Assemblea UDC: Dettling critica Jans e il «caos» asilo

Nel suo discorso davanti ai delegati dell'UDC, riuniti in assemblea oggi a Puidoux (VD), il presidente del partito Marcel Dettling ha puntato ancora una volta il dito contro quello che ha definito il «caos» della politica di asilo e non ha lesinato critiche al consigliere federale Beat Jans e alla sinistra. L'UDC si batterà per una Svizzera «più sicura e più libera», ha assicurato.
«I nostri confini non sono protetti. I migranti che chiedono asilo e le persone entrate illegalmente in Svizzera rendono il nostro Paese insicuro. Quasi ogni giorno assistiamo ad atti di violenza o a gravi crimini sessuali, a rapine e furti», ha sostenuto Dettling, davanti a una platea in cui erano presenti anche i due consiglieri federali UDC Guy Parmelin e Albert Rösti.
Come detto, nel suo intervento non sono mancati i riferimenti ironici al ministro di giustizia e polizia. «Non dovrebbe preoccuparsi della nostra sicurezza? Certo che dovrebbe, ma preferisce occuparsi del riconoscimento ufficiale di un 'terzo sesso' e celebrare il Ramadan musulmano, mentre sempre più spesso i canti di Natale sono banditi dalle nostre scuole».
Dettling ha poi attaccato la sinistra nel suo insieme, affermando che vuole «ancora più immigrazione, ancora più richiedenti asilo, ancora più immigrati illegali». Ha poi evocato un recente intervento parlamentare UDC che chiede l'immediata esclusione dei richiedenti asilo criminali dalla procedura di asilo, bocciato da socialisti e verdi.
«I politici di sinistra non si preoccupano della sicurezza della popolazione svizzera. I richiedenti asilo possono entrare illegalmente nel nostro Paese, diventare criminali e vivere a nostre spese: questa è la sintesi della politica migratoria della sinistra», ha sostenuto, cavalcando il tradizionale cavallo di battaglia democentrista.