Spazio Schengen

Cittadini di Vanuatu in Svizzera solo con un visto

La decisione è stata presa dall'UE per motivi di sicurezza ed è stata recepita oggi dal Consiglio federale
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
15.01.2025 11:01

Dal 4 febbraio 2025, i cittadini di Vanuatu non potranno più entrare nello spazio Schengen, e quindi neanche in Svizzera, senza un visto. La decisione è stata presa dall'UE per motivi di sicurezza ed è stata recepita oggi dal Consiglio federale nell'ambito del cosiddetto acquis di Schengen.

I cittadini di Vanuatu - Stato insulare situato nell'Oceano Pacifico meridionale - sono esentati dal maggio 2015 dal visto per soggiorni di breve durata nell'area Schengen. A non piacere all'Unione europea è la politica perseguita da Port Vila volta a rilasciare passaporti a stranieri che investono nel Paese. Nel corso degli anni questa pratica è aumentata notevolmente.

Bruxelles ritiene che questi programmi di cittadinanza consentano di eludere la procedura di rilascio del visto e rappresentino un rischio per la sicurezza interna e l'ordine pubblico degli Stati Schengen. Stando all'UE ciò è dovuto al fatto che Vanuatu non effettua i controlli necessari sulle persone che desideravano ottenere la cittadinanza, spiega il Consiglio federale in un comunicato.

Per questo motivo, l'UE ha già imposto il visto per i titolari di passaporti rilasciati dopo il 2015, misura poi estesa a tutti i vanuatiani. Le misure adottate da Vanuatu non hanno infatti posto rimedio alle carenze individuate.

Più controlli negli aeroporti

I controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen vanno facilitati e rafforzati per impedire le entrate irregolari negli aeroporti. Lo prevede il regolamento europeo sui passeggeri che il Consiglio federale ha deciso oggi di approvare, previo assenso del parlamento alle modifiche di legge necessarie che dovranno essere elaborate dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). La consultazione, come stime dei costi per l'implementazione, dovrebbe essere avviata al più tardi entro novembre 2026.

Al fine di uniformare i requisiti per la raccolta e il trasferimento delle informazioni anticipate sui passeggeri (i cosiddetti «dati API»), l'UE ha sostituito la direttiva esistente con il nuovo regolamento «API Border». L'uniformazione mira a migliorare la correttezza e la completezza dei dati API raccolti. Ciò facilita l'identificazione dei passeggeri aerei che potrebbero entrare irregolarmente nello spazio Schengen o rappresentare un rischio per la sicurezza, indica una nota governativa odierna.

Per tutti i voli provenienti da Paesi terzi verso la Svizzera, i dati dei passeggeri e gli elementi aggiuntivi dei dati API devono ora essere raccolti automaticamente e trasmessi in modo centralizzato alle autorità di frontiera nazionali. Sono inoltre modificate le disposizioni in materia di protezione dei dati, creata una nuova autorità di vigilanza nazionale e inasprite le sanzioni contro i vettori aerei che non adempiono i loro obblighi.

L'UE svilupperà la soluzione tecnica per la raccolta e il trasferimento dei dati API entro la fine del 2028. In seguito gli Stati Schengen e i vettori aerei avranno due anni per testarla e adattare i loro sistemi. Dall'inizio del 2031, questa soluzione tecnica diventerà obbligatoria per tutti gli Stati Schengen per il trasferimento dei dati API.