AutoPostale, previsti fino a 70 licenziamenti

AutoPostale deve risparmiare e prevede fino a un massimo di 70 licenziamenti, soprattutto in ambito amministrativo. Lo annuncia oggi la Posta, aggiungendo che 200 dipendenti potrebbero inoltre vedersi modificati i loro contratti per cambiamenti nei contenuti del lavoro, nel salario o nel grado di occupazione. Le misure verranno attuate al più tardi entro il 1o agosto 2025.
Il personale dei servizi di guida e di controllo non sarà interessato dai tagli, precisa l'azienda in una nota, assicurando di voler agire con la massima responsabilità sociale, attenuando le eventuali ripercussioni negative. «Idealmente si punta a sfruttare le fluttuazioni naturali».
Negli ultimi anni i risparmi sono stati realizzati riducendo i costi dei materiali, sfruttando le sinergie e aumentando l'efficienza, prosegue la Posta, aggiungendo che al momento non è però possibile evitare un taglio degli impieghi nell'unità Servizi di mobilità, che attualmente impiega circa 3750 persone.
Tutto il personale della divisione è stato informato ieri con una lettera. Nell'ambito di una procedura di consultazione, i collaboratori possono presentare proposte volte a evitare le risoluzioni dei rapporti di lavoro, limitarne il numero o attenuare le conseguenze dei cambiamenti, sottolinea il gigante giallo, precisando che si confronta regolarmente con le parti sociali, i sindacati Syndicom e Transfair.
Risparmi, ma mercato in crescita
Nella sua nota, la Posta afferma inoltre che con queste misure contribuisce agli attuali progetti di risparmio della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni, che ordinano e cofinanziano il traffico regionale viaggiatori e il trasporto locale.
In Svizzera la mobilità è però anche un mercato in crescita. L'azienda vede quindi la possibilità di avere successo con offerte interessanti per la clientela commerciale, ad esempio nella gestione di parchi veicoli o con offerte su richiesta per la mobilità pendolare, e quindi di contribuire alla propria indipendenza economica.
La Posta intende pure costituire un con la cooperativa agricola Fenaco per mettere a disposizione della popolazione una rete nazionale di stazioni di ricarica elettrica rapida con il marchio PowerUp.
«Sono convinto che con questa riorganizzazione stiamo tracciando la rotta strategica che porterà la Posta ad avere successo nel trasporto pubblico, ma anche grazie a servizi sostenibili per la clientela commerciale e privata», afferma il responsabile dell'unità del gruppo Servizi di mobilità e CEO di AutoPostale, Christian Plüss, citato nella nota. Quest'ultimo supervisionerà la riorganizzazione fino alla fine di gennaio 2025 e poi passerà il testimone, come da programma.
Syndicom: «Chiediamo la sospensione della procedura di consultazione»
«Gli adeguamenti strutturali annunciati da AutoPostale SA sono inadeguati e manca una base seria per una procedura di consultazione. Se AutoPostale non è in grado di fornire rapidamente tale base, chiediamo la sospensione della procedura di consultazione». Così scrive il sindacato syndicom in un comunicato.
Riguardo all'inadeguatezza dei piani di AutoPostale, syndicom scrive: «non è ancora chiaro come i previsti adeguamenti strutturali influenzeranno le strutture regionali e la suddivisione delle aree di AutoPostale. syndicom ha già richiesto ad AutoPostale informazioni più concrete anche sui settori che saranno direttamente interessati».
«È irresponsabile annunciare licenziamenti su una base così incerta. In queste condizioni non è possibile svolgere alcuna procedura di consultazione seria. I piani sembrano frettolosi e intendono evidentemente essere realizzati prima della partenza del CEO», dice Manuel Wyss, membro del Comitato direttivo di syndicom.
Il comunicato continua: «Annunciare licenziamenti e modifiche contrattuali su queste basi inadeguate è poco professionale. Inoltre, i piani non offrono una base solida per una procedura di consultazione che soddisfi i requisiti legali. La procedura di consultazione dovrebbe poi durare solo tre settimane, cosa del tutto insufficiente date le incertezze descritte».
Quindi la stoccata: «Il fatto che la Posta cerchi di giustificare i suoi piani nel proprio comunicato stampa con le proposte di risparmio assurde del Consiglio federale nel settore dei trasporti pubblici è una farsa – soprattutto perché la questione è ancora politicamente aperta».
Per tutte queste ragioni, «syndicom chiede la sospensione della procedura di consultazione, a meno che AutoPostale SA non sia in grado di fornire rapidamente basi concrete e fondate per il suo svolgimento. Se ciò dovesse essere il caso, il periodo di consultazione dovrebbe comunque essere esteso notevolmente».