Esercito

Berna ha stanziato 47 milioni per droni da combattimento svizzeri

«Entro il 2027 vogliamo disporre delle conoscenze e delle capacità necessarie per poter impiegare droni armati su grandi distanze in situazioni straordinarie»
© DDPS
Ats
06.04.2025 12:33

L'esercito svizzero vuole impiegare il più rapidamente possibile droni da combattimento di produzione nazionale. Questo l'obiettivo dichiarato della «Task force droni» istituita la scorsa estate dall'Ufficio federale dell'armamento (armasuisse).

Come riporta oggi la NZZ am Sonntag, nei prossimi tre anni verranno spesi a questo scopo 47 milioni di franchi. Armasuisse ha confermato la cifra a Keystone-ATS.

«Entro il 2027 vogliamo disporre delle conoscenze e delle capacità necessarie per poter impiegare droni armati su grandi distanze in situazioni straordinarie», ha dichiarato alla NZZ am Sonntag Thomas Rothacher, sostituto capo dell'armamento e capo della Task force droni (TFD). In una prima fase, i droni potrebbero effettuare lanci senza esplosivi e simulare l'uso di armi.

I test dovrebbero iniziare l'anno prossimo, come confermato da armasuisse. La Confederazione ha preso in considerazione la piazza di tiro della Val Cristallina, sul versante grigionese del passo del Lucomagno.

La Task force Droni (TFD) è stata istituita nel giugno 2024 dal capo dell'armamento Urs Loher, dal capo dell'esercito Thomas Süssli, dal segretario generale del DDPS Daniel Büchel e dalla direttrice dell'Ufficio federale della protezione della popolazione Michaela Schärer. Il controllo è assicurato dal capo dell'esercito e dal capo dell'armamento. La direzione è stata affidata a Thomas Rothacher, sostituto del capo dell’armamento e direttore di armasuisse Scienza e tecnologia (S+T).