Cittadino svizzero trovato morto in una prigione in Iran
Un cittadino svizzero è morto nella prigione di Semnan giovedì mattina. Lo riferiscono i media di Stato iraniani. L'uomo, in precedenza, era stato arrestato dalle autorità di sicurezza con l'accusa di spionaggio. «Ci sono documenti e prove a sostegno di queste accuse e il caso era in fase di indagine e di elaborazione» si legge sempre sui media del Paese.
Mohammad Sadegh Akbari, capo della magistratura di Semnan, ha dichiarato all'agenzia di stampa statale che il detenuto si sarebbe suicidato. Avrebbe approfittato dell'assenza del suo compagno di cella, al quale il cittadino svizzero avrebbe chiesto di procurargli del cibo, per togliersi la vita. Il personale del carcere, secondo il capo della magistratura, ha tentato di salvare il detenuto, ma senza successo.
Diversi cittadini europei, alcuni in possesso anche del passaporto iraniano, sono stati arrestati nella Repubblica Islamica. I critici accusano Teheran, come ad esempio nel caso della giornalista italiana Cecilia Sala, di trattenere gli stranieri come ostaggi politici. L'Iran ha sempre respinto queste accuse, giustificando le proprie azioni, spesso, con accuse più o meno vaghe di spionaggio. Non è noto quanti cittadini europei siano detenuti nel Paese.
Nicolas Bideau, responsabile della comunicazione in seno al Dipartimento federale degli affari esteri, ha scritto su X: «Le autorità iraniane hanno informato il DFAE della morte di un cittadino svizzero. Siamo in contatto con loro per chiarire le circostanze».