La storia

Dal Politecnico di Losanna fino allo spazio: vai, Rocket Team

L'associazione dell'EPFL, fresca di terzo posto con Wildhorn all'European Rocketry Challenge in Portogallo, punta a superare la Linea di Kármán nel 2027
Sara Fantoni
29.10.2022 16:00

«Riuscire a raggiungere lo spazio entro il 2027 è il nostro principale obiettivo». È la missione di Joachim Despature, studente di microtecnica al politecnico di Losanna (EPFL) e presidente dell’associazione studentesca Rocket Team. 

Dopo aver vinto lo scorso anno la prima competizione universitaria di lancio di razzi in Europa, il Rocket Team ha scelto di mettersi nuovamente in gioco partecipando all'European Rocketry Challenge 2022 (EuRoC). La settimana scorsa, infatti, 30 membri dell’associazione si sono recati in Portogallo per partecipare alla terza edizione della competizione con il loro ultimo progetto. Si tratta di Wildhorn, un razzo che può superare la velocità del suono. La squadra svizzera, oltre al premio per aver raggiunto i 9 chilometri di altezza, è riuscita ad aggiudicarsi il terzo posto globale cui bisogna aggiungere il secondo posto per la relazione tecnica e per l'impegno di squadra. «Ma questo era solo un razzo di transizione, il nostro vero obiettivo, appunto, è lo spazio» incalza Despature. 

Raggiungere lo spazio nel 2027

«Prima di poter partecipare all’EuRoC 2022 è stata necessaria una grande preparazione» spiega il presidente. L’intento della competizione, promossa dall'Agenzia spaziale portoghese Portugal Space, è quello di permettere a studenti europei di divulgare e testare le loro creazioni. 

Sono state 45 le squadre provenienti da tutta Europa che, lo scorso febbraio, si sono candidate per poter accedere al concorso, ma solo 25 sono state accettate e solamente 18 hanno proseguito il cammino fino alla finale. «In palio non c’era un ritorno economico, ma la possibilità di lanciare i nostri progetti» dice Despature. «Senza questa occasione non avremmo potuto testare e analizzare il razzo che avevamo costruito e non avremmo avuto i dati necessari per proseguire verso il nostro scopo a lungo termine: progettare un razzo con motore bi-liquido in grado di farci raggiungere lo spazio da qui al 2027. Questo tipo di motore viene utilizzato dalle imprese spaziali e alcuni membri della nostra associazione stanno già lavorando affinché sia pronto per l’anno prossimo». 

Un obiettivo ambizioso

Il proposito dell’associazione è ambizioso. Infatti, al momento, tra gli studenti universitari solamente il Rocket Propulsion Laboratory dell’Università del sud California è riuscito a tagliare il confine internazionale dello spazio. Ancora il presidente: «Si comincia a parlare di spazio oltre la linea di Kármán Line, che corrisponde ai 100 chilometri di altezza. Noi dobbiamo ancora lavorarci, ma questa competizione è stata un’opportunità per muoverci in questa direzione». 

Quello di quest’anno, beh, è il razzo più performante prodotto dall’associazione fino a questo momento. «Essendo realizzato interamente in fibra di carbonio è leggero, robusto e ben modellato per il volo supersonico». Alto 3,1 metri e con un peso complessivo di 24 chili, Wildhorn è riuscito a raggiungere un apogeo di 9.518 metri. «Aver guadagnato questa altitudine significa soprattutto essere riusciti a superare la velocità del suono, una tappa necessaria per riuscire a conquistare lo spazio in futuro». 

«È un’emozione sapere di essere tra i migliori in Europa»

Simili traguardi sono possibili grazie alle capacità degli studenti. Lo rivela il presidente stesso: «Il Rocket Team esiste da cinque anni; nel tempo siamo cresciuti e abbiamo realizzato e concretizzato i nostri progetti anche grazie alle competenze degli studenti dell’associazione. Il personale tecnico ha dovuto fare un lavoro enorme per riuscire a mettere in pratica gli obiettivi che ci eravamo prefissati». 

Sicuramente, per i 30 studenti che si sono recati in Portogallo la settimana scorsa per lanciare il progetto su cui lavoravano da più di un anno, l’esperienza non è certo stata priva di soddisfazioni. «Quando si vede il razzo partire, l’emozione e le sensazioni che si provano sono fortissime. Inoltre, poter dire che una squadra svizzera si situa fra le migliori in Europa è sicuramente qualcosa che non può lasciare indifferenti» aggiunge Despature. 

l nostro Paese fa parte dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la sua capacità di affermarsi in ambiti strategici è riconosciuta tanto quanto le sue capacità innovative
Joachim Despature, presidente Rocket Team EPFL Losanna

Un ruolo importante per l’industria aerospaziale

«Ad oggi la Svizzera gioca un ruolo relativamente importante negli affari spaziali» dichiara Despature. Nonostante non abbia una propria agenzia, è considerata competitiva e affidabile a livello europeo e internazionale. «Il nostro Paese fa parte dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la sua capacità di affermarsi in ambiti strategici è riconosciuta tanto quanto le sue capacità innovative» spiega il leader del Rocket Team. 

Ed è proprio tra l’innovazione e le sfide del settore che l’associazione dell’EPFL sembra situarsi. «Come studenti possiamo avere un impatto importante. Arrivare nello spazio corrisponde già a una prima difficoltà, ma riuscire in questo e in altri progetti con i mezzi e le risorse di cui disponiamo è ugualmente complesso . Nonostante siamo sostenuti da diversi sponsor, rispetto alle imprese, abbiamo un budget economico decisamente ridotto». 

A indicare l’importanza degli studenti come risorsa per il settore è, però, proprio la presenza di sponsor del calibro di Beyond Gravity e di APCO Technologies. «Molti decidono di sostenere i nostri progetti per incrementare le nostre competenze pratiche e poterci assumere in futuro». Infatti, il politecnico di Losanna è una scuola che, al netto dei vari progetti concreti che propone, sembra mettere l’accento soprattutto sulla teoria. «Impariamo molto velocemente durante le lezioni – continua Despature –, ma ci manca l’esperienza pratica. È proprio per questo che abbiamo deciso di metterci in gioco, impegnandoci per questa associazione e per tutti gli obiettivi che ne derivano». 

Perciò, avere la possibilità di imparare applicando la teoria è qualcosa che, oltre a essere utile agli studenti, lo è anche per le imprese stesse. «È un investimento da parte delle aziende che hanno intenzione di rinnovarsi e assumere personale competente sotto tutti i punti di vista – conclude il presidente del Rocket Team –. Molti dei membri vengono reclutati in questo modo e hanno così la possibilità di avere un impatto nell’ambito dell’aereospaziale europeo».