Istituzioni

Berset s’impone a Strasburgo: l’Ucraina la sua priorità

L’ex presidente della Confederazione è stato eletto segretario generale del Consiglio d’Europa - È il primo elvetico a ricoprire questa carica - Dirigerà un’organizzazione internazionale con oltre 1.800 collaboratori
©ANTHONY ANEX
Giovanni Galli
25.06.2024 22:45

Alain Berset ha fatto centro. Dopo una campagna intensa che lo ha portato in 26 Paesi è riuscito a conquistare la carica di segretario generale del Consiglio d’Europa, alla quale si era candidato lo scorso gennaio. Il 18 settembre succederà alla croata Marija Pejčinović Burić. L’Assemblea generale dell’organizzazione, riunita a Strasburgo, lo ha eletto al secondo turno con 114 voti, preferendolo all’ex ministro estone della cultura Indrek Saar (85 voti) e al belga Didier Reynders (46 voti), già ministro nel suo Paese e attuale commissario UE alla giustizia.

L’ex presidente della Confederazione, 52 anni, era partito da favorito, proprio grazie alla carica che aveva ricoperto a due riprese in patria. Ma è stato favorito anche dal lavoro di lobbying dei suoi sostenitori (come il DFAE) e dal fatto di parlare diverse lingue. Il segretario generale deve dirigere un’organizzazione che conta oltre 1.800 collaboratori, è competente per la pianificazione strategica, il programma di lavoro e il bilancio del Consiglio d’Europa, di 625 milioni di euro. Il mandato dura cinque anni.

Si occupa dei diritti umani

È bene ribadirlo: non c’è nessun legame istituzionale tra il Consiglio d’Europa e l’Unione europea. Il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione per i diritti umani del continente. Il suo obiettivo è di promuovere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto. Dalla sua istituzione nel 1949, l’Organizzazione ha creato nei suoi 46 Stati membri (la Svizzera ha aderito nel 1963, mentre la Russia è stata esclusa nel 2022) uno spazio giuridico comune, che poggia sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e rappresenta una zona senza pena di morte di oltre 700 milioni di persone.

Parallelamente alla CEDU, il Consiglio d’Europa ha elaborato più di 200 trattati internazionali giuridicamente vincolanti. Fra questi, ad esempio, c’è la Convenzione di Istanbul, sulla violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. La Corte europea dei diritti dell’uomo garantisce l’applicazione della CEDU, in quanto tribunale sovranazionale. Le decisioni della CEDU devono poi essere applicate dagli Stati membri e dai loro tribunali.

L’assemblea riunisce 306 parlamentari dei 46 Stati membri. La delegazione svizzera è composta da 12 rappresentanti alla Camere; quattro dell’UDC (il presidente Alfred Heer, Hannes Germann, Roland Rino Büchel e Céline Amaudruz), tre del PS (Pierre-Alain Fridez, Valérie Piller Carrard e Franziska Roth), due del PLR (Damien Cottier e Matthias Michel), due del gruppo del Centro (la vicepresidente Marianne Binder-Keller e l’evangelico Niklaus Gugger) e la verde Sibel Arslan. In gennaio, la delegazione aveva detto che la candidatura di Berset rappresentava una grande opportunità per la Svizzera e per il Consiglio d’Europa.

Berset ha ricevuto congratulazioni da più parti. Oltre agli ex colleghi in Consiglio federale Ignazio Cassis (tramite il DFAE), Viola Amherd ed Elisabeth Baume-Schneider, al PS e al Consiglio di Stato friburghese, si è complimentato con lui (su Facebook) l’ex consigliere agli Stati Filippo Lombardi, dicendosi lieto di avergli potuto portare ancora qualche voto «fra le mie vecchie conoscenze». L’attuale municipale di Lugano parla anche di «una nomina importante per la Svizzera, che per fortuna riesce ancora a farsi sentire in una organizzazione internazionale». Nella sua prima dichiarazione, riferisce l’ATS, Berset ha detto che l’Ucraina sarà la sua priorità e ha annunciato l’intenzione di creare rapidamente una task force sul conflitto. Si tratterà di istituire un’unità operativa composta da membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, del Comitato dei ministri (il principale organo decisionale, rappresenta gli Stati membri) e del segretariato generale.La task force, che si riunirà regolarmente, discuterà e preparerà proposte di azione del Consiglio d’Europa sul tema della guerra in Ucraina. Berset ha sottolineato la necessità di mettere in atto «meccanismi di compensazione», menzionando anche la questione dei finanziamenti e dei tribunali speciali.

Il difficile viene adesso

«La parte più difficile arriva adesso», ha detto, chiedendo «impegni al più alto livello da parte di tutti gli Stati membri» a sostegno dell’Ucraina. Tra le altre questioni che intende affrontare, il friburghese ha menzionato l’erosione della democrazia e la lotta alla disinformazione. In veste di segretario generale, a livello protocollare Alain Berset sarà considerato come un capo di Stato o di governo. La retribuzione totale, fra salario e quota della pensione di consigliere federale, dovrebbe essere simile a quella di quando sedeva in Governo, circa 470 mila franchi.