Cambiamento climatico, ecco l'inquietante Svizzera del 2085
Mancanza di neve. Ondate di calore. Siccità. E ancora: maltempo, specie a rischio estinzione. E chi più ne ha, ahinoi, più ne metta. La crisi climatica è reale. Maledettamente reale. Lo ha ricordato, oggi, Copernicus con il suo ultimo rapporto. Quello appena trascorso, riassumendo al massimo, è stato il settembre più caldo mai registrato e con un margine «straordinario» di differenza rispetto agli anni passati. Ma a insistere sulla necessità di agire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, in queste ore, è anche WWF Svizzera. Anche, se non soprattutto, in ottica elezioni federali. «Per affrontare la crisi del clima e della biodiversità, nei prossimi 4 anni dovranno essere prese importanti decisioni di politica ambientale» scrive l'organizzazione di protezione ambientale. «Abbiamo bisogno di parlamentari più coraggiosi, determinati e rispettosi dell'ambiente che agiscano subito».
Di qui, appunto, una campagna nella campagna se così vogliamo definirla. Sebbene il WWF, nella sua comunicazione, chiarisca subito di non voler raccomandare «alcun partito per le elezioni». L'obiettivo, semmai, è quello di consentire alla popolazione di farsi un'idea, precisa e fattuale, di quanto sono «compatibili» i vari partiti rispetto a un tema sensibile come l'ambiente. Grazie anche a una piattaforma ad hoc come ecorating. A colpire, dicevamo, è il tema della campagna. E questo perché propone immagini inquietanti: il Cervino del tutto (o quasi) privo di neve, con la foresta che guadagna terreno lungo i suoi pendii; i magnifici vigneti del Lavaux «sostituiti» in gran parte dalla macchia mediterranea; il ghiacciaio dell'Aletsch ridotto in nulla, letteralmente nulla; le cascate del Reno, a Sciaffusa, a secco. Scenari apocalittici, già, ma tremendamente reali dal momento che WWF Svizzera ha immaginato, con l'aiuto di dati scientifici e dell'intelligenza artificiale, come sarà la Confederazione nel 2085. Proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di fare qualcosa pur di evitare il peggio.
Scenari, quelli dipinti dal WWF, tutto fuorché esagerati. Perché fondati su dati reali, concreti, e perché già adesso stiamo subendo, in maniera repentina e netta, le conseguenze del cambiamento climatico. La speranza dell'organizzazione è che vedere un lago, per giunta invaso dalle alghe, al posto del ghiacciaio dell'Aletsch o trovare ulivi al posto dei vigneti, nel Lavaux, possa smuovere più di una coscienza. La Svizzera, detto in altri termini, non può sopportare il surriscaldamento globale senza pagare dazio. La siccità, venendo al Reno, è già oggi qualcosa di tangibile. Molto tangibile.
D'accordo, ma come ha fatto il WWF a creare queste immagini? Semplice: ha integrato gli scenari climatici stabiliti dal National Center for Climate Services, ente collegato anche alla Confederazione in un modello di intelligenza artificiale (Stable Diffusion).