Pandemia

COVID-19: la cronologia da febbraio 2020

Ripercorriamo i principali avvenimenti dall’arrivo del coronavirus in Svizzera
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Ats
16.02.2022 15:58

Da quando la Svizzera è stata raggiunta dalla COVID-19 il 25 di febbraio 2020, col primo caso identificato nel Ticino, il morbo ha fatto più di 12’591 vittime (15.02.2022). La variante Omicron rappresenta al momento il 99,2% delle infezioni.

Inverno 2021/2022

16 febbraio: il Consiglio federale revoca quasi tutte le misure anti-coronavirus. La cosiddetta regola 3G, 2G e 2G+ (dalle parole in tedesco geimpft/vaccinato, genesen/guarito e getestet/testato) in vigore dall’autunno sono abbandonate. L’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi pubblici al chiuso è revocato. La raccomandazione al telelavoro anche. Gli organizzatori di grandi eventi non hanno più bisogno di un permesso speciale. Le riunioni private o in ambito famigliare non sono più limitate. Due misure rimangono tuttavia in vigore fino alla fine di marzo: la mascherina obbligatoria sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, e l’isolamento - per almeno cinque giorni - delle persone che risultano positive alla COVID-19.

10 febbraio: il governo federale prenota altre due mila confezioni dell’anticorpo monoclonale Sotrovimab della GlaxoSmithKline.

9 febbraio: dopo la consultazione, la maggioranza dei cantoni ha espresso il desiderio di una revoca una tantum delle misure.

8 febbraio: si raggiunge il picco della quinta ondata, secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica, che annuncia la creazione di una piattaforma sul long COVID.

2 febbraio: il Consiglio federale decide di revocare immediatamente l’obbligo del telelavoro e le quarantene. Mette in consultazione due varianti per l’abolizione delle misure rimanenti: revoca in un colpo solo o in due tappe.

21 gennaio: la vaccinazione di richiamo con i preparati mRNA è estesa ai ragazzi dai 12 ai 15 anni.

19 gennaio: la durata del certificato COVID si riduce da 12 a 9 mesi per essere riconosciuto nell’UE. Quarantene e telelavoro sono estesi fino alla fine di febbraio, altre misure in linea di principio fino alla fine di marzo.

12 gennaio: nonostante un numero record di casi, il Consiglio federale non introduce ulteriori restrizioni. Decide invece di ridurre la durata dell’isolamento e della quarantena da dieci a cinque giorni.

23 dicembre: il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva in Svizzera all’81% tocca il livello più alto dall’inizio della pandemia.

Autunno 2021

21 dicembre: l’esercito mobilita nuovamente le truppe per rafforzare il servizio di supporto alla lotta contro il coronavirus.

21 dicembre: l’UFSP e la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) raccomandano la vaccinazione di richiamo contro la COVID dopo 4 mesi invece di 6.

20 dicembre: la regola del 2G (vaccinati e guariti) è generalizzata e il telelavoro è obbligatorio fino al 24 gennaio.

16 dicembre: presentazione dell’iniziativa popolare contro la vaccinazione obbligatoria.

15 dicembre: il Parlamento estende diverse disposizioni della legge COVID-19 sul sostegno mirato all’economia fino alla fine del 2022.

1. dicembre: primo caso di variante Omicron confermato a Ginevra.

29 novembre: viene superata il tetto del milione di persone infettate in Svizzera dall’inizio della pandemia.

28 novembre: la legge COVID-19 rivista viene approvata ancora una volta in votazione popolare con una maggioranza del 62%.

23 novembre: la Confederazione conclude un contratto per il farmaco antivirale Molnupiravir.

26 ottobre: Swissmedic autorizza la vaccinazione di richiamo per le persone a rischio, almeno sei mesi dopo la seconda dose. La vaccinazione di richiamo estende la validità del certificato di un anno.

8 ottobre: falsi certificati COVID vengono scoperti nei cantoni di Ginevra e Vaud.

29 settembre: la Confederazione acquista 150’000 dosi di vaccino della Johnson & Johnson (Janssen).

Estate 2021

16 settembre: tra 3000 e 4000 persone manifestano davanti al Palazzo federale e si scontrano con la polizia che protegge la piazza. I fatti vengono condannati il giorno dopo dal presidente della Confederazione Guy Parmelin.

13 settembre: il certificato COVID diventa obbligatorio in ristoranti, musei e sale da concerto.

8 luglio: il certificato COVID svizzero è riconosciuto da tutti i paesi dell’UE. Il certificato europeo è valido nell’UE dal 1. luglio.

22 giugno: la vaccinazione contro la COVID-19 è raccomandata ai giovani dai 12 ai 15 anni.

Primavera 2021

13 giugno: gli Svizzeri accettano la revisione della legge COVID-19 col 60,2% dei voti.

28 aprile: la Svizzera supera la soglia dei 10.000 morti.

24 aprile: primo caso della variante Delta della COVID-19 in Svizzera.

7 aprile: gli autotest sono disponibili.

Inverno 2020/2021

1. marzo: negozi, musei e zoo riaprono. Riapertura più ampia il 19 aprile e il 31 maggio.

2 febbraio: la Banca nazionale svizzera annuncia che verserà 6 miliardi di utili alla Confederazione e ai cantoni per far fronte alle ripercussioni finanziarie della pandemia.

18 gennaio: il Consiglio federale torna a un semi-confinamento limitando la vendita ai beni essenziali. Telelavoro obbligatorio. Incontri privati limitati a cinque persone.

12 gennaio: Swissmedic autorizza il vaccino Moderna.

23 dicembre: la prima persona in Svizzera viene vaccinata.

22 dicembre: ristoranti, centri sportivi, centri culturali e di svago vengono chiusi

Autunno 2020

19 dicembre: Swissmedic autorizza l’uso del vaccino sviluppato da Pfizer/BioNTech, il primo preparato autorizzato in Svizzera.

28 ottobre: ulteriore inasprimento della lotta contro la COVID: le misure includono l’uso di mascherine in discoteche e locali notturni, ristoranti ed eventi.

Estate 2020

23 settembre: le Camere federali accettano la legge COVID-19.

6 luglio: le mascherine devono essere indossate da tutti gli utenti dei trasporti pubblici di età superiore ai 12 anni.

Primavera 2020

15 giugno: la Svizzera riapre le frontiere con tutti gli Stati membri dell’UE.

27 aprile: riapertura dei negozi e delle scuole e revoca delle restrizioni alle riunioni scaglionate fino al 22 giugno

25 marzo: le restrizioni all’ingresso sono estese a tutti gli Stati Schengen.

20 marzo: decine di miliardi sono liberati per sostenere l’economia.

16 marzo: il Consiglio federale invoca la situazione straordinaria e pone l’intero paese in stato d’emergenza. Tutte le manifestazioni sono vietate. Solo i negozi essenziali rimangono aperti.

5 marzo: primo decesso in Svizzera per il coronavirus.

25 febbraio: primo caso confermato di COVID-19 in Svizzera.

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