Arriva la cura per le finanze federali, c'è l'aggravio sul prelievo di capitale
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Le spese aumentano più delle entrate e la Confederazione corre ai ripari per non impantanarsi nelle cifre rosse. Per rispettare il freno all’indebitamento ed evitare deficit strutturali dell’ordine di 3 miliardi di franchi, il Consiglio federale ha elaborato un pacchetto di 59 misure di rientro. Questi provvedimenti, costituiti per il 90% da interventi per frenare la crescita delle uscite, avranno un’incidenza di 2,7 miliardi di franchi nel 2027 e di 3,6 miliardi nel 2028. Sono previsti anche maggiori entrate per circa 300 milioni di franchi, oltre la metà dei quali ricavati da un’imposizione più elevata dei prelievi di capitale nel secondo e terzo pilastro pensionistici. Le misure, elaborate l’anno scorso da un gruppo esperti e già presentate a grandi linee in settembre, sono state in parte corrette e affinate. Le 36 che richiedono una modifica di legge sono state riunite in un unico decreto e messe in consultazione fino al 5 maggio.
Il perché delle cifre rosse
Lo squilibrio nei conti è dovuto essenzialmente al potenziamento della previdenza della vecchiaia e dell’esercito. L’aumento delle uscite per la Difesa a un punto percentuale del PIL entro il 2035 comporta ogni anno un incremento delle uscite federali del 6%. Nella previdenza sociale, l’aumento è provocato principalmente dal versamento della 13. AVS a partire dal 2026 (il contributo della Confederazione dovrebbe crescere di 1 miliardo all’anno), dall’incremento dei costi della sanità e dall’evoluzione demografica. Per continuare a finanziare i compiti considerati prioritari – previdenza sociale, esercito e clima – il Consiglio federale vuole rallentare la crescita delle spese in altri settori. «Non si tratta di un vero e proprio programma di risparmio», tiene comunque a sottolineare il Governo, «in quanto, pur attuando misure di sgravio, le uscite della Confederazione nel medio termine continueranno a crescere». Il volume totale passerà dagli 80 miliardi di franchi del 2023 ai 91 del 2027 e ai 96 del 2030.
Asilo, clima e AVS
Tutti i settori dovranno contribuire a vario titolo per raggiungere l’equilibrio finanziario. L’Amministrazione federale, ad esempio, lo farà con 300 milioni di franchi, in particolare mediante risparmi nell’ambito del personale. Nel settore dell’asilo è previsto un risparmio totale sull’arco di due anni di quasi 1 miliardo di franchi. Oggi la Confederazione versa ai Cantoni un’indennità forfettaria per sette anni per le persone ammesse provvisoriamente e per cinque anni per i rifugiati. Il Consiglio federale propone di limitare in entrambi i casi gli aiuti a soli 4 anni. Le altre misure finanziariamente più incisive sono la priorizzazione dei sussidi per la politica climatica (372 milioni di franchi) e la riduzione dei contributi federali all’AVS. Questi ultimi dovranno essere vincolati alle entrate della Confederazione; l’effetto è di circa 200 milioni di franchi, ma non ci sarà alcun impatto sulle prestazioni.
Futuri pensionati alla cassa
In settembre aveva suscitato reazioni negative la proposta di aumentare le imposte sui prelievi di capitale del secondo e terzo pilastro 3a. Ora, il Consiglio federale ha adattato il modello rispetto alla proposta del gruppo di esperti. I prelievi di capitale continueranno a essere imposti indipendentemente dal resto del reddito. Una nuova tariffa speciale progressiva sostituirà le attuali tariffe. Sono previsti sette livelli tariffari. Per i piccoli importi cambierà poco, mentre per chi ha capitali previdenziali più cospicui l’onere aumenterà. Le aliquote fiscali marginali nella fascia iniziale della tariffa e fino a prestazioni in capitale di importo pari a 100.000 franchi sono comprese tra lo 0,1 e l’1 %. Al di sopra di questa soglia, le aliquote fiscali marginali aumentano inizialmente al 3%; oltre i 250.000 franchi al 5%, oltre 1 milione di franchi al 7,5% e oltre 10 milioni di franchi all’11,5 per cento. Oggi l’aliquota massima è del 2,3% . Con questa impostazione tariffaria i prelievi dal pilastro 3a, tipicamente più bassi, «continuano a essere tassati ad aliquote molto moderate» dice il Consiglio federale. Le maggiori entrate per queste misure passano dagli iniziali 280 milioni a 200 milioni. Il settore però non ci sta: «La Confederazione ha un problema di uscite, non di entrate. Un aumento delle imposte sulle prestazioni in capitale è contrario alla buona fede e indebolisce il sistema dei tre pilastri. I cittadini hanno versato il 2° e il 3° pilastro confidando in condizioni quadro stabili», afferma Urs Arbter, direttore dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni.
Le critiche
Il pacchetto ha già incassato parecchie critiche, soprattutto dalla sinistra. I Verdi, che parlano di uno «smantellamento ideologico», minacciano di lanciare un referendum se non verranno apportate modifiche ai piani. In particolare vengono contestati gli interventi nel programma di risanamento degli edifici e nei trasporti pubblici. Da parte sua, l’USS parla di un pacchetto di misure «inutile ed unilaterale» e critica in particolare il fatto che il programma di risparmi si concentri quasi esclusivamente sulle spese. Anche per il PS, invece di attaccare «la Svizzera sociale» è necessario agire sulle entrate: si potrebbe procedere agli investimenti necessari rinunciando alle deduzioni fiscali inefficaci e ingiuste, introducendo contributi solidali pragmatici sul capitale o eliminando la sottrazione fiscale legale. Critiche anche l’Unione svizzera dei contadini, che mette in guardia dalle conseguenze «ben più ampie» e di una penalizzazione della posizione dell’agricoltura svizzera, e l’Unione degli e delle universitari-e, che contesta l’aumento delle tasse universitarie: si tratta di una «politica simbolica» attuata sulle spalle degli studenti. L’USAM, invece, accoglie con favore l’obiettivo di stabilizzare le finanze e afferma che le misure di sgravio devono concentrarsi «esclusivamente» sulle spese. «Non si tratta di risparmi nel senso proprio del termine, ma della necessità urgente di contenere la crescita massiccia delle spese degli ultimi anni», afferma di rimando il PLR. Il partito si opporrà «risolutamente» a qualsiasi nuova tassa.