Bally: chiude il sito di produzione in Toscana, 55 i licenziamenti

Continua la riorganizzazione di Bally. Dopo aver recentemente confermato la necessità di procedere al taglio di 65 posti di lavoro alla sede di Caslano, oltre alla chiusura della Fondazione culturale con sede a Villa Heleneum, il brand elvetico di abbigliamento di lusso sta pianificando – si legge su portali italiani – la chiusura del suo sito di produzione di Lastra a Signa, alle porte di Firenze. La misura, hanno spiegato le autorità locali, comporterà il licenziamento di 55 dipendenti.
Sul piede di guerra i sindacati UIL (Unione italiana del lavoro) e CGIL (Confederazione generale italiana del lavoro), che hanno accusato Bally di aver preso la decisione «senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali né utilizzo di ammortizzatori sociali».
Dopo un incontro avvenuto ieri mattina, al quale ha partecipato anche il sindaco di Lastra a Signa Emanuele Caporaso, i lavoratori terranno una nuova assemblea con i sindacati lunedì prossimo, ha spiegato La Nazione. «Prenderemo collettivamente delle decisioni sui passi da compiere. Intanto aspettiamo di sapere cosa voglia fare l’azienda e quali azioni intenda mettere in campo», hanno affermato i vertici delle organizzazioni sindacali.