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Le prime parole dello zughese, che ha ottenuto 134 voti: «La collegialità è fondamentale» – Markus Ritter: esprimersi sulle ragioni della sconfitta sarebbe «leggere i fondi di caffè» – Viola Amherd, tra le lacrime: «Per me è stato un onore servire il nostro Paese»
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13:46
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Venerdì la ripartizione dei dipartimenti
La ripartizione dei dipartimenti verrà fatta venerdì. Lo ha confermato il portavoce del governo Andrea Arcidiacono in conferenza stampa.
Pfister non riprenderà automaticamente il dipartimento lasciato libero da Viola Amher, quello della difesa (DDPS). È infatti possibile che un consigliere federale in carica voglia cambiare casacca e passare al DDPS. Tale eventualità è però assai remota, se non nulla. I due ministri UDC si trovano infatti già nei dipartimenti che volevano (Albert Rösti al DATEC e Guy Parmelin all'Economia, dopo aver trascorso tre anni proprio al DDPS). Anche Karin Keller-Sutter, dopo una legislatura a Giustizia e polizia (DFGP), ha ottenuto il dipartimento che desiderava, quello delle Finanze. Ignazio Cassis, da parte sua, ha detto più volte di trovarsi bene agli Affari esteri. E i due ministri socialisti – Beat Jans al DFGP e Elisabeth Baume-Schneider agli Interni, dopo aver trascorso un anno al DFGP – difficilmente andranno ad accasarsi in un dipartimento che è responsabile delle forze armate.
I giochi sembrano quindi fatti. Durante la campagna, del resto, tutti i partiti hanno dato per scontato che Pfister assumerà le redini del DDPS. Anche il diretto interessato non ha mai nascosto di essere interessato al Dipartimento della difesa. Venerdì si saprà se sarà accontentato.
10:26
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Markus Ritter: «Felice per Pfister, ora ho un amico in più»
Malgrado la delusione, Markus Ritter non si è scomposto, dicendosi «felice» per Martin Pfister. Fino a poche settimane fa «non ci conoscevamo, ma ora ho un amico in più», ha affermato il sangallese.
È stato bello fare campagna insieme, ha dichiarato il consigliere nazionale ai media poco dopo il voto dedicando altre parole al miele al compagno di partito, al quale ha augurato buona fortuna per le molte questioni che lo attendono. Ritter ha anche ringraziato la sua famiglia per il sostegno ricevuto in queste settimane, definite «intense».
Dato da molti quale favorito, Ritter si è fermato a 110 preferenze. Interrogato sui motivi di questo risultato, il deputato non si è sbilanciato, sottolineando di non sapere per chi abbiano votato i singoli parlamentari. Esprimersi sulle ragioni della sconfitta sarebbe «leggere i fondi di caffè», ha tagliato corto.
Per Ritter è ora tempo di smaltire la delusione e perseguire altri obiettivi. «Rimango consigliere nazionale e presidente dell'Unione svizzera dei contadini», ha ricordato.
10:07
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Martin Pfister: «Sono pronto, felice e motivato»
Martin Pfister ai microfoni della RSI: «Sono sorpreso di questa maggioranza ma anche molto felice. C'è stato molto lavoro dietro, ho parlato con tanti parlamentari e ce l'ho fatta. Sono pronto, felice e motivato per il lavoro che mi aspetta in Consiglio federale, non solo all'interno del Dipartimento. Mi muoverò al mio meglio. Vorrei dare il mio contributo in questo contesto difficile, per rafforzare la fiducia della popolazione. Sono pronto a raccogliere il testimone da Viola Amherd, qualora il Consiglio federale mi assegnasse il DDPS. Non vedo l'ora di affrontare il lavoro».
Infine, qualche parola ai ticinesi: «Capisco molto bene l'italiano, ma non lo parlo ancora sufficientemente bene».

© KEYSTONE
09:44
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Le reazioni dei ticinesi a Berna
Simone Gianini, consigliere nazionale PLR, non si aspettava un'elezione così netta. «È stato scelto un profilo più equilibrato. È raro che si elegga qualcuno che non fa parte dell'Assemblea federale. Ma la situazione del DDPS e la fiducia che il Governo deve recuperare, hanno portato a questa elezione. Il DDPS ha bisogno di qualcuno che sia decisionista. D'altro canto, oltre a essere colonnello, ci vuole compattezza, collegialità e il nuovo consigliere federale deve riuscire a dare alla Svizzera una prospettiva all'interno di un mondo che sta cambiando. Serviva una responsabilità equilibrata e collegiale».
Giorgio Fonio, consigliere nazionale del Centro, ai microfoni della RSI: «Il mio partito oggi ha dimostrato che l'Assemblea federale ha potuto scegliere tra due validi candidati. Il primo turno ha confermato che anche a Markus Ritter è stato riconosciuto il valore della sua attività parlamentare. Martin Pfister è un consigliere di Stato del canton Zugo, è un colonnello dell'Esercito, ha dimostrato di saper prendere in mano i dossier e saperli tematizzare. Io non ho nessun dubbio che possa essere un ottimo consigliere federale e prendere in mano il DDPS subito».
Marco Chiesa, consigliere agli Stati UDC, ha sottolineato che il suo partito aveva detto che avrebbe sostenuto Ritter. «Pfister è una personalità sconosciuta che va costruendosi. Probabilmente ha vinto perché Ritter, candidato favorito del centro-destra, aveva più nemici che amici. A giochi fatti, sono stati Il Centro e il PLR a votare Pfister, dunque deve la sua elezione al centro-sinistra. Il nuovo consigliere federale deve recuperare moltissimi collegamenti, conoscere le persone, il suo Dipartimento e le dinamiche federali, ma sono sicuro che sarà in grado di farlo. Io spero che Pfister dimostri di avere le idee chiare e la capacità di imporle, perché servono queste due cose al DDPS».
Fabio Regazzi, consigliere agli Stati del Centro, non è dispiaciuto «e neanche sorpreso» dall'elezione di Pfister, nonostante avesse espresso la sua preferenza per lo sfidante. «Mi aspettavo uno scarto meno marcato. Ritter è un cavallo di razza e si aspettava maggiore sostegno. Ma in questi anni si è fatto molti nemici per le sue posizioni forti e determinate. Ora, passata la delusione, continuerà a svolgere il suo lavoro. Parlare di Pfister quale "rappresentante del centro-sinistra" mi sembra troppo. È un profilo un po' più conciliante e moderato, ma comunque un chiaro profilo borghese».
Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi, si dice «sollevata» della non-elezione di Ritter. «Ha dimostrato di avere problemi con opinioni divergenti e queste non sono certo delle buone caratteristiche per il lavoro in un organo collegiale. Quello odierno è stato più un voto contro Ritter che non a favore di Pfister».
09:29
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I complimenti del Centro a Martin Pfister
09:25
09:25
Pfister ha giurato davanti all'Assemblea federale
Martin Pfister ha accettato l'elezione in Governo e ha giurato davanti all'Assemblea federale. È il 123. consigliere federale.
Il neo consigliere federale ha prestato giuramento alle 09.22. Alzando tre dita della mano destra, Pfister ha dichiarato «giuro» (ich schwöre es) di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente agli obblighi inerenti il mandato.

© KEYSTONE/ANTHONY ANEX
Molto probabilmente, il zughese prenderà le redini del DDPS. Martin Pfister ha già dichiarato che intende rimanere per almeno sette anni in Consiglio federale.
09:21
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Le prime parole di Martin Pfister: «La collegialità è fondamentale»
Martin Pfister entra nella sala dell'Assemblea federale, accolto da un tifo quasi da stadio. «Da quando ho presentato la candidatura al Consiglio federale, ho detto a più riprese "le caserme le conosco meglio di Palazzo federale". Nel frattempo mi sento a mio agio in entrambi gli ambienti. Grazie di accogliermi così calorosamente. I valori di base della Svizzera, fiducia, stabilità, collaborazione, hanno subito duri colpi da noi e all'estero. Siamo di fronte a grandi cambiamenti geopolitici che metteranno a dura prova il nostro Paese nei prossimi anni. Serve un impegno straordinario, comune, da parte di popolazione, Cantoni, Parlamento e Consiglio federale. Ora sono in Governo e non vedo l'ora di collaborare con i miei colleghi. Per me il principio di collegialità è sempre stato fondamentale. La collegialità mi dà più gioia che peso. E a Berna sarà così. Con l'elezione mi avete dato fiducia. Grazie anche al mio concorrente, Markus Ritter. Abbiamo avuto una gara molto intensa. Per me il Centro, geograficamente e politicamente, è sempre presente. E questo si riflette anche nel mio atteggiamento: le persone sono al centro, l'economia è importante, ma lo sono anche gli aspetti sociali ed ecologici. In questo sta la motivazione di cercare di farlo da zero. Con grande emozione e rispetto accetto l'elezione».
09:11
09:11
Eletto Martin Pfister
I giochi sono fatti. Martin Pfister è stato eletto consigliere federale al secondo turno.
Una conferma. Dopo il primo scrutinio, infatti, la situazione era abbastanza chiara. Pfister, consigliere di Stato di Zugo, aveva sfiorato l'elezione per un solo voto (ne aveva ricevuti 122).
Ecco i risultati del secondo scrutinio.
245 schede distribuite, 245 rientrate. Bianche: nessuna. Nulle: zero. Valide: 245. Maggioranza assoluta: 123.
Eletto con 134 voti Martin Pfister
Markus Ritter ha ottenuto 110 voti
Altri: 1
09:09
09:09
A Baar (ZG) grande speranza per Pfister
I sostenitori di Martin Pfister sono riuniti a Baar (Zugo) e hanno accolto con gioia ma anche con stupore l'annuncio del risultato: il candidato ha sfiorato l'elezione, mancando di un solo voto la maggioranza assoluta e sbaragliando tutte le previsioni della vigilia.
«È probabile che il PS abbia sostenuto Pfister, ma è anche probabile che non tutta l'UDC abbia sostenuto Ritter», ha commentato il consigliere nazionale Bruno Storni.
08:53
08:53
Primo turno, ne servirà (almeno) un secondo
Martin Pfister sfiora l'elezione al primo turno. Ma servirà il secondo per stabilire se sarà effettivamente lui il prossimo consigliere federale.
Ecco i risultati del primo scrutinio.
245 schede distribuite, 245 rientrate. Bianche: nessuna. Nulle: zero. Valide: 245. Maggioranza assoluta: 123.
Hanno ricevuto voti: Martin Pfister 122, Markus Ritter 105. Diversi: 18.
Nessuno ha raggiunto la maggioranza (l'Assemblea federale è composta da 200 membri del Consiglio nazionale e da 46 membri degli Stati).
Nei primi due turni di scrutinio, lo ricordiamo, i deputati possono votare per qualsiasi persona eleggibile.
08:36
08:36
Raccolte le prime schede
I deputati dell'Assemblea federale hanno compilato le schede di voto per il primo scrutinio, raccolte dagli addetti in sala per essere consegnate agli scrutatori per il conteggio. Il voto, lo ricordiamo, è segreto.
08:25
08:25
Il consiglio federale lascia la sala: inizia l'elezione
Il capogruppo del Centro, Philipp Matthias Bregy, parla all'Assemblea federale: «Ho il piacere di presentare all'elezione suppletiva per succedere a Viola Amherd due candidati eccellenti: Markus Ritter e Martin Pfister. Ma prima voglio ringraziare la consigliera federale uscente. Cara Viola, grazie del tuo servizio a favore della Svizzera e tanti auguri per il tuo futuro. Il Centro raccomanda ora una vera scelta e ci aspettiamo che i gruppi si attengano alle proposte del partito».
08:18
08:18
Viola Amherd tra le lacrime: «Per me è stato un onore servire il nostro Paese»
Il discorso di commiato di Viola Amherd: «Se qualcuno mi chiede che cosa distingue la Svizzera, mi piace raccontare una mia esperienza. Era sera tardi e io andavo a casa a piedi. E ho incontrato una persona che faceva jogging, si è fermata e ha fatto il mio nome. Io mi sono spaventata, ho pensato "che cosa vuole". Questa mi ha detto "lei fa un bel lavoro, ma io alla prossima votazione (acquisto aerei da combattimento) voterò no. In Svizzera la popolazione può entrare in contatto con i consiglieri federale, anche la sera tardi e tutti sudati. I politici in Svizzera fanno parte della popolazione. Prendono il treno, superano i controlli agli eventi. E questo grazie alla nostra cultura politica, alla democrazia diretta. Noi dobbiamo curare le nostre tradizioni politiche, fare attenzione alla polarizzazione. Anche se abbiamo opinioni divergenti, dobbiamo difenderle con rispetto. Per la Svizzera la pace e la prosperità sono stati accompagnatori fidati per molto tempo e si tende a darli per scontati. Negli ultimi decenni è emerso però un clima di tensioni. Abbiamo beneficiato di tranquillità, ma non è garanzia per il futuro. Come possiamo difenderci, proteggersi? Gli stati europei stanno elaborando pacchetti miliardari per rafforzare i loro eserciti quali provvedimenti di sicurezza. La Svizzera è al centro dell'Europa. La sua sicurezza è interconnessa con quella europea e l'Europa deve poter contare su una Svizzera sicura. Quindi noi siamo chiamati a fornire un contributo di sicurezza all'intero continente. Noi da soli non riusciremo a superare le sfide future. Dobbiamo impegnarci oggi al fianco di chi condivide i nostri valori per tutelare i diritti umani e dei nostri cittadini. Io vi ringrazio della collaborazione, ringrazio i collaboratori del mio dipartimento, la mia famiglia e gli amici».
Viola Amherd ha concluso il suo discorso, tra le lacrime, con una frase in italiano: «Per me è stato un onore servire il nostro Paese».

© KEYSTONE/DELLA VALLE
08:07
08:07
Maja Riniker: «Signora Amherd, lei ha fatto la storia»
Si inizia con la lettura della lettera che Viola Amherd ha inviato all'Assemblea federale. «Con la presente le comunico le mie dimissioni con effetto al 31 marzo 2025», scriveva la consigliera federale a capo del DDPS lo scorso 15 gennaio.
Il discorso della prima cittadina Maja Riniker ad Amherd: «Abbiamo imparato a restare uniti e a superare le difficoltà insieme. Con queste parole si era rivolta ai vallesani in occasione del suo insediamento. Per lei le sfide sono sempre state opportunità per rafforzare la coesione politica. Una politica che agisce con tochi pacati ma chiari e determinati. Una volta lei ha detto che non stava cercando di passare alla storia come persona, la sua elezione però ha fatto proprio questo. Lei ha scritto la storia. È stata la prima donna ad assumere la guida del DDPS, la prima donna ai vertici dell'esercito svizzero. Lei ha raccolto la sfida, si è rimboccata le maniche e si è familiarizzata con dossier complessi con la minuziosa precisione di un notaio. Lei ha affrontato le sfide con calma. Ha dimostrato che in politica non è il singolo colpo a contare, ma la capacità di mantenere il controllo nell'intera partita. A nome dell'Assemblea federale e della popolazione svizzera la ringrazio per il suo impegno e lungimiranza. Non solo ha scritto un capitolo della storia svizzera, ma ha gettato un ponte per le generazioni future».

© KEYSTONE/ANTHONY ANEX
In aula, Viola Amherd si è mostrata visibilmente emozionata. L'Assemblea federale si è alzata in piedi e le ha rivolto un lungo applauso.

© KEYSTONE/DELLA VALLE
08:00
08:00
Al via i lavori dell'Assemblea federale
Alle 08.00, puntuali, hanno preso inizio i lavori dell'Assemblea federale.
A inizio seduta, la prima cittadina Maja Riniker (PLR/AG) pronuncerà un discorso per prendere commiato dalla ministra uscente. Toccherà poi a Viola Amherd prendere la parola, con il discorso di saluto.
Terminata questa fase protocollare incominceranno le procedure di voto da parte dei 246 parlamentari.
07:40
07:40
A Berna scatta l’ora delle scelte
Oggi si conoscerà chi succederà a Viola Amherd in Consiglio federale. Markus Ritter e Martin Pfister, i candidati ufficiali presentati dal Centro, si contendono il seggio nell'esecutivo federale lasciato vacante dalla direttrice del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), che ha annunciato le dimissioni lo scorso 15 gennaio.
A partire dalle 8, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati saranno riuniti in Assemblea federale per eleggere il consigliere federale che resterà in carica fino al 2027. I due candidati ufficiali del Centro sono ormai noti: da un lato il consigliere nazionale Markus Ritter, presidente dell’Unione svizzera dei contadini (USC) e uno dei membri più influenti del Parlamento. Dall’altra c’è invece Martin Pfister, consigliere di Stato di Zugo (un cantone «donatore» nella perequazione finanziaria), responsabile della sanità e fino a un mese fa quasi sconosciuto nella Berna federale. Partito da sfavorito, può ora giocarsela all’ultimo voto con il rivale. Chi verrà eletto sarà quasi certamente il responsabile del DDPS.
L'Assemblea federale è composta da 200 membri del Consiglio nazionale e da 46 membri degli Stati. Un candidato è eletto se il suo nome figura su più della metà delle schede valide (il voto è segreto). Ciò significa che con tutti i 246 parlamentari presenti, chiunque ottenga più di 124 preferenze è sicuramente eletto. Per la determinazione della maggioranza, tuttavia, non vengono considerate le schede bianche e nulle. Ciò significa che Ritter o Pfister possono essere eletti pur ottenendo meno di 124 voti.
Nei primi due turni di scrutinio i deputati possono votare per qualsiasi persona eleggibile, mentre dal terzo turno non sono più ammessi nuovi candidati. Dal secondo turno in poi, il candidato che ottiene meno di dieci voti «è eliminato dall’elezione». Dal terzo turno è invece fuori dalla corsa il candidato che ottiene il minor numero di voti (a meno che altri candidati non ottengano lo stesso numero di voti).
Chi ottiene la maggioranza assoluta deve dichiarare davanti all’Assemblea federale se accetta l’elezione, segue la formula di giuramento oppure la promessa solenne. Il consigliere federale eletto entrerà in carica il primo aprile. La ripartizione dei dipartimenti in Consiglio federale potrebbe essere già decisa venerdì: il DDPS attende il neoeletto.