukrinform.

I corpi degli ucraini caduti verranno portati alle istituzioni statali per gli esami forensi, ha dichiarato l'agenzia in un comunicato in cui viene ricordato che dall'inizio della guerra sono stati rimpatriati almeno 1'896 corpi di membri del servizio ucraino.

08:17
08:17
Il punto alle 08.00

La Russia accusa gli ucraini per un attacco con droni con l'area Mosca come obiettivo. «Le forze di difesa aerea nella zona di Istra (a nordovest rispetto al centro della capitale russa) hanno respinto l'attacco di un drone diretto verso Mosca», ha fatto sapere via Telegram il sindaco della città, Sergey Sobyanin. «Secondo le prime informazioni non ci sono stati né danni né vittime nel luogo in cui sono caduti i frammenti» del drone. Stando a fonti del ministero della Difesa, il drone è stato abbattuto nella zona del distretto di Istrinsky.«Il 7 ottobre alle 5.05 ora di Mosca è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di portare a termine un attacco terroristico utilizzando un drone contro obiettivi a Mosca e nella regione di Mosca - hanno riferito dalla Difesa, secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass - I sistemi di difesa aerea hanno distrutto il drone sul territorio di Istrinsky nella regione di Mosca».

«Fonti militari ucraine hanno notato che le forze di Kiev hanno continuato con successo le azioni offensive a circa otto chilometri a sud-est di Bakhmut, vicino ad Andriivka», così nell'ultimo report dell'Istituto per lo studio della guerra. «I filmati geolocalizzati pubblicati il ​​5 ottobre mostrano che le forze ucraine sono avanzate verso la linea degli alberi tra Robotyne e Verbove nell'oblast di Zaporizhzhia, a circa sei chilometri a sud-est di Robotyne». Illia Yevlash, portavoce del Raggruppamento delle forze orientali, ha affermato che le forze ucraine si stanno preparando per le operazioni offensive durante il periodo autunno-inverno. Yevlash ha sottolineato che mentre le esigenze di approvvigionamento aumenteranno e le condizioni di pioggia e nebbia potrebbero complicare l’uso dei droni e dell’aviazione tattica ed militare, le forze ucraine continueranno a combattere durante l’inverno. La dichiarazione di Yevlash supporta la valutazione di lunga data dell’ISW secondo cui il tempo non impedirà a nessuna delle due parti di condurre operazioni offensive durante l’inverno 2023-2024 se saranno ben rifornite e sceglieranno di farlo, come hanno fatto lo scorso inverno.