Il caso

Crollo di Credit Suisse, critiche all'ex «ministro» Ueli Maurer

L'allora consigliere federale informò il Governo sulla situazione critica della banca solo all'inizio di novembre, la CPI parla di una comunicazione che «lascia molto a desiderare»
©Radek Pietruszka
Ats
20.12.2024 10:50

Nella crisi che ha portato al crollo di Credit Suisse, l'ex «ministro» delle finanze Ueli Maurer non esce completamente pulito. La Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) critica la sua comunicazione al Consiglio federale.

Le prime informazioni sommarie sono giunte al governo nell'agosto 2022. In seguito ai deflussi di capitale dell'autunno, l'ex capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha dato indicazioni all'esecutivo una seconda volta sui problemi di liquidità della banca. Alla fine di ottobre 2022, le comunicazioni sono state ancora una volta sommarie, osserva la CPI.

Maurer ha informato dettagliatamente il governo sulla situazione critica della banca solo all'inizio di novembre, in occasione dell'incontro annuale tra il Consiglio federale e la Banca nazionale svizzera (BNS). Questa comunicazione «lascia molto a desiderare», critica il CPI nel suo rapporto.

Inoltre, l'ex capo del DFF e l'allora presidente della direzione della BNS Thomas Jordan hanno avviato incontri non istituzionali con il presidente del consiglio di amministrazione di Credit Suisse Axel Lehmann alla fine di ottobre 2022. Il contenuto di questi incontri è in gran parte sconosciuto.

Il loro scopo era quello di far progredire la ricerca di una soluzione con Credit Suisse. Secondo la CPI, però, questi incontri sono stati poco utili in termini di gestione della crisi. La circolazione di informazioni non è stata garantita.

La Commissione parlamentare d'inchiesta ritiene inoltre inopportuni i commenti positivi espressi in dicembre da Jordan e Maurer nei confronti di Credit Suisse, pur essendo a conoscenza della situazione critica della banca.

Passaggio di testimone

Il passaggio di testimone alla guida del dipartimento non è avvenuto senza intoppi: non c'è stato un vero e proprio passaggio di consegne. Maurer e Karin Keller-Sutter si sono incontrati il 19 dicembre. La futura responsabile del DFF ha ricevuto brevi aggiornamenti orali sulla situazione di Credit Suisse, definita stabile.

Poco prima di Natale e a cavallo delle festività, i due consiglieri federali si sono sentiti telefonicamente. Il consigliere federale uscente ha ribadito che la situazione era stabile, mentre Credit Suisse aveva annunciato di essere in difficoltà durante il periodo festivo.

«Secondo la CPI, l'ex capo del DFF ha chiaramente sottovalutato l'importanza di preparare per tempo il suo successore a un dossier ad alto rischio», si legge nel rapporto.

Dal suo arrivo alla guida del Dipartimento federale delle finanze, Keller-Sutter ha tenuto informato un po' più spesso il Consiglio federale sulla situazione della grande banca.

Maurer non commenta

 Ueli Maurer non commenta per il momento il rapporto pubblicato oggi dalla Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sulla crisi di Credit Suisse. Il 74enne vuole prima esaminare personalmente il documento, ha indicato oggi l'UDC, il suo partito, contattato da Keystone-ATS.

La CPI critica il comportamento del consigliere federale che si è dimesso alla fine del 2022. È incomprensibile che Maurer abbia informato l'intero Consiglio federale solo verbalmente e si sia astenuto dal fornire documenti scritti, scrive la Commissione.

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