Davos

Così tre attivisti si sono infiltrati al WEF

Il direttore del Forum economico mondiale ha spiegato che tre persone si sono spacciate per dipendenti di una società di catering, passando i controlli – Nessun pericolo per gli ospiti
©MICHAEL BUHOLZER
Ats
24.01.2025 14:34

Martedì scorso tre attivisti di Greenpeace sono riusciti ad accedere al Centro congressi di Davos (GR) facendosi passare per dipendenti di una società di catering. Lo ha ammesso oggi all'agenzia Keystone-ATS il direttore del Forum economico mondiale (WEF), Alois Zwinggi, tracciando un primo bilancio dell'evento. Potrebbero essere necessari degli aggiustamenti, ha rilevato.

Poco prima del discorso ufficiale di apertura della presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, due dei tre militanti sono saliti sulla scalinata principale fino al cartello «Annual Meeting 2025» e hanno esposto uno striscione.

Gli ospiti del WEF non sono stati minacciati in alcun momento, ha aggiunto Zwinggi, precisando che gli attivisti non avrebbero in ogni caso superato i controlli di sicurezza con delle armi, proprio come avviene in aeroporto.

I tre si sarebbero introdotti clandestinamente al WEF quali dipendenti di una società di catering. Avevano i lasciapassare appropriati, che hanno permesso loro di entrare senza problemi, ha spiegato Zwinggi, sottolineando che sono in corso discussioni sulla questione.

Il fatto che le date del WEF di quest'anno abbiano coinciso con la cerimonia d'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti ha fatto sì che Donald Trump fosse molto presente nelle discussioni, ha aggiunto il direttore. Il suo intervento di ieri in diretta ha però dimostrato che anche Trump ha interesse per il WEF.

Zwinggi è convinto che l'appuntamento di Davos abbia un posto fisso nell'agenda di Trump. «Vedremo se verrà l'anno prossimo». Assieme a lui sono però mancati anche alcuni grossi nomi della politica europea, ma secondo Zwinggi la loro assenza ha più a che fare con la situazione stessa dell'Europa, che con il WEF. L'incontro ha peraltro avuto dimensioni analoghe a quello dell'anno scorso, con 2'800 ospiti provenienti da circa 60 Paesi.

A preoccupare Zwinggi è invece il mondo parallelo sviluppatosi a margine del forum e cresciuto ulteriormente. La città di Davos conta normalmente poco più di 12'000 abitanti. Durante la settimana del WEF si arriva a oltre 40'000 persone e quest'anno erano ancora di più.

L'intera organizzazione del WEF è molto preoccupata, soprattutto perché sempre più residenti vengono sfrattati dai loro appartamenti per poterli affittare a prezzi elevati. Il prossimo anno, la questione degli spazi abitativi dovrà essere esaminata più da vicino con il Comune, ha ammesso Zwinggi, per il quale anche la questione dei trasporti dovrà avere un ruolo centrale nei colloqui.

Per lui quello dell'anno prossimo sarà l'ultima edizione alla testa del WEF, ha annunciato, ma queste problematiche continueranno ad occupare anche il suo successore.

Sono 69 le denunce

Durante la 55. edizione del WEF di Davos 69 attivisti sono stati denunciati, 49 sono stati allontanati. Le autorità retiche hanno comunicato oggi, che la sicurezza per la popolazione e gli ospiti è sempre stata garantita.

108 persone protette dal diritto internazionale hanno partecipato al World Economic Forum di quest'anno, scrivono le autorità grigionesi in un comunicato odierno. Le azioni degli attivisti non hanno mai minacciato i partecipanti del WEF.

Sebbene la libertà di espressione si applichi anche durante il Forum, il mancato rispetto delle regole deve avere delle conseguenze, ha dichiarato il presidente del Governo, Marcus Caduff, aggiungendo che la polizia ha agito in maniera contenuta e proporzionata.

Le 69 persone denunciate includono sei attivisti, che lunedì si sono incatenati agli autobus all'ingresso dell'eliporto di Davos, è stato riferito a Keystone-ATS. In totale 14 attivisti hanno bloccato la strada di accesso alla pista di atterraggio sul lago di Davos. Alcuni sono stati portati via. Solo i sei che si sono incatenati alle ruote dei veicoli parcheggiati dall'altra parte della strada sono stati denunciati.

Due attivisti di Greenpeace, che erano già stati allontanati, sono stati denunciati mercoledì per aver preso parte a un'altra azione all'aeroporto di Samedan, dove i manifestanti hanno incatenato i jet privati parcheggiati vicino alla pista. In totale, a seguito di quest'azione, 25 persone sono state denunciate alla polizia.

Inoltre un attivista ha imbrattato con un estintore riempito di vernice l'ingresso dell'Hotel Flüela a Davos e si è incatenato al corrimano. Assieme ad altre tre persone ha poi danneggiato con uno spray il negozio di Amazon. In seguito sono stati denunciati.

La polizia ha arrestato circa 30 persone nell'ambito di un blocco stradale domenica scorsa. Non è ancora certo se questo fatto possa avere delle conseguenze sulla marcia annuale fra Küblis e Davos, hanno dichiarato le autorità grigionesi a Keystone-ATS. I comuni devono ancora analizzare ciò che è successo.

Proprio lo scorso autunno gli organizzatori della marcia di protesta contro il WEF avevano ottenuto una vittoria presso il Tribunale federale. La massima corte federale aveva stabilito che il precedente divieto di sciopero lungo i sentieri non era proporzionato. I manifestanti hanno ricevuto così di nuovo l'autorizzazione di marciare sulla strada cantonale.

Le misure di sicurezza vengono riviste costantemente. Se necessario, verranno apportati degli adattamenti. Per ragioni tattiche, le autorità non hanno voluto rivelare ulteriori dettagli.

La polizia cantonale grigionese è responsabile della sicurezza durante il WEF e viene supportata da tutti i corpi di polizia svizzeri. Inoltre, sono stati dispiegati circa 5'000 membri dell'esercito. Prima dell'inizio del Forum, il responsabile della sicurezza, ha dichiarato che rispetto all'anno scorso la situazione della sicurezza si è aggravata. Guardando al passato, tutte le misure di sicurezza si sono rivelate efficaci e la cooperazione tra i vari servizi ha funzionato senza intoppi, ha scritto il Governo grigionese.

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