Aziende e COVID, perdite spalmate su 10 anni
Le aziende in difficoltà economiche e finanziarie a causa della pandemia di coronavirus potranno dedurre dalle imposte le perdite per un periodo di 10 anni anziché sette come ora. È quanto prevede un messaggio alle camere approvato oggi dal Consiglio federale.
Il messaggio realizza una mozione approvata dal parlamento, specifica una nota governativa odierna. Benché il Governo sia in linea di principio favorevole all'atto parlamentare e al relativo progetto, ricorda tuttavia che, alla luce della difficile situazione delle finanze federali, rinuncerà a chiederne l’approvazione al Parlamento.
Per raggiungere gli obiettivi, il messaggio prevede una modifica della legge federale sull’imposta federale diretta e della legge federale sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni. Su un periodo di tempo più lungo, la misura determina per le imprese con perdite significative o con perdite distribuite su più esercizi una riduzione dell’onere fiscale complessivo, contribuendo così a rafforzarne la competitività.
Per poterla applicare alle perdite registrate negli anni della pandemia (a partire dall’anno fiscale 2020), la misura dovrebbe entrare in vigore a inzio gennaio 2028.
Non è un unicum
Altri Paesi europei, tra cui anche gli Stati confinanti alla Svizzera, prevedono una compensazione delle perdite illimitata, contenendone tuttavia l’importo e garantendo così un’imposizione minima degli utili conseguiti.
Anche le disposizioni dell’OCSE e del G20 sull’imposizione minima ammettono una compensazione delle perdite senza limiti di tempo.
Partiti d'accordo, meno i Cantoni
Sebbene la maggioranza dei partiti abbia accolto positivamente questa misure durante la procedura di consultazione, specifica l'esecutivo, gran parte dei Cantoni ha respinto il progetto, sostenendo, tra l’altro, che il diritto vigente prevede già misure di accompagnamento efficaci in materia fiscale per le imprese sostenibili e meritevoli di risanamento.
Attenzione alla finanze
Per quanto riguarda la Confederazione, quest'ultima sottolinea che il progetto comporterà pur sempre minori entrate, Tali ammanchi, si precisa, non possono essere quantificati a causa dell’insufficienza di dati statistici.
Alla luce della difficile situazione finanziaria delle casse federali, il Consiglio federale rimarca che negli anni a venire si dovrà agire soprattutto sulle uscite per correggere i deficit strutturali previsti. I nuovi progetti che comportano minori entrate o uscite supplementari dovranno per questo motivo essere valutati in base alla loro priorità e, qualora venissero attuati, dovranno prevedere un controfinanziamento.