Il rapporto

Come ti «giro» un Boeing 777: Swiss e le lezioni apprese dopo il volo LX 161

Lo scorso agosto, durante un volo fra Tokyo e Zurigo, l'equipaggio era stato costretto ad atterrare ad Astana, in Kazakistan, per un'emergenza medica – Una manovra particolarmente impegnativa fece finire l'aereo nell'erba
Red. Online
19.03.2025 09:45

Lo scorso 17 agosto, l’equipaggio del volo Swiss LX 161 da Tokyo e Zurigo ha effettuato un atterraggio ad Astana, in Kazakistan, a causa di un’emergenza medica. Lo scalo, non pianificato, si è presto trasformato in una sfida (quasi) impossibile: una volta atterrato, durante la successiva manovra di virata il Boeing 777-300 ER è uscito con il carrello anteriore dalla pista e, di conseguenza, è rimasto impantanato nell’erba. Il risultato? Il velivolo ha necessitato di assistenza esterna mentre i passeggeri a bordo sono stati riprenotati su altri voli.

Un’indagine interna di Swiss, di cui riferisce in esclusiva il portale aeroTELEGRAPH, rivela che l’incidente di percorso – se così vogliamo definirlo – è stato causato da una serie di «circostanze sfortunate». Decisiva, in particolare, l’elevata «pressione temporale». Non solo, anche le restrizioni impreviste in aeroporto, ad Astana, nonché una tecnica di virata «impegnativa» hanno giocato un ruolo chiave.

Secondo il rapporto finale di Swiss, poco prima dell’atterraggio l’equipaggio è stato informato che due vie di rullaggio, all’aeroporto, erano chiuse. Un inghippo che ha costretto i piloti del Boeing 777 a effettuare una virata di 180 gradi sulla pista, larga «solo» 45 metri. Un compito, questo, complicato considerando che il velivolo in questione è lungo 75 metri e largo 65.

Nei manuali del 777, è vero, è prevista una manovra di virata speciale per le piste particolarmente strette. Manovra che consente una virata in soli 43,7 metri mentre, di norma, è richiesta una larghezza minima di 56,5 metri. Questa eccezione, scrive sempre aeroTELEGRAPH, è tuttavia soggetta a condizioni particolari e viene utilizzata in casi estremamente rari; inoltre, non è nemmeno raccomandata dalla Boeing. Per eseguirla, gli pneumatici esterni devono essere allineati con il bordo esterno della pista e rimanere fermi. A quel punto, l’equipaggio deve applicare il massimo angolo di sterzata, azionare completamente i freni sul carrello di atterraggio interno e applicare una forte spinta al motore esterno per far virare l’aereo. «L’equipaggio di cabina di pilotaggio era a conoscenza dell’esistenza di una simile manovra» si legge nella lettera inviata ai dipendenti di Swiss, visionata da aeroTELEGRAPH. «Tuttavia, a causa dell’elevata pressione temporale, i piloti non hanno potuto prepararsi in modo esplicito». Di conseguenza, durante la curva il carrello anteriore è finito fuori dall’area pavimentata.

Fortunatamente, l’aereo non ha subito danni e i passeggeri sono rimasti illesi. Per riportare l’aereo completamente sulla pista, per contro, è stato necessario l’intervento di una squadra di soccorso locale.

Swiss, dal canto suo, ha analizzato gli eventi e tratto le necessarie conclusioni. Una su tutte: la citata procedura per una virata di 180 gradi su piste strette non era definita e descritta in modo ottimale nel manuale. «L’indagine interna ha dimostrato che la causa principale del problema era l’applicazione incompleta della tecnica di virata» si legge ancora nel rapporto.

A ciò, dicevamo, si sono aggiunti altri fattori, come l’urgenza dell’emergenza medica in cabina, le istruzioni difficili da comprendere da parte del controllo del traffico aereo e, in generale, la mancanza di tempo. Di nuovo il rapporto: «È stato dimostrato più volte che è necessaria una serie di circostanze sfavorevoli prima che si verifichi un incidente».

La compagnia aerea, di riflesso, ha rivisto il manuale della cabina di pilotaggio e riposizionato la procedura per un migliore orientamento. Swiss ha inoltre deciso di includere la manovra di virata speciale nell’addestramento ricorrente al simulatore per i piloti. A precisa domanda di aeroTELEGRAPH, Swiss ha confermato che i primi equipaggi hanno già completato il nuovo addestramento: «Metà dei piloti ha già completato questo tipo di addestramento come parte del loro addestramento ricorrente al simulatore. Entro la fine di giugno, tutti gli equipaggi di cabina di pilotaggio avranno completato la loro formazione».

Il vettore, concludendo, ha sottolineato di aver imparato la lezione dall’incidente. Anche se manovre di virata così strette sono raramente necessarie, gli equipaggi dovrebbero ora essere meglio preparati nel caso in cui una situazione simile dovesse ripetersi in futuro.

Un’altra grande sfida è stata quella di riprenotare i passeggeri del Boeing 777 su coincidenze alternative. Swiss, che non ha mai commentato le conseguenze finanziarie dell’incidente, ha spiegato: «Tutte le richieste di risarcimento sono state saldate integralmente».

In questo articolo: