Svizzera

Assemblea dei Verdi: Lisa Mazzone, «la migrazione è arricchimento»

«Non ci sono troppi rifugiati», ha rilevato la presidente degli ecologisti, sostenendo che non c'è invece abbastanza protezione per chi ne ha bisogno
©ALESSANDRO DELLA VALLE
Ats
29.03.2025 12:01

La migrazione arricchisce la Svizzera sia in senso letterale che figurato. È quanto ha sottolineato oggi la presidente dei Verdi, Lisa Mazzone, davanti ai delegati del suo partito, riuniti in assemblea a Briga (VS). La ginevrina ha difeso in particolare i rifugiati, i cui diritti sono sotto attacco da parte della destra.

«Non ci sono troppi rifugiati», ha rilevato, sostenendo che non c'è invece abbastanza protezione per chi ne ha bisogno. Mazzone ha poi mosso critiche al PLR che, pur sapendo che la Svizzera «non può funzionare» senza migrazione, «legittima l'arrivo di alcuni stranieri per i propri scopi», ma «sacrifica i più deboli», i migranti senza documenti e i richiedenti asilo, coloro che non hanno «nessuna lobby economica che li difenda».

Mazzone ha pure denunciato l'iniziativa «isolazionista» dell'UDC, contro una Svizzera da 10 milioni di abitanti. «Il problema non è il posto, ma il modo in cui viene distribuito», ha affermato, lanciando un appello ad affrontare «le vere ingiustizie: l'iniqua distribuzione dello spazio, della ricchezza e delle opportunità».

A Briga, Mazzone ha voluto ricordare il ruolo dei lavoratori italiani nella costruzione delle gallerie ferroviarie del Sempione e del Lötschberg. «La Svizzera deve la sua prosperità alla migrazione. Allora come oggi», ha fatto notare, aggiungendo che non sono più i minatori italiani, ma altre persone con un background migratorio a garantire oggi, «talvolta in condizioni catastrofiche», che le strade siano pulite o che i malati e gli anziani siano assistiti.

Evocando gli attacchi a tutto campo del presidente statunitense Donald Trump, la presidente dei Verdi ha affermato che è giunto il momento per la Svizzera di «difendere i propri valori» e prendere posizione con l'Unione europea per proteggere il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani.

Mazzone ha poi puntato il dito contro il consigliere federale Albert Rösti e i suoi piani per la costruzione di nuove centrali nucleari. Gli ambientalisti non permetteranno questo «passo indietro», che «saboterebbe» la transizione energetica, ha messo in guardia, ricordando che l'energia atomica è pericolosa, dipendente dall'uranio straniero e produce scorie radioattive per centinaia di migliaia di anni.