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Aborti spontanei: in analisi l'introduzione di un congedo retribuito

Attualmente, prima della 23. settimana di gravidanza, i decessi perinatali e gli aborti spontanei sono considerati un impedimento al lavoro ai sensi del Codice delle obbligazioni e non danno diritto a un congedo specifico: le cose potrebbero cambiare
©THOMAS HODEL
Ats
26.09.2023 12:26

Un congedo retribuito per quelle donne che subiscono un aborto spontaneo o una morte perinatale. È quanto dovrà esaminare il governo sulla base di un postulato adottato oggi dal Consiglio degli Stati.

Attualmente, le madri hanno diritto all'indennità di maternità a partire dalla 23a settimana di gravidanza, anche in caso di morte perinatale.

Prima di questa scadenza, i decessi perinatali e gli aborti spontanei sono considerati un impedimento al lavoro ai sensi del Codice delle obbligazioni e non danno diritto a un congedo specifico, ha spiegato Josef Dittli (PLR/UR) a nome della commissione. A suo parere, le conseguenze di eventi così significativi devono essere meglio considerate.

La commissione preparatoria ha deciso di presentare questo postulato dopo aver esaminato un'iniziativa del Canton Ticino che chiede l'introduzione di un congedo in caso di aborto spontaneo o di morte perinatale.

In linea di principio, la commissione è favorevole a tale congedo. Tuttavia, prima di modificare la legge, devono ancora essere esaminati diversi aspetti, in particolare le possibilità legali previste dalla normativa attuale e le possibili conseguenze finanziarie della concessione di un eventuale congedo, ha osservato Dittli.

Al voto, il plenum ha tacitamente respinto l'iniziativa ticinese a favore del postulato. Il Consiglio nazionale dovrà ancora esprimersi sull'iniziativa del canton Ticino.