Addio al «fiore dorato»: il turismo svizzero saluta l'edelweiss dopo quasi 30 anni

È la fine di un'epoca. Dopo quasi trent'anni, Svizzera Turismo cambia volto. E logo. Addio al cosiddetto «fiore dorato», l'edelweiss, per quasi trent'anni fedele alleato nel promuovere l'immagine della Confederazione. Addio, già. Benvenuto, invece, a un semplice quanto efficace «Switzerland», con la croce a simboleggiare la «t» e, allo stesso tempo, un intero universo turistico. È così, spiega proprio Svizzera Turismo, che l'organizzazione intende presentarsi al mondo intero. «Questo nuovo marchio, digitale e moderno, rappresenta la promessa turistica di lunga data della Svizzera: natura, ospitalità, affidabilità» si legge nella nota appena diffusa.

Certo, un po' di nostalgia – oggi – traspare. L'edelweiss, infatti, venne scelto nel 1995 quando l'allora Ufficio nazionale svizzero del turismo, l'UNST, cambiò denominazione. Diventando, appunto, Svizzera Turismo. Per tre decenni, insomma, il «fiore dorato» è stato un apprezzato (e riconosciuto) simbolo di svizzeritudine. Ma gli anni passano e le esigenze, verrebbe da dire, cambiano. Oggi, precisa l'organizzazione, un logo «deve rispondere a esigenze diverse da quelle degli anni Novanta». Il cambio, tuttavia, è nel segno della continuità. «Il percorso intrapreso nel 1995 – scrive al riguardo Svizzera Turismo – prosegue in modo coerente, giungendo a un nuovo livello. Per la prima volta nella storia della promozione del turismo in Svizzera, un logo in senso stretto si trasforma in un marchio costituito da un universo completo». Così facendo, leggiamo, la promozione turistica del nostro Paese non si limiterà a pubblicizzare la destinazione, ma accompagnerà chiunque visiti la Confederazione in ogni momento del viaggio. La scelta, poi, di puntare solo e soltanto sull'inglese, con «Switzerland», «rappresenta la promessa turistica globale nei confronti di tutti coloro che vi si recano, una promessa che riguarda la natura, la nostra ospitalità nonché l’affidabilità della destinazione di viaggio Svizzera». Un Paese adatto a tutti. E per tutti. Quanto alla croce, che rappresenta la «t», Svizzera Turismo insiste: non si tratta(va) solo di richiamare la bandiera nazionale, ma anche, tramite una sfumatura cromatica con cinque tonalità di rosso, di imprimere «un segno di modernità, diversità e indipendenza».
Fatte le dovute premesse, il nuovo logo verrà implementato da subito anche se, per alcuni mesi, verosimilmente vedremo ancora qua e là il «fiore dorato». Così Martin Nydegger, direttore di Svizzera Turismo: «Il «fiore dorato» ha segnato un’epoca per una generazione di professionisti del turismo. Il marchio Switzerland trasmette fiducia, sfoggia un design moderno e guarda al futuro, a una nuova generazione».
«Switzerland», dicevamo, non si limiterà a sponsorizzare il nostro Paese in termini turistici. Saprà, spiegano i responsabili, andare oltre. E rappresentare la Svizzera nel suo insieme. Il consigliere Guy Parmelin, a capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca, di rimando responsabile del turismo, si è detto soddisfatto del cambiamento: «In tutto il mondo la nostra Svizzera è sinonimo di varietà, qualità e unicità, ciò che riflette alla perfezione questo nuovo marchio del turismo. Sono certo che i suoi colori ci accompagneranno per molti anni a venire».
Qualche dettaglio tecnico, per concludere: l'immagine è stata elaborata di concerto con l'agenzia MADE Identity di Zurigo. Agenzia che, dal canto suo, si è concentrata su diversi aspetti, fra cui la necessità di creare un marchio che garantisse una maggiore visibilità e una maggiore facilità di riconoscimento e, ancora, che accompagnasse gli ospiti lungo l'intera esperienza di viaggio. È la fine di un'epoca. Ma anche l'inizio di un nuovo, interessante capitolo.